I can't remember when we met
Because she didn't have a top on
I improvised a little bit
She said my references where spot on
[The 1975]
***
Brevissima prefazione
Scrivendo, mi sono affezionata all'idea di addurre una piccola premessa. Come concetto puro, White dress è nata diverso tempo prima di The knot, più di un anno fa. Perciò ci tenevo a sottolineare che una certa eterogeneità stilistica, dovuta a momenti produttivi differenti, potrebbe contaminare i capitoli che leggerete.
Detto ciò, spero siano capaci di intrattenervi almeno una frazione di quel che hanno intrattenuto me, negli ultimi ventuno mesi.
nb: a Cuba si raggiunge la maggiore età con i sedici anni.
***
L'Avana orientale, Cuba
Autunno 1999
Qualsiasi stagione corresse, che fosse ora di pranzo o cena, in termini di clientela, El Cubano straripava. Si ergeva innanzi ai piedi dell'oceano, a pochi passi da una sabbiosa distesa biancheggiante, e attirava locali e turisti come tonni tra le maglie di una rete. Pur molto rustico nel complesso, il successo che riscoteva era strepitoso, complici le pietanze squisite che offriva e l'infallibile intuito affaristico del proprietario, quel briccone di Paco Sanabria.
Egli era, per dirlo con una similitudine esaustiva, basso e tarchiato come una vecchia botte colma di vino; rigido e inflessibile alle influenze altrui; un vero malandrino del settore. Ciò che lo contraddistingueva dai colleghi meno affermati era l'impietoso trattamento che riservava ai dipendenti. Era, insomma, uno schiavista di prim'ordine, ben protetto da numerose clausole contrattuali. Ma se sia il vizio dell'avidità che quello dell'avarizia non dovessero bastare a caratterizzarlo, allora sappi, Lettore, che il suo fiore all'occhiello è la mala creanza. Difatti, era sua abitudine trattenere uno stuzzicadenti tra i denti scheggiati e ingialliti dal fumo.
Mariposa Olivera e il gemello Miguel non sospettavano che egli fosse una tale bestiaccia, dunque continuavano a frequentare El Cubano regolarmente insieme al resto della combriccola, la quale includeva Fernando Chavez e Lauren Jauregui.
Quest'ultima era di rientro da un anno trascorso in Italia, durante il quale si era nutrita quasi della sola arte, ricalcando le tracce lasciate da penne, pennelli e scalpelli dei maestri più illustri. Come Andrea Sperelli ne era ormai tutta pregna e, nel senso più etimologico del termine, persisteva a oziare sulle finanze dei propri vecchi.
Per festeggiare il ritorno in patria aveva invitato gli amici a pranzo.
Una cameriera trafelata, che doveva essere sulla trentina, giunse al tavolo numero dodici con in mano un carnet intatto. Sul petto portava una vivace targhetta con appuntato il suo nome: Eva.
- Benvenuti, ragazzi: ditemi, siete pronti a ordinare? -.
Ella fece scattare la molla della penna a sfera e sbatté le ciglia, frivola, in direzione di Fernando. In un moto di territorialità, Mariposa si affrettò a stringere l'omero al fidanzato, mentre Miguel e Lauren ridevano sotto i baffi. Non sapevano tuttavia, che le vere insidie dovevano ancora giungere.
- Io comincerei con delle tapas -.
- E poi, per favore, tostones con uova -.
- Per me pollo e riso -.
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White Dress or Allelopathy
FanfictionSulla nostalgica ma sterile isola di Cuba, Lauren Jauregui, 20, unica figlia dei farmacisti più facoltosi della capitale, è un'inesauribile fonte di arte, alla costante ricerca delle giuste frequenze di ispirazione, nella speranza, un giorno, di pot...