Well, you cured my January blues
Yeah, you made it all alright
I got a feelin' I might have lit the very fuse
That you were tryin' not to light
[Arctic Monkeys]
***
Correntemente, l'Enciclopedia Treccani definisce allelopatia come riportiamo di seguito:
«Produzione di composti chimici tossici da parte di una specie per ostacolare un'altra specie (detta anche competizione chimica). Molte piante terrestri liberano sostanze allelopatiche che inibiscono l'attecchimento o l'accrescimento di piante di altre specie intorno a loro: per esempio noci e pini, la salvia che libera terpeni volatili e gli eucalipti australiani i cui oli favoriscono gli incendi della lettiera. Alcuni parassiti attraverso l'allelopatia stimolano specificamente il sistema immunitario dell'ospite per escludere altri parassiti, possibili competitori».
Il termine venne coniato nel 1937 da tale Hans Molisch, botanico ceco-austriaco, per unione dei vocaboli greci άλλήλων, scambievole, e πάθος, sofferenza.
Talvolta, mentre bighellonava per il giardino di Clara, a Lauren capitava di meditarci: perché, si domandava, l'egoismo permea cielo e terra, e l'abnegazione è predicata al deserto? Perché, in presenza di un solo tozzo di pane, anziché smezzarlo, dovrei trangugiarlo quanto più rapidamente posso?
Ci pensava anche allora, condividendo un microfono alquanto dispettoso con Mariposa, sfregando le giunture tra le falangi sul vello di una foglia di salvia.
- Buonasera intrepidi ascoltatori! È il vostro Mercurio che vi parla. Siamo molto felici di poterci aggiornare così di frequente... -. Miguel si ritrasse in un gomito per sbadigliare, esausto, quindi proseguì con carisma: - Ma prima di passare in rassegna le rubriche di questa settimana, la nostra Luna avrebbe un'importante notizia da comunicarvi... -.
Chilometri e chilometri distante dal quartier generale dei Pianeti, mentre usufruiva di una provvidenziale pausa di qualche minuto, Camila drizzò le orecchie d'improvviso. Sgattaiolò nell'unico cubicolo che rimaneva libero, nel bagno riservato ai dipendenti, e premette le cuffiette del walkman sulle orecchie, nella martellante attesa di un cuore al galoppo.
Dacché era occorso il brusco intervento di Lauren, Don Sanabria persisteva talvolta a fissarla con rancore malcelato. Se tuttavia, non aveva osato una seconda, riprovevole mossa, era perché temeva profondamente le ripercussioni che potevano scaturire dal verbo di Michael Jauregui, come fulmini di Zeus olimpio.
Luna, dall'altra parte, si schiarì nervosamente la gola. Allentò la tensione che approssimava le spalle alla testa, ma senza riuscire a scrollarsi dal petto il macigno ingente che ivi sostava.
Avesse visto la mano garbata di Venere scivolare sul dorso della sua in un moto di conforto, Camila avrebbe dato in escandescenze.
- Non è nulla di che - udì, oltre le pulsazioni che esplodevano contro i timpani. Bugia, meditò, affondando i denti nella mucosa del vestibolo buccale. - Penso di essermi innamorata -.
Nel silenzio totale dei Pianeti, l'unico elemento di disturbo era rappresentato dal fragoroso tuono che si scaricava in aorta e che era figlio di una bizzarra sensazione di familiarità.
Lacerata tra una fantasia che danzava prepotentemente nella sua testa, in qualche modo incompiuta, eppure poderosa, e una realtà quantomai invitante, tangibile, Camila dovette aggrapparsi alla gruccia posta sulla porta del cubicolo. Amor mío, amor mío, ripeteva, muovendo appena le labbra; e non riusciva a decidere se si stesse rivolgendo soltanto a una o all'altra, oppure a entrambe contemporaneamente. Una passione per uno spettro, meditava, è meno degna di riconoscimento di una invece incredibilmente fisica e piacevole?
STAI LEGGENDO
White Dress or Allelopathy
FanfictionSulla nostalgica ma sterile isola di Cuba, Lauren Jauregui, 20, unica figlia dei farmacisti più facoltosi della capitale, è un'inesauribile fonte di arte, alla costante ricerca delle giuste frequenze di ispirazione, nella speranza, un giorno, di pot...