Capitolo 8 - Bridget

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Bridget infilò le mani nelle tasche. Il tempo da Jacob era scaduto e ogni ora che passava poteva fargli cambiare idea. L'ultima cosa che voleva era perdere l'ospitalità in un posto come Helistrum e non senza un modo per tornare che fosse attraversare gli ardenti agri. Lanciò un'occhiata a Nora che si torturava le mani, in disparte rispetto al resto del gruppo. Theo, Philip e Harnold giravano intorno ad Eleanor, l'attenzione dei tre rivolta sulla protesi. Nemmeno le mosche attratte dal miele erano così insistenti.

Inspirò a fondo, poi le si avvicinò.

«Che succede? C'è qualcosa che ti preoccupa?»

«Non lo so» sbottò lei, passandosi le mani tra i capelli. «Mi sembra di essere l'unica che si preoccupa abbastanza per tutta questa situazione. So che per ora nessuno ha tentato di ucciderci e che quel tipo...»

«Jacob.»

«E che Jacob si sia dimostrato ospitale nei nostri confronti, ma siamo comunque a Helistrum.»

Bridget annuì. «Il fatto che non sembro preoccupata non significa che non lo sia. Ho solo imparato a nasconderlo agli altri.»

«Quindi quel che provo è valido? Non sono del tutto di fuori a pensare che ci sia sotto qualcosa?»

«In politica c'è sempre qualcosa sotto» borbottò Bridget. Si voltò verso il resto del gruppo. «E lascia stare loro. Tranne Harnold, hanno davvero un cervello in tre.»

«Forse è il fatto che la quinta gens si sia dimostrata utile a tormentarmi.»

Eleanor incrociò il suo sguardo e agitò una mano. Per la prima volta da quando erano lì, le scintille le saltellavano tra i capelli. Bridget le fece cenno di avvicinarsi.

«È un sentimento che non ti lascia da quando lo capisci.»

«C'è qualche problema?» chiese Eleanor quando le fu vicino.

Nora le lanciò un'occhiata poco convinta da sotto la frangia. «Continuare ad avere a che fare con... loro è la tua idea di politica, Bridget?»

«La sua idea di politica è fare disastri» rispose Eleanor alzando le spalle. «Disastri che in qualche modo sono costretta a ripulire.»

«È successo una volta.»

Eleanor sospirò con fare teatrale. «Stavi per morire per colpa di quella creatura che non vedevi l'ora di farmi vedere e ti ho salvato la vita. Non hai avuto il coraggio di combattere contro Clelia e indovina un po' a chi è toccato? Se mai torniamo a Scaldenn hai intenzione di farmi affrontare anche tuo padre?»

«Ci ho pensato.»

Eleanor le colpì la spalla con un pugno.

«Già, è una domanda che non ha mai trovato risposta.» Nora si sistemò un bracciale, a cercare di nascondere il nervosismo. «Perché non l'hai voluta affrontare? Se hai avuto paura, posso capire.» Ridacchiò tra sé. «Mi sono ritirata più di una volta quando l'avrei dovuta affrontare. Ho preferito sacrificare un voto che... tutto il resto.»

«Speravo che il Consiglio capisse che la scomparsa delle fiamme sacre era più importante che avere una classifica per i giorni.» Bridget infilò le mani in tasca. «Ma a quanto pare le tradizioni non muoiono, anche ciò su cui si basano viene a mancare.»

Eleanor appoggiò la testa sulla sua spalla.

«Certo nessuno si aspettava che tu ti tenessi una della quinta gens dopo aver fatto ammazzare il primo.»

«Sono sempre stata abituata a persone che mi rispettano solo per il cognome e Clelia. Apprezzo il fatto che sia riuscita a tenermi testa in certe situazioni senza aver paura.»

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