CAPITOLO 2

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Mentre vado a lezione di letteratura, mi domando perché non abbia mai visto quel ragazzo al campus e la risposta mi viene fornita poco dopo, quando lo vedo entrare e sedersi qualche fila più avanti della mia. Due delle ragazze sedute al mio fianco si lanciano in commenti d'apprezzamento verso il nuovo "arrivato", che a quanto pare si chiama " Josh Pine" ed è arrivato la scorsa settimana direttamente da Londra. È Inglese, avrei dovuto capirlo dallo strano accento che ho sentito quando mi ha rivolto la parola in biblioteca. Sono così occupata a fissargli la nuca che non sento il professore fare la domanda ma riconosco all'istante la sua voce che risponde, risvegliando l'interesse del genere femminile dell'intera stanza. A quanto pare l'affascinante Inglesino ha fatto colpo su tutte e dentro di me inzia a maturare una malsana idea. A fine lezione, giungo alla conclusione che uno così bello e voluto da tutte, non vorrà una relazione sentimentale stabile e perciò non rischierei di illudermi e innamorarmi per poi essere lasciata. Quindi quando dopo aver afferrato i miei libri ed essere uscita a passo svelto diretta al Puddington bar, dove mi aspettano Dalilah e Christine, vengo fermata da Mr English mi fermo ben che volentieri. "-Hey, ciao. Sono il ragazzo della biblioteca, mi chiamo Josh, sono nuovo, tu sei?..."Mi tende la mano ed io allungo la mia fissando le sue iridi che da vicino hanno un colore molto intenso quasi blu. "-Io sono Jennifer, piacere di conoscerti." Dico sentendo una scossa elettrica percorrermi tutto il corpo quando
le nostre mani vengono a contatto. "-Stai andando a pranzo? Posso venire con te? Non conosco ancora nessuno, sei la prima persona a cui ho rivolto la parola, se non contiamo in vari professori." Dice facendo una piccola risata imbarazzata e grattandosi la nuca. Quando lo fa, i miei occhi percorrono il movimento del suo braccio muscoloso flettersi fino a toccarsi la testa e mi convinco sempre di più che lui possa essere il ragazzo perfetto con il quale avere una relazione occasionale senza coinvolgimento emotivo, così mi ritrovo ad attraversare il campus con Mr English davanti agli occhi increduli di tutte le ragazze.

Facciamo ingresso al Puddington bar e le mie migliori amiche alla sua vista, rimangono senza parole. Nel tragitto ci siamo scambiati delle informazioni personali. Ho scoperto che si è trasferito a Boston esclusivamente per lo studio, che anche lui è figlio unico, ha perso il padre da adolescente e viveva con sua madre prima di trasferirsi. Dice che è stato molto difficile scegliere tra lo studio e la famiglia, lasciare sua madre da sola per trasferirsi oltreoceano è stata una delle cose più difficili che abbia mai fatto nella vita; ma sua madre ha insistito che lei sarebbe stata bene con le sue zie e che non sarebbe rimasta sola, così dopo mesi di tentennamenti ha inviato la domanda al Boston College e poche settimane dopo ha ricevuto la lettera di ammissione. Dice che vorrebbe diventare giornalista. Rimango colpita dalla sensibilità con la quale ha parlato della madre, ma non so perché, quando gli rivelo a mia volta qualche dettaglio su di me, non riesco a menzionare mio padre, gli dico poi che anche io vorrei diventare giornalista/reporter.
"-Christine, Dalilah, lui è Josh. È nel mio corso di letteratura, è Inglese, arriva da Londra."
"-Wow, un Inglese a Boston. Fantastico!" Dalilah si riavvia i boccoli castani dietro le orecchie e Christine tende la mano per fare la sua solita sceneggiata. "-Vediamo bell'Inglesino di che segno sei?"
Afferra la mano di Josh ed inizia a tracciare delle linee con il dito sul suo palmo. "-Umh, sono Capricorno, perché?" "-Allora sei paziente, riflessivo, silenzioso. Non sorridi spesso, ma scommetto che quando lo fai tutto il mondo cade ai tuoi piedi." Dice questo e ammicca nella sua direzione prima di continuare. "-Sei molto riservato e diffidente verso il prossimo. Ho indovinato vero Inglesino?" "-Emm... non direi, ma grazie per averci provato, comunque sono Josh, non mi piace sentirmi chiamare Inglesino." Chris lascia andare la mano del povero sventurato e io sbuffo per farle capire che sta esagerando con questa sua fissa sugli astri e roba varia, fa sempre così ogni volta che incontra qualcuno per la prima volta. "-Bene, cosa ordinate?" Dico per evitare l'imbarazzo al povero Josh che evidentemente si starà pentendo di essere venuto con me.

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