Sarà, sarà l'oasi in mezzo al Sahara
Sarà pioggia e nubi dal mar
Sarà un corso d'acqua in salita, salita
Samba, coi tuoi occhi samba
Labbra nella carne, fiori nella sabbia, eh, eh
Santa, nei tuoi occhi santa
Nei tuoi occhi salto, danzo, salta, eh, eh
[Madame]
***
Come lacrime di Afrodite, quelle versate sul corpo esanime di Adone, secondo la penna ovidiana, i gemiti di piacere che soffocava nell'incavo del gomito piantavano anemoni tutt'intorno. Altro non erano, in termini di petali delicati, fedeli riproduzioni di quello posto a guardiano della parte più deliziosa del suo perineo.
Lauren si nutriva consapevolmente del loro veleno. Ogni stilla viscosa che le bagnava le labbra ne pretendeva una eguale dal suo sangue ardente. Se l'amare è l'essenza stessa del vivere, meditava, sotto le ciglia socchiuse, allora amare equivale a morire. Esiste insomma, nella letteratura, una metafora migliore di piccola morte per descrivere l'acme dei sensi?
- Lauren -.
L'ansimante tono d'allarme che le sue orecchie colsero la indusse a retrocedere e a virare sul tremolante interno coscia. Rabbrividiva anch'ella invero, e talvolta batteva i denti come se il flusso di sangue si gelasse all'improvviso, all'occorrenza di una zaffata algente alle ossa. Il suo dorso snudato, prostrato in venerazione della carne, permaneva, in termini di epidermide, tramutato nel manto di un'oca. Passandovi le palme, Camila credeva tuttavia di ustionarsi.
- Dovevo chiederti una cosa... -.
- Giusto adesso? – lamentò in un sospiro, gettando la testa all'indietro e finendo per prestare attenzione tanto al pulsare delle tempie quanto alla bocca che declinava le lettere contro pelle.
- Più tardi non potrai che dirmi di sì -.
- Se mi tieni così ancora a lungo, stai certa che sarà un No a prescindere -.
Lauren contrasse il viso in un sorriso fugace. Risalì il profilo fremente della compagna, porgendovi i dovuti ossequi, quindi si accoccolò contro la sua spalla.
- Mi domandavo: per te è soltanto un intrecciarsi di corpi, o possiamo renderla una relazione? -.
Camila si lasciò andare al suolo, portandola con sé.
- Che altro dovrebbe essere, Lauren? – soffiò contro la sua fronte corrugata. Intanto, guidò una delle sue mani verso il basso, e l'accomodò tra le gambe. – Anzi, - esalò, accogliendo le sue dita nel calore cavernoso che la sconquassava – non lo è già? Certo che voglio una relazione impegnata con te, cariño, ma sai come si dice: ojos que no ven, corazón que no siente -.
Non sapremmo dire con esattezza a chi ella facesse riferimento, con quelle parole proverbiali, ma probabilmente sapremmo stillare una lunga lista di potenziali sospetti. Tuttavia, prima ancora che uno di essi si manifestasse, nell'aere tiepido del primo giorno, il querulo schianto di un'onda oceanina più prepotente delle altre le riportò alla realtà dei fatti; e cioè che erano sguarnite della protezione del buio e non potevano affrontare con spensieratezza una simile conversazione; non nelle circostanze vulnerabili in cui versavano.
Persistendo a toccare Camila intimamente, Lauren avviluppò un braccio al suo collo. Pareva reggerla come una sposa, ed emulare il Paolo Malatesta realizzato da Ary Scheffer nella scena dantesca che lo vuole sballottato da una bufera insieme all'amata Francesca.
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White Dress or Allelopathy
FanfictionSulla nostalgica ma sterile isola di Cuba, Lauren Jauregui, 20, unica figlia dei farmacisti più facoltosi della capitale, è un'inesauribile fonte di arte, alla costante ricerca delle giuste frequenze di ispirazione, nella speranza, un giorno, di pot...