Volevo scrivere questo capitolo ieri, ma non ho avuto tempo. Quindi eccomi qui. Dunque, inizio (ci dovrò ovviamente la mia dose di depressione giornaliera, ma non così tanta dai).
Quando si svegliò si rese conto di non sapere dove si trovasse. Si guardò attorno, stropicciandosi gli occhi. Era...sdraiato in un campo di fiori? Alzò lo sguardo verso l'orizzonte, confuso. Quella visione lo spaventò. Dei giganti, colossali, camminavano verso di lui in lontananza. Erano tanti, tantissimi. Ed emettevano fumo.
-Ma cosa...
Sentì qualcuno chiamarlo e scuoterlo. Si svegliò di colpo e si drizzò a sedere. Si guardò attorno, cercando di capire cosa stesse succedendo. C'erano due persone accanto a lui, lo chiamavano.
-Mikasa! Armin! Ma che?!
-Eren, alzati! Siamo in ritardo per l'addestramento!- lo incitò Armin.
-L'addestramento? Ma noi...non stavamo combattendo? Non stavo camminando verso...Che sogno ho fatto esattamente?!
-Sarà stato un incubo!- cercò di tranquillizzarlo Mikasa:- Dai, andiamo!
-D'accordo.
I tre uscirono dalla stanza. Mentre camminavano lungo il corridoio, Eren si illuminò.
-RAGAZZI, MA...E' IL MIO COMPLEANNO!
-Che?- fece Armin.
-MA Sì! E' PROPRIO OGGI!
-Eren, ma di cosa stai parlando? Hai sbagliato data!- gli disse Mikasa.
L'emozione sul volto di Eren si spense.
-Cosa?
-Ci siamo mai dimenticati del tuo compleanno?
-Beh, no!
-Allora devi esserti sbagliato, perché noi siamo sicuri che oggi non sia il tuo compleanno!
-Mhh...ma ne ero così sicuro.
-Sbrighiamoci, o finiremo in punizione per aver fatto tardi- ripeté Armin, rimettendosi a camminare seguito da Mikasa.
-Ho davvero sbagliato?- mugugnò Eren, rimuginando sulle parole dei due amici.
Era così sicuro che la data fosse giusta. Decise di ignorare momentaneamente il problema, finché non giunsero in mensa. Ma invece di attraversare la porta per uscire all'esterno, si fermarono al centro della stanza. Alla luce delle torce. Quando Eren alzò lo sguardo, dopo essersi fermato ad osservare una specie di brillantino colorato al suolo, si accorse che Mikasa ed Armin non c'erano più. Ma la mensa era decorata con festoni e altri decori davvero stravaganti.
-Ma se non è il mio compleanno...cosa sta succedendo qui?
Alzò lo sguardo e gridò per lo spavento. C'era qualcuno appeso alle travi. La manica della maglia gli si era incastrata al legno mentre sistemava un festone e non riusciva più a scendere.
-CONNIE?!
-Ehilà Eren- gli sorrise l'altro, imbarazzato.
-Ma cosa stai facendo lì sopra?!
-Emh...ammiravo il mare!
Eren lo guardò male.
-Senti, non importa come! Sono rimasto incastrato! Riusciresti a tirarmi giù?
-Ci posso provare!
-Grazie mille!
Eren si mise sotto i piedi di Connie, così che l'amico potesse appoggiargli i piedi sulle spalle.
-AHI! MI FAI MALE CONNIEEEE!
-ASPETTAA CI SONO QUASIII!- rispose l'altro, mentre sfilava il lembo della manica dal chiodo nella trave. Ma, di nascosto, tirò un altro filo prima di scendere.
Quando disse di aver finito, si udì il suono di attivazione di un meccanismo a corda. Ma i due persero l'equilibrio e caddero per terra proprio mentre l'intero fottutissimo cast di Attack On Titan spuntava fuori dal nulla gridandogli "AUGURIII".
Eren e Connie si rialzarono in piedi, mezzi ammaccati.
-Io sono...senza parole- sorrise il festeggiato.
-Buon compleanno Ereh- gli disse Mikasa, porgendogli un pacchetto regalo da parte di lei ed Armin.
-Eren, pensavi davvero che ci fossimo dimenticati?- rise Armin:- In realtà, questa è stata un'idea mia e del comandante Erwin. Volevamo che fosse un giorno speciale, quindi abbiamo chiamato anche i personaggi morti a festeggiare.
Eren si voltò verso un gruppetto. Marco lo salutava felice da lì, alle sua spalle la ex squadra di Levi, i cadetti morti a Trost, sua madre, suo padre e tutti coloro che avevano perso la vita nel corso delle stagioni.
-Non riesco a crederci!
-DAI APRI IL REGALO TESTA DI CAZZO!- lo insultò Jean, con un sorriso in volto.
-D'accordo! Va bene!
Eren scartò il pacco e, dentro alla scatola, trovò la chiave della sua cantina. Ma non era la stessa chiave con la quale avevano aperto il sotteraneo, era una copia agganciata ad un filo come se fosse una collana. Su di essa erano incise le ali della libertà. E le loro iniziali. A, E, M.
-Grazie ragazzi. Giuro che non la toglierò mai più.
I tre si abbracciarono, sollevando un grido di gioia da parte di tutti i presenti. Si diede il via ai festeggiamenti, che tra botte, bevute, mangiate e scherzi procedette molto bene. Eren sembrava davvero felice. Quella era la Paradis che amava, quella che voleva tanto proteggere e servire, di cui gli importava veramente. Dopo aver passato dell'ottimo tempo insieme a tutti, fu il momento della torta. Soffiò e la mangiarono tutti insieme.
-Incredibile!- commentò Sasha:- QUESTA TORTA E' STATA FATTA IN PARADISOOOO!
-Auguri Eren, brindiamo nella speranza che tu non ti faccia rapire mai più, perché siamo stufi di salvarti il culo!- commentò di nuovo Jean.
-Tranquilli, ve lo prometto.
Dal suo luogo speciale, anche un altro individuo stava osservando i festeggiamenti del compleanno di Eren. Era proprio lei, la progenitrice Ymir. Era così felice che il ragazzo che credeva in lei si stesse divertendo.
-Auguri Eren...e che tu possa per sempre volare in alto. Libero.
STAI LEGGENDO
L'attacco del Corpo di Ricerca - AOT humor
FanfictionUna serie di chat e cose a tema AOT Inserirò anche alcuni personaggi provenienti dal manga e dalla quarta stagione. P.s. nessuna immagine inserita è stata fatta da me, ogni tanto lascerò i link dei siti in cui le ho trovate