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«Chi ti ha ucciso, Jefferson?»

Regina si mordicchiava il labbro inferiore mentre faceva scorrere lo sguardo sulle foto appese al muro. Un sarto. Chi diavolo poteva voler uccidere un sarto in un modo così violento? C'era qualcosa che non tornava.

Sbuffò e premette il pulsante per chiamare Mal.

«Puoi portarmi un caffè, per favore?»

Mal arrivò tre minuti dopo con una tazza fumante per lei. Lanciò uno sguardo al muro.

«Scoperto qualcosa?»

Regina scosse la testa mentre inspirava il profumo del caffè.

«Sto aspettando che RedRebel mi ricontatti.»

Con la coda dell'occhio vide Mal spalancare gli occhi. L'amica le si accostò e parlò sottovoce.

«Ma sei impazzita? Se lo scopre tua madre...»

Regina le rivolse un ammiccante sguardo obliquo.

«Nascondo molte cose a mia madre.» Bevve un sorso di caffè bollente. Mal arrossì leggermente, ma le spuntò un sorriso sulle labbra.

«Comunque ti ricordo che è illegale.»

«Seguire le regole non è il mio forte.»

Tacchi impetuosi rimbombarono nel corridoio. Si voltarono entrambe in tempo per veder passare Cora dalla parete a vetri. Fortunatamente, l'avvocato era impegnata a discutere con... Regina serrò la mandibola e sbuffò dal naso.

«Guarda guarda chi è stato invitato nel nostro splendente studio legale...» borbottò Mal, voltandosi poi a guardare Regina. «Insiste ancora a cercare di combinare il vostro matrimonio?»

Robin Locksley, ovviamente, non perse occasione per voltarsi verso di lei e rivolgerle attraverso il vetro uno dei suoi sorrisi da babbuino.

«Io lo uccido» mugugnò Regina. «Te lo giuro, ucciderò Robin e farò sparire il suo corpo.»

Mal rise sommessamente.

«Se ti serve una mano, sai chi chiamare. E parlo di tua madre, ovviamente, non di me.»

«Lei lo adora, dubito che mi aiuterebbe.»

Mal liquidò le sue parole con un gesto.

«Tu dille che è uno che mira alla tua eredità e vedrai che la smetterà di romperti.»

Regina rise e bevve un sorso di caffè.

«Come farei senza di te?»

«Avresti già ucciso Robin. E tua madre. E saresti sessualmente insoddisfatta.» Mal le fece l'occhiolino. «Passo a prenderti in moto stasera. Alle otto?»

«Sarebbe perfetto» Regina le sorrise. «Kebab al Sultan?»

Mal scosse la testa con un sospiro.

«Non so come tu faccia a mantenere quella linea con tutto quello che mangi...»

«Non ho pranzato oggi, mi merito una cena epica.»

«Più che giusto. Altro che Sultan, ti porto da Tiana allora, così ordiniamo tutto il menù.»

«Ti adoro, e potrei dimostrartelo stasera» replicò ammiccando. Mal sorrise.

«Non vedo l'ora. Ora fai la Signora in Giallo e risolvi il mistero» la incoraggiò prima di andarsene.

Mal la passò a prendere sotto casa alle otto in punto, un casco in più per lei. Salì dietro di lei e passò le braccia attorno alla sua vita, fasciata dalla giacca di pelle; Mal fece rombare il motore della Ninja nera e partì verso la zona portuale. Si fermò davanti al foodtruck parcheggiato davanti ai moli e fermò la moto, aspettando poi che scendesse per metterla sul cavalletto.

La strada verso casaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora