7-Il coma

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ARISU'S POV

Era passata una settimana dall'incidente e Kiyo non si era più risvegliata.

Niragi sembrava ormai fuori di testa; si era preso tutti i giorni di ferie che poteva e stava all'ospedale per tutte le ore in cui le visite erano consentite, ed ogni occasione era buona per mettersi a litigare con le infermiere o i medici di turno.

D'altra parte, Chishiya, lavorando proprio in quell'ospedale (seppur in un altro reparto), andava da Kiyo quando Niragi non c'era.

L'odio e la rabbia tra quei due era ai massimi livelli.

Io e Kuina facevamo visita alla nostra amica sempre insieme, perchè nessuno di noi voleva trovarsi da solo con Niragi, che ancora ci incolpava per l'incidente.

Quel giorno eravamo andati a trovarla poco prima che l'orario di visite finisse e quando uscimmo dalla stanza di Kiyo, seguiti da Niragi, ci imbattemmo in Chishiya, che stava iniziando il suo turno.

"Ragazzi, venite con me un attimo." Chishiya ci fece cenno di seguirlo. "Anche tu Niragi." Aggiunse, visto che Niragi era rimasto fermo; quest'ultimo, sorpreso, ci seguì.

Chishiya ci fece entrare in una sala d'attesa, deserta a quell'ora.

Vederlo col camice bianco e i capelli raccolti, mi faceva sempre uno strano effetto.

"Ho delle notizie." Disse, chiudendo la porta. "Ma deve restare tra noi, perchè i medici che seguono Kiyo ne stanno parlando proprio ora."

"Bè?" Chiese Niragi. "Allora?"

"Pare che vogliano trasferire Kiyo in una clinica privata dove-"

"Non se ne parla." Niragi lo interruppe.

"Se mi lasciassi finire..." Chishiya gli lanciò uno dei suoi sguardi.

Niragi stava per parlare ancora, ma Kuina gli tappò la bocca.

"Vai avanti." Dissi io, incitando Chishiya a continuare.

"E' una clinica privata dove si occupano solo ed esclusivamente di studiare i pazienti in coma o che ne sono usciti di recente." Spiegò Chishiya. "Da quello che ho sentito, c'è qualcosa di anomalo nel coma di Kiyo e se la trasferissero là, potrebbero fare delle ricerche e probabilmente qualche esperimento."

"Tu sei scemo se credi che lascerò fare a dei tizi qualunque degli esperimenti su mia sorella!" Niragi si tolse la mano di Kuina dalla bocca.

"Primo, i tizi sono medici qualificati e secondo, con esperimenti intendo che faranno vari tentativi per provare a capire in che modo svegliarla, genio." Rispose Chishiya ironico. "Credi davvero che permetterei a qualcuno di fare dei test a caso sulla mia ragazza?"

"Lei non è la tua ragazza!" Niragi era di nuovo furioso e si stava già avvicinando a Chishiya.

"Basta!" Urlò Kuina.

"Smettetela!" Aggiunsi io, mettendomi in mezzo tra i due. "Questo vostro atteggiamento non ci è d'aiuto."

"Ho solo detto la verità." Disse Chishiya, sorridendo e facendo arrabbiare ancora di più Niragi.

"Chishiya." Dissi a denti stretti, rifilandogli un'occhiataccia.

"In ogni caso, ora lo sapete. Ci chiameranno tutti domani mattina per dircelo." Poi si diresse verso la porta.

"Dove vai?" Gli domandò Kuina.

"A lavorare, il mio turno inizia tra 10 minuti." E si rischiuse la porta alle spalle.

"Quell'arrogante pezzo di-" Niragi aveva riattaccato a comportarsi, bè da Niragi, ma Kuina lo interruppe.

"Niragi, basta. La tua preoccupazione in questo momento dovrebbe essere Kiyo e non la loro relazione!"

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