Suited and booted, I've been hit by Cupid
I'm being recruited
I'm ready for more, I'm ready for war
Hold your position, load up ammunition
I won't fail this mission 'cause, baby, I'm yours
[Jhené Aiko, Cocaine 80s]
***
Dopo la rivelazione, Candela assentì con un cenno del capo. Negli istanti in cui tacque si limitò a nettarsi la bocca con un tovagliolo, nascondendo alcune smorfie che servivano a ponderare la situazione. Bevve un sorso d'acqua fresca e storse il naso in direzione dell'amica.
- Non capisco – sentenziò, adagiando la borraccia da mezzo litro in pizzo alla banchina. Il suo fiuto per i guai era pressoché infallibile. Poiché frequentava la facoltà di Psicologia dell'università locale, proprio per deformazione accademica, oseremmo dire, tendeva a porre ogni situazione sotto una finissima lente d'ingrandimento; la analizzava da ogni prospettiva, preda dell'ansia di leggerla con esattezza, e poi deliberava. Allora si limitò a distogliere lo sguardo all'acqua placida e a volgerlo all'amica. – E il giochetto del numero di telefono? Ci hai rinunciato? -.
- Ma chi voglio prendere in giro? -. Camila rinunciò ad affondare un morso nell'invitante bocadillo che reggeva con entrambe le mani, e ancora fumava, a causa dell'omelette che costringeva nel pane. – Ho sperato tutta l'estate di rivederla e vorresti che perdessi altro tempo a interpretare una parte che nemmeno volevo tirare in ballo? -.
- E con questo? Avresti voluto rimorchiarla la volta che è capitata per pranzo dal caro Paco? -.
- Se il suo amico non avesse tentato altrettanto con me, avrei quantomeno provato a... Ah, ma che te lo dico a fare quando non hai idea di che favola sia stata, a San Juan? -.
Candela tirò le labbra in una linea rigida.
- Bella sbandata che hai preso – borbottò, riprendendo a mangiare. Avrebbe voluto ribadire ancora una volta su quanto la situazione le ispirasse un senso di apprensione, ma rinunciò nel momento in cui, con la coda dell'occhio colse lo sguardo svenevole dell'amica.
Sarà come schiantarsi contro un muro, meditò, tornando al moto rilassante delle onde. Magari però, si stava sbagliando.
***
Come promesso, Lauren si recò a El Cubano qualche minuto prima che scattasse la mezzanotte. L'aere persisteva umido, fresco per la mente, rinvigorente per i polmoni che custodiva oltre il giubbotto di pelle e pochi altri strati di materia. Assicurata la Cadillac con un giro di chiavi, ravviandosi nervosamente i capelli all'indietro, rigettò un buffo d'aria che la manteneva in un inusuale stato di tachicardia. Certo, uscire finalmente dalla gabbia l'aveva portata a conoscere molti aspetti della vita che si era limitata a immaginare, tuttavia, la lezione riguardante la gestione delle emozioni, e la relativa somatizzazione, stentava a penetrarle le ossa; e così, in balia di esse, in balia della creatura puerile che la albergava, scriveva.
Quella notte però, la sensazione di disagio non proveniva tanto da un'intima fragilità, quanto dalle circostanze presenti. Si declinava in un alito gelido che la molestava a fior di pelle con alcuni brividi sinistri e scuoteva internamente. Qualcosa di fetido, viscido, la costringeva nell'allarme dell'apprensione, della nausea quasi. Indi, cavalcando l'onda che le aggravava il petto in forma di macigno, si affrettò dentro al ristorante, dribblò i tavoli da poco spogliati e, superate le porte girevoli delle cucine, giunse al bancone. Il sangue, sino a quel momento pacifico e fluido, malgrado l'angoscia, prima le si gelò nelle vene, poi prese a ribollire.
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White Dress or Allelopathy
FanfictionSulla nostalgica ma sterile isola di Cuba, Lauren Jauregui, 20, unica figlia dei farmacisti più facoltosi della capitale, è un'inesauribile fonte di arte, alla costante ricerca delle giuste frequenze di ispirazione, nella speranza, un giorno, di pot...