𝓘𝓷𝓽𝓮𝓻𝓵𝓾𝓭𝓲𝓸
Anno 2023
L'orologio a pendolo, posto proprio sopra la testa di Sua Grazia, continuava a ticchettare freneticamente ed il moro, non sapeva fino a quando sarebbe riuscito a sopportarlo.
Il suo era un temperamento estremamente irascible per cui, persino quel laconico suono, stava iniziando ad infastidirlo. Eppure, non durò molto, poiché nella sua mente e, soprattutto, sotto le sue narici, vi era ancora persistente quel dolce odore di papaveri ch'era riuscito a pregustare poco prima.
Era sazio, aveva provveduto a nutrirsi a dovere, in vista dell'incontro con il moccioso, proprio per evitare di ritrovarsi affamato, ma nonostante ciò, il solo percepire quella maledetta fragranza, l'aveva riportato ad uno stato di desiderio tale, da fargli venir voglia di assecondare quel soffocante appetito, il prima possibile.
A confermare il tutto, i suoi occhi accesi di un rosso vivido.
Cercava, però, di non preoccuparsene, aveva i suoi anni ed una notevole esperienza.
Non avrebbe osato soccombere a causa di un bizzarro senso di fame improvvisa.
Ci stava riflettendo, Sua Grazia, quando un ulteriore odore, entrò prepotente in quella camera, il sovrano lo riconobbe immediatamente ed il suo cipiglio infastidito aumentò.«Che cosa vuoi?» Tuonò il moro, senza neanche scomporsi.
Rimase lì, fermo dietro la sua scrivania, mentre la nenia di quell'orologio, continuava ad arricchire l'atmosfera.
Un sibilo, una risata.
Quel suono rieccheggiò per tutta la stanza, introducendo un nuovo interlocutore.
«Come sei serio, Jungkookie, dovresti rilassarti, sembra quasi tu non gradisca la compagnia del tuo adorato fratellino». Kim Taehyung si fece spazio attraverso una delle tende in velluto, per poi avvicinarsi a passo felpato, verso la figura del sovrano, un immancabile ghigno di sfida e strafottenza ad adornare quel volto.
Sua altezza reale, al contrario di suo fratello, godeva di una reputazione ben diversa.
Il suo carattere esuberante ed a tratti caotico, stava a nascondere fin troppo bene una pesante lastra di furbizia e scaltrezza. Nessuno era in grado di quantificare il suo livello di sanità mentale.
Per molti era un pazzo, per altri uno sprovveduto. C'era persino chi parlava di un folle animo in pena.
Eppure, per Sua Grazia, suo fratello altro non era che un'irritante malattia fungina come il mal bianco, il cui patogeno sottraeva ogni sostanza nutritiva a piante e fiori.
Lo conosceva alquanto bene Jungkook, quel fungo, così come ben poteva dire di conoscere sua altezza.
Ciononostante, non poteva dar torto a quelle voci di corridoio, quando additavano Kim Taehyung come un uomo senza alcun senso del pericolo.
No, quello proprio non poteva smentirlo.«Non hai sentito la mia domanda?» Ignorò completamente la sua precedente affermazione, il sovrano, per poter mandare via quel fastidioso individuo il prima possibile.
Questi, però, non sembrava avere la minima intenzione di farlo, anzi, si guardò di poco attorno, prima di alzare un calice in argento, con dei rubini incastonati dentro di esso, in corrispondenza del moro che lo scrutò con aria impassibile, già conoscendone il contenuto.
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𝐀𝐌𝐀𝐑𝐀𝐍𝐓𝐇 "무한" 𝓙𝓲𝓴𝓸𝓸𝓴
FanfictionIN PAUSA "무한" «Ci sono anche altri fiori, oltre a questo». «Non m'interessano le cose destinate ad appassire». In città li chiamavano figli del demonio. Jimin quasi rise, per quanto sembrasse ironica quella frase. Difatti, Lucifero era il più bell...