Passarono alcuni giorni dall'accaduto, ma nonostante ciò continuavo a ricordare ogni singolo particolare.
Concentrandomi potevo sentire ancora i brividi sulla schiena, l'odore di putrido che si espandeva nel mio bagno, ma specialmente la paura. Le mie gambe tremolanti e il respiro spezzato.
Ripensavo a queste cose mentre spezzettavo la mia omelette in tanti piccoli bocconi, anche se ormai la fame mi era passata. Presi il mio piatto e buttai tutto il cibo nella spazzatura, anche se avevo cucinato quel pasto canticchiando una delle mie canzoni preferite: Triggered, dei Chase Atlantic.
Posai il tutto nel lavandino, senza preoccuparmi di lavarlo, mia madre sarebbe stata fuori casa per un bel po' di giorni a causa del suo lavoro. Me la stavo immaginando, su un aereo in prima classe diretta verso l'Europa.
Feci un respiro profondo, salendo velocemente le scale ed entrando in quel maledetto bagno.
Avevo finto per un'intera settimana di aver trovato un guasto nel mio bagno, scusa plausibile per poter utilizzare quello di mia madre. Mi posizionai davanti allo specchio a braccia conserte, convinta che nel giro di pochi secondi sarebbe successo qualcosa. Magari avrei rivisto quell'essere orribile, oppure un nuovo mostro si sarebbe mostrato a me.
Rimasi lì, ad aspettare un qualcosa che forse non sarebbe mai arrivato.
Non credevo che quella sera il mio drink fosse stato drogato, anche perché ricordavo perfettamente di non essermi avvicinata a quel bancone pieno di alcol, tutto ciò che avevo bevuto era un sorso di acqua frizzante per riprendermi da uno stato di trans dovuto dai troppi ricordi. Ero sicura che tutto ciò che avevo visto era reale!
Non ero affatto una ragazza credulona, cercavo sempre di dare spiegazioni scientifiche a tutto quello che succedeva... ma questo era veramente impossibile da spiegare.
I miei amici furono comprensivi, e dopo quella sera nessuno mi chiese più nulla, nessuno tranne Alya. Non lo fece utilizzando le parole, ma me lo fece capire tramite gesti. Rimaneva sempre con me, era diventata ormai la mia ombra. Sembrava quasi che avesse capito che cosa fosse successo nelle quattro mura di questo bagno, senza che io le dicessi nulla.
Beh, i minuti passarono ma nessuna figura spaventosa si fece vedere.
Sbuffai, buttando fuori tutta l'aria che avevo trattenuto, ed iniziai ad osservare meglio questo specchio.
Ricordavo bene che quando arrivammo si trovava già in quella posizione, i vecchi proprietari non ci avvertirono di nulla, ne ci segnalarono stranezze all'interno di questa stanza... forse perché loro non avevano mai notato nulla. Da cosa mi disse mia mamma erano una coppia di vecchi signori, suonati come due campane.
Effettivamente guardandolo non destava nessun sospetto, anzi. Era un normalissimo specchio, con un cornice oro decorata con piccoli disegni intagliati. Notai però che da dietro sbucava un qualcosa di rosso, forse rimasto incastrato li da tempo... sollevai le estremità e il misterioso oggetto cadde a terra, ma mi resi subito conto che non era un semplice oggetto.
Era la stessa piuma che trovai incastrata fra le pagine di quel libro.
Serrai le labbra trattenendo un urlo, nonostante fossi a casa da sola. Questa non era una coincidenza.
Dopo aver trovato la prima piuma, e dopo essermi accertata che non ci fosse più nessuno, me la sono infilata in tasca e l'ho nascosta in un cassetto di camera mia. L'avevo studiata con lo sguardo varie volte, e quella a terra sembrava proprio uguale.
«Specchio di merda! Che cosa diamine significa questo? Mi stai facendo uscire pazza!» urlai a pieni polmoni, cercando di sfogare in questo modo tutta la mia rabbia. Andavo di matto se le cose che stavano succedendo non erano sotto il mio controllo, e di certo questo non lo era.
D'istinto toccai lo specchio, ma la mia mano scomparì all'interno del vetro.
Spalancai gli occhi cercando di capire che cosa stesse succedendo, dietro c'era semplicemente una parete... ma ora la mia mano era riuscita ad attraversare il tutto senza il minimo sforzo. Muovendola capii che non aveva attraversato proprio niente, sembrava che si trovasse da un'altra parte rispetto al mio corpo.
Tutto ciò era surreale.
Mia madre era assente e se mi fossi assentata per qualche giorno da scuola che male sarebbe stato.
Presi un enorme sospiro, afferrai i bordi del mio strano specchio e immersi il viso in quella che ormai credevo essere una dimensione a me estranea.
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Mending the darkness
RomancePer Ren non è mai stato semplice definire "casa" un luogo, a causa del lavoro della madre è costretta a trasferirsi e traslocare in tempi brevi. Ma questa nuova casa nel Canada stravolgerà il passato, il presente ed il futuro della giovane ragazza...