L'aria pesante della stanza le dava fastidio, impregnata com'era del puzzo di vecchio. Si ostinavano a ritrovarsi in quelle vecchie cantine da quando era piccola, anni in cui il suo unico passatempo era disegnare ghirigori nella polvere che ricopriva le bottiglie di vino – le più diventate aceto.
Almeno era passato abbastanza tempo che poteva stappare quelle stesse bottiglie.
«Perché gliel'hai lasciata?»
Clelia agitò il bicchiere di vino nella mano. Non importava chi le avesse fatto quella domanda, sapeva che chiunque fosse lì la condividesse. Non potevano capire quella decisione finché non l'avessero vista con quella lì. Sentiva gli sguardi di tutti i presenti fissi su di sé e forse era stato un errore lasciare che l'oggetto più grande con cui ricattarla fosse tornato nelle mani di Bridget, ma non poteva fare a meno di pensare che fosse la scelta giusta. Sarebbe stata distratta. Loro non l'avevano vista quanto lei. Sollevò la testa, passando in rassegna una dopo l'altra le persone dall'altro lato del tavolo. Lo zio era appoggiato al muro, le braccia incrociate e i segni del tempo passato a Ragac Point sul volto. I genitori erano seduti di fronte a lei, i volti aggrottati che la giudicavano.
«Perché farle credere che sia dalla sua parte è la cosa migliore» borbottò in risposta. Buttò giù in pochi sorsi il vino. «Non voglio litigarci ogni singolo giorno. Sarà pure una cretina, ma suo padre le ha insegnato bene.» Appoggiò con un gesto secco il bicchiere sul tavolo. Era un peccato che si fosse lasciata andare alla distrazione in quel modo, le mancava avere un valido avversario. «Pensavo avrebbe approvato ogni singola cosa sulla delegazione, ma no, ha preferito cercare di mettermi dubbi su chi siano le persone giuste da portare.»
Chi sacrificare di fatto. E se si impuntava, rischiava quasi di farle cambiare idea. Non era una bella situazione. Odiava ammettere che parte delle decisioni prese per la delegazione erano il risultato del suo continuare a spremerla.
Di loro due non le sarebbe importato troppo. Horace l'avrebbe ringraziata se avesse tolto di mezzo la sua stupida figlia. Aveva una nuova possibilità e con la situazione già in bilico nessuno avrebbe fatto troppo caso alla sua morte – non dopo che era diventata lo zimbello di tutto. E l'altra... il mondo non avrebbe certo sentito la sua mancanza.
Ma gli altri... doveva trovare il modo di portarsi dietro persone scomode senza far nascere troppi dubbi che potesse esserci altro. Sembrava che i presenti fossero più concentrati sulla quinta gens che sul cercare di arrivare agli obbiettivi: avevano bisogno dell'aiuto da parte di Helistrum e parevano essersene dimenticati.
«E se è distratta, meglio. L'ultima cosa di cui ho bisogno è che indaghi ancora sulle fiamme sacre. Lasciala giocare con chi vuole, mi sta facendo un favore senza rendersene conto.»
Bridget era l'unica che non doveva avere dubbi sulle fiamme sacre. Era stata una fortuna che la sua attenzione fosse stata focalizzata su altro. Si era sempre preoccupata troppo di lei, avrebbe sfruttato fino in fondo quella fortuna. Togliere di mezzo i Turner uno dopo l'altro sarebbe stata la propria soddisfazione più grande. Quello che la sua famiglia non era riuscita a fare finora.
«Sarà difficile portartele dietro. Un conto è sistemare torce nell'arena, un conto è negli ardenti agri.» Era stato lo zio a parlare. Anche lui la stava guardando con la fronte aggrottata. «Forse è meglio che tu le lasci qui.»
«La... quella lì lo sa che sono le fiamme sacre?»
«Non è mai venuta a indagare, no.»
Clelia intrecciò le mani dietro la testa. Doveva trovare una soluzione, non poteva permettersi di perdere l'unico vantaggio che si era guadagnata e non poteva tenerle in mano tutto il tempo, sarebbe arrivata al braciere che avevano scavato fino all'osso. Non poteva permettersi di farsi scoprire in quel modo.
Abbassò le mani e strinse il bordo del tavolo. «Accetto idee, non è che dovete stare qui a giudicarmi.»
«Tesoro...» iniziò la madre. «Sappiamo tutti che sei brava anche senza le fiamme sacre. Portati dietro del veleno, è più facile nasconderlo.»
«Possiamo fare come nei giorni, basta portarne una parte quanto più in profondità per alimentare le creature.»
«Non possiamo rischiare di metterla in pericolo in questo modo.»
Clelia socchiuse gli occhi. Le varie voci si sovrapposero l'una all'altra, non riusciva più a distinguere chi proponeva l'ennesima idea stupida. Incompetenti, dal primo all'ultimo. C'era un motivo per cui li avevano sempre guardati dall'alto in basso – se quello era il livello di proposte avrebbe dovuto pensare anche a come disfarsi di loro.
Clelia spostò lo sguardo verso destra. «Quanto a te, Theodore... pensi di poter dare una mano?»
Il movimento in su e giù della testa di capelli bianchi fu abbastanza a rassicurarla. «Io posso portare una torcia o una lampada senza destare troppi sospetti.»
Riprese il bicchiere e lo portò di nuovo alle labbra. «Almeno qualcuno sembra aver acceso il cervello. O forse no, come pensi di non destare sospetti di giorno?»
Abbassò lo sguardo e infilò le mani in tasca. Inutile, come tutta la quinta gens.
Clelia espirò dal naso. La pazienza iniziava a diventare sempre più sottile, non sarebbe servito molto a tutti loro per finire nella lista delle persone che prima o poi avrebbe tolto di mezzo. Famiglia o no, il sangue non valeva niente quando ciò che contava erano le capacità.
Spinse indietro la sedia, le gambe stridettero sul pavimento di pietra. «Mi aspetto una soluzione sensata nel giro di qualche ora. Voglio vedere Scaldenn ai miei piedi entro tre mesi.»
Lol, sorry not sorry. Per il post bacio dovrete aspettare un'altra settimana, ma qui ci stava benissimo lasciare un leggero spazio a Clelia e alle sue macchinazioni. Mi fa ridere che all'inizio la sua morte fosse prevista al capitolo quattro ma le cose sono leggermente deragliate.
E questo è quanto per la prima parte, da venerdì prossimo si inizia con la seconda - nuovi banner e nuove avventure (le vibes ci sono, le idee di scene molto fighe nella mia testa pure e la scaletta sa dove deve andare). Gli aggiornamenti saranno come lo sono stati finora!
Grazie per essere arrivat* fin qui, spero che avrai voglia di continuare il viaggio ❤️
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Fiori di fuoco
FantasyEleanor non ha mai conosciuto altro a Scaldenn che non fosse l'odio e il disinteresse: segnata dall'appartenere alla quinta gens, non può fare altro che cercare di sopravvivere e sperare che non arrivi una condanna ingiusta anche per lei. Bridget J...