11-Il Game After

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ARISU'S POV

Le infermiere fecero accomodare me e gli altri ragazzi (che non avevo idea di chi fossero), in una sala d'attesa.

"Tra poco Yamada san e Sakei san, torneranno da voi e vi spiegheranno tutto." Ci disse una di loro, con un tono rassicurante

"Vi portiamo qualcosa da mangiare mentre aspettate." Disse la sua collega; poi entrambe uscirono dalla stanza, lasciandoci soli.

Tutta quella situazione era assurda. Avevo capito che mi trovavo in una specie di clinica, ma...perchè ero lì? E chi erano questi ragazzi? 

Avevo mille domande che mi ronzavano nella testa, tuttavia, di due cose ero sicuro: la prima era che i medici stavano conducendo una specie di test su di noi e la seconda era che anche se non mi ricordavo niente, era come se la ragazza che che avevo visto prima e che sembrava essere in coma, fosse collegata a me. A noi tutti. Non sapevo bene come, ma sapevo che era così.

"Mi chiamo Arisu." Dissi agli altri, cercando di rompere il ghiaccio.

"Kuina." Disse la ragazza coi dreads.

"Io sono Niragi." Disse il tipo con i piercing, che stava girando per la stanza, molto spazientito.

Il ragazzo con la felpa bianca, invece, non si presentò. Si sedette in disparte e iniziò a fissare la felpa che indossava, come se avesse qualcosa di importante, come se essa stessa contenesse un ricordo importante. 

Le infermiere rientrarono nella stanza con dei succhi di frutta e dei biscotti, che ci porsero.

Presi quello alla pesca, marca Nectar, perchè credo fosse il mio preferito anche se non me lo ricordavo al tempo stesso.

"Dove sono i medici?" Chiese il ragazzo con la felpa bianca.

"Arriveranno tra poco, voi mangiate nel frattempo." Ci esortarono le infermiere, prima di uscire dalla stanza.

Niragi e Kuina presero ciascuno un pacchetto di biscotti al burro e un succo alla mela.

Dopo qualche minuto, anche il ragazzo con la felpa bianca si alzò e prese i biscotti al cioccolato. Ne addentò uno, poi parlò di nuovo "So che non ci conosciamo, ma per caso anche voi avete la strana sensazione di conoscere la ragazza nell'altra stanza?"

La sua domanda mi sorprese molto, tuttavia mi ritrovai a rispondere "Si."

"Anche io." Disse Kuina.

"E tu Niragi?" Gli domandai.

"Eh?" Niragi era assorto nei suoi pensieri. "Si, credo di conoscerla, ma non so spiegarmi il perchè."

"Interessante." Disse ancora il ragazzo con la felpa bianca, mentre continuava a mangiare i suoi biscotti.

"Io direi che è snervante, piuttosto." Ribattè Niragi. "E tu, pensi di dirci il tuo nome?" Sentii una punta di odio nella sua voce.

"Chishiya." Disse il ragazzo con la felpa bianca.

"Secondo voi perchè siamo qui?" Chiese Kuina, guardandoci.

"Non ne ho la più pallida idea." Risposi. "Ma credo che sia tutto collegato alla ragazza in coma."

"Si, lei è importante." Aggiunse Chishiya, con uno strano tono di voce, a metà tra la tristezza per l'aver perso qualcosa e...non ero sicuro, ma assomigliava molto al tono di un ragazzo innamorato, ma questo non glielo dissi.

"Anche io credo che lei sia importante." Niragi pronunciò invece quelle parole come se tra lui e Chishiya ci fosse in corso una sorta di competizione e lui volesse avere la meglio.

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