Diciannove

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Liyela

Dopo essermi riposata per un po', apro gli occhi. Mi rimetto seduta, notando che il camper si è fermato.
<<Dannazione>>-borbotta Step, nervoso, girando la chiave d'accensione. Il camper non parte ugualmente.
<<Che è successo? Perchè ti sei fermato?>>-domanda Tate, assonnato, poichè si era addormentato pure lui. Dopo quella birra, era il minimo che potesse succedere.
<<Abbiamo quasi finito il carburante>>-risponde Step, sbuffando. Danny indica qualcosa poco più lontano da noi.
<<C'è una stazione di benzina lì. Può andar bene?>>-domanda.
<<Benissimo>>

Step cerca di rimettere in moto il camper e questo parte, fortunatamente.
Riesce ad arrivare fino al distributore di carburante, poi si spegne. Step si alza e scende dal camper, per andare a fare il pieno.
Mi alzo anch'io, dopo aver visto che c'è un piccolo negozietto di alimentari. 
<<Tate, ho fame. Dammi dei soldi>>-gli dico, porgendogli la mano col palmo aperto.
<<Che vuoi fare?>>-domanda, porgendomi due banconote da venti.
<<Mangiare, forse?>>-gli rispondo, dato che la cosa è molto ovvia. Scendo dal camper.
<<Va bene. Vengo con te>>-dice, seguendomi.
Come vuole.
Entriamo nel negozio di alimentari, salutando educatamente il signore dietro al bancone. Sta lucidando il vetro di un orologio.
<<Salve>>
Alza lo sguardo, sorridendoci.
<<Ehilà giovani! Sono felice che finalmente qualcuno inizi a considerare questo posto>>-dice, contento, posando l'olorogio sul bancone. <<Prego, ditemi pure!>>-continua.

Vado verso uno scaffale, osservando quello che hanno da mangiare qui sulla terra. Non ne capisco nulla. Osservo e osservo, indecisa su cosa prendere.
Involontariamente, ascolto la conversazione tra Tate e quel signore.
<<Ecco vede, noi siamo appena tornati da un lungo viaggio e purtroppo abbiamo finito la nostra scorta di cibo>>-mente, Tate.
<<Beh, siete nel posto giusto>>
<<Direi>>-emette una risatina, il mio amico. Poi torna serio. <<Senta...non è che per caso mi darebbe una mano? Ho visto che siete diplomato in tecnologia>>-continua.
<<Sì. Dimmi>>
Tate prende un telefono dalla tasca, porgendoglielo. Il signore non ha visto che Tate ha una batteria in mano, nascosta dietro la schiena.
Ma quello che non avevo visto io, fin ora, era Danny che sta pian piano derubando il signore infilando le cose nel cestino.
Perchè lo stanno facendo di nuovo? Così non è giusto.
<<Il mio telefono non funziona. Non so cosa abbia. È da giorni che lo schermo lampeggia>>-mente, ancora.

Il signore, ignaro, lo osserva rigirandoselo tra le mani.
<<Hmmm...non ne sono sicuro eh, ma credo che la batteria sia usurata>>
<<Oh cavolo. Ne ha una nuova?>>
<<Mi spiace, purtroppo non vendo quel genere di cose>>-dice, riconsegnandola.
<<E quella?>>-domanda Tate, per prendersi più tempo per aggirarlo.
<<Non è in vendita>>
<<Ah capisco. Beh, buona giornata allora>>-dice, salutandolo con la mano e un sorriso finto. Il signore ci saluta. E io ritorno da Tate, infuriata, ma senza far nulla.
Anche perché dubito che con lui funzioni.
<<Aspettate, non comprate nulla?>>-domanda il signore, quasi dispiaciuto. Tate si ferma, voltandosi verso di lui e alzando le spalle.
<<Non c'è niente che ci piaccia>>-risponde, coprendo Danny che corre di soppiatti al camper. Li seguo, allibita, fermandomi fuori dal camper. Ed ecco un altro dei miei ripensamenti. Non sono qui da tanto okay? Però da quello che ho visto...l'essere umano sta incominciando a insospettirmi.
<<Allora, hai preso tutto?>>
<<Sissignore>>
Perchè continuare a rubare? Eppure avevano i soldi. Tutto ciò non era necessario. Non era giusto.
<<Liyela?>>-domanda Tate, sugli scalini del camper, riportandomi alla realtà.
Annuisco.
<<Sì sì arrivo...>>-dico, non del tutto convinta, entrando nel camper.
Dopo aver fatto il pieno, Step sale e partiamo di nuovo verso un'altra meta sconosciuta. Con la speranza che qualcuno ci aiuti.
Ma la vedo difficile.

                                 ~~~
Dopo non so quanto tempo, arriviamo davanti a un cancello piuttosto grande. Con due guardie ai lati di esso.
E altre due, su due enormi vedette affiancate.
<<Wowo accosta>>-dice Tate, a Step, vedendo i soldati puntarci contro le armi.
Step accosta e abbassa il finestrino. Un uomo, dall'aspetto sospetto, con gli occhiali da sole e una divisa blu ci scruta.
<<State per attraversare il confine americano. Mi serve un lascia passare>>-dice, con quel tono di voce profondo.
<<Un lascia passare...>>-dice Step, pensandoci, frugando tra delle scartoffie. Prende un foglio, porgendoglielo. << Sì, certo. Tenga>>-continua. Il soldato osserva il foglio, poi di nuovo noi. Ce lo restituisce.
<<Okay, potete andare>>
<<La ringrazio. Buona giornata>>-dice Step, facendogli il saluto militare.

Il cancello si apre e Step riparte, poggiando un braccio fuori dal finestrino. Canticchia una canzone a me sconosciuta.
Aguzzo la vista, confusa. Davanti a noi, ci sono delle persone con adosso solo delle specie di mutande larghe. Marroni. E delle lance come armi.
<<E quelli chi diamine sono?>>-domando, indicandoli. Tate mi affianca, osservandoli confuso quanto me.
<<Non lo so, ma non ci lasciano passare>>-dice Step, fermando il camper prima che le investa. Ci stanno urlando qualcosa che non comprendiamo.
<<Sembrano tribù indigene>>-dice Danny. Step scende dal camper, andando verso di loro con un sorriso e le braccia aperte.
<<Ehilà amigos!>>-dice. Uno di loro, gli dà un colpo di lancia in testa. Step sviene, cadendo per terra.
<<Step!>>-esclama Tate, preoccupato, correndo fuori dal camper.
<<Tate no!>>
Lo seguiamo io e Danny, venendo catturati tutti e tre. Perchè ci danno un colpo di lancia dietro la nuca che ci tramortisce all'istante.

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