Capitolo IV

247 23 5
                                    

𝓣𝓾 𝓶'𝓪𝓹𝓹𝓪𝓻𝓽𝓲𝓮𝓷𝓲

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

𝓣𝓾 𝓶'𝓪𝓹𝓹𝓪𝓻𝓽𝓲𝓮𝓷𝓲

Anno 2023

«Oh, fiorellino... tra poco lo incontrerai».

Jimin sentì una strana sensazione alla bocca dello stomaco, quando Kim Taehyung pronunciò quella frase.
Non era sicuro di voler fare la conoscenza di quell'essere, più volte nominato dal corvino, ma in quel frangente, doveva pur scaricare la colpa su qualcuno.
La sua libertà gli era stata appena tolta e Jimin voleva un capro espiatorio.

Sì, Jimin voleva qualcuno da odiare.

«Dimmi chi è! Devo saperlo!» Il biondo lo scrutava con occhi pieni di lacrime e terrore, ciononostante, il ragazzo non sembrava molto in vena di esaudire i suoi desideri.

«Il padrone di casa...» Si limitò a dire, con seccatura, guardando un punto verso la finestra, sbuffando subito dopo.

«Ed è un... va-vampiro anche lui?» Taehyung era quasi sul punto di rispondere al suo quesito, quando a rimbombare per l'intera stanza, tornò una voce che, stranamente, il minore riuscì a distinguere immediatamente.

«Non è solo un vampiro, come voi mortali volgarmente chiamate la nostra razza, ma un sovrano...» Seokjin entrò in camera, mostrando il suo sguardo orgoglioso ed il petto in fuori, quando si fermò nuovamente dinnanzi a quel giaciglio. «... Sua Grazia è il nostro re da centinaia di anni e, la sua efficiente autorità, risplende con la medesima intensità d'un tempo!» Il ragazzo, dai capelli color del sangue, aveva gli occhi violacei che brillavano, non per la luce che essi stessi già emanavano, ma d'ammirazione.

«Oh, ci risiamo...» Taehyung si portò una mano a stringersi il ponte del naso, strizzando gli occhi e prendendo un grande sospiro.

«Signorino Jimin, è stata una fortuna la vostra! Essere scelto da Sua Grazia è un immenso onore. I suoi gusti sono così raffinati...»

«Oh, per non parlare dei suoi raffinatissimi modi». Affermò il giovane dai capelli più scuri, con una pesante ironia nella voce. Ironia che solo il minore tra i tre parve udire, mentre aggrottava le sopracciglia, visibilmente confuso e a tratti spaventato.

«...oh, possiede una tale bellezza, vedrete che ne resterete ammaliato...» Continuò indisturbato, Seokjin, unendo le mani in segno di preghiera ed iniziando a scrutare un punto casuale della parete.

«Sì, quasi quanto te...» Bisbigliò Taehyung, non preoccupandosi di evitare che il nuovo arrivato potesse sentirlo. Quest'ultimo, dal canto suo, gli riservò un'occhiata gelida.

«E... perché proprio io?» Chiese Jimin, mordendosi il labbro superiore, sentendo ancora una volta gli occhi inumidirsi, mentre la consapevolezza di essere una specie d'oggetto, agli occhi di quegli esseri, gli piombava addosso.

I due giovani si lanciarono uno sguardo, come a voler comunicare qualcosa che Jimin non avrebbe dovuto sapere.
Tornarono a fissarlo e, in quel momento, fu il corvino a prendere parola.

𝐀𝐌𝐀𝐑𝐀𝐍𝐓𝐇 "무한" 𝓙𝓲𝓴𝓸𝓸𝓴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora