Capitolo XII

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𝓘𝓷𝓬𝓪𝓹𝓪𝓬𝓮 𝓭𝓲 𝓪𝓹𝓹𝓪𝓼𝓼𝓲𝓻𝓮

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𝓘𝓷𝓬𝓪𝓹𝓪𝓬𝓮 𝓭𝓲 𝓪𝓹𝓹𝓪𝓼𝓼𝓲𝓻𝓮

A

nno 1745

Erano passati ormai cinque mesi dal fidanzamento — non ancora ufficioso — di Sua Altezza reale, il principe ereditario. L'aria stava già iniziando a rinfrescarsi leggermente ed, il futuro re, faceva di tutto, pur di rallentare l'appassire di alcune delle sue preziose piante.
Quasi si disperava, ma non c'era nulla da fare.
I raggi del sole diventavano sempre meno caldi ed egli nulla poteva, contro il volere della natura stessa.
Con solennità, aveva spalancato le porte di quel luogo, per lui fin troppo prezioso.
Si guardò indietro, assicurandosi che le guardie reali fossero ferme all'ingresso della serra.
Non amava particolarmente tutta questa invadenza.
Era costantemente sorvegliato, dall'alba al tramonto, fin da quando era bambino.
Alzò gli occhi al cielo, tornando a rivolgere la più totale attenzione alle sue adorate piante.
Venivano annaffiate ogni mattina, da uno dei suoi servitori, ma non per questo, Jungkook non andava a visitarle.
Amava qualsiasi cosa di quel posto.
Quanto ogni colore potesse essere diverso dall'altro.
Quel profumo di terriccio che grattava, con feroce prepotenza, tra le sue narici.
Sua Altezza ne era inebriato.
Passeggiava per quel grazioso labirinto fiorito e, come ogni volta, pronunciava nella sua mente, il nome di ogni fiore:

"Crisantemi; camelie; ibischi... "

Jungkook si fermò un attimo.
Posò lo sguardo fisso tra quelle piante, notando qualcosa che fino a quel momento gli era completamente sfuggito.
Sì, erano passati alcuni mesi dall'ultima volta che aveva messo piede nella sua cara serra, perché troppo impegnato con alcune faccende importanti che l'avevano, ahimè, trattenuto.
Eppure, proprio non si spiegava come fosse possibile che avesse dimenticato il nome di una pianta.
Se ne stava lì, ferma ed impettita, con il suo lungo stelo ed i suoi piccoli germogli dal colore purpureo.
Sua Altezza cercava e cercava nella sua mente, ma non vi fu un solo frammento che poté ricordargli qualcosa, anche una piccola sillaba, che componesse il nome di quel fiore, dall'aria così bizzarra.
Possibile che non lo conoscesse?
Dunque, se questa era la risposta, come faceva a trovarsi lì?
Egli stesso, selezionava con cura i semi da poter aggiungere alla sua amata collezione. Quella pianta — che se ne stava in mezzo, tra le rose altee ed i fiori di mugunghwa, i cui boccioli stavano già iniziando a cadere sul terreno — il principe ereditario poteva affermare con certezza di non averla mai vista.
Si piegò di poco sulle ginocchia, solo per poterla osservare con maggiore cura.
Era bella, molto bella.
Sembrava selvatica.
Non era di certo stata piantata da molto, ma comunque sembrava già adulta.
Jungkook sfiorò di poco uno di quei germogli e lo trovò leggermente ruvido al tatto.
Non sapeva neanche a quale famiglia associarla, non aveva idea del suo paese di provenienza.
Quel fiore sembrava voler essere un mistero.
Eppure, a volte certi misteri sono così semplici da svelare.

𝐀𝐌𝐀𝐑𝐀𝐍𝐓𝐇 "무한" 𝓙𝓲𝓴𝓸𝓸𝓴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora