Capitolo 7 - Bridget

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Le aveva salvato la vita.

Quell'infima le aveva salvato la vita.

Bridget non riusciva a pensare ad altro, lo stesso pensiero continuava a tornarle in mente in modo ossessivo. Aveva fatto il suo dovere, ma non avrebbe dovuto sentirsi in colpa per non averla nemmeno ringraziata. Era ciò che si aspettava dalla quinta gens, era ciò che sapeva sarebbe successo. Che c'era il rischio di morire era la prima cosa che dicevano quando l'argomento iniziava a uscire fuori.

Lo sapeva, ma il battito non aveva ancora rallentato, l'adrenalina di essere arrivata così vicino alla morte era ancora in circolo.

Non avrebbe scommesso un centesimo su di lei, eppure un modo per tirare fuori l'energia lo trovava se il pericolo c'era.

Doveva essere quella la motivazione per cui qualcuno si era tenuto la quinta gens a Scaldenn.

«Quindi sono quelle le creature?» Era la prima volta che la voce aveva perso la sicurezza. Sembrava arrivare dalla brutta copia della persona che aveva conosciuto fino a quel momento. «Ma non è arrivato come verme.»

Bridget si fermò e si voltò verso di lei. Sotto la strana luce degli ardenti agri, il volto sembrava più scavato di quello che non fosse. Tremava e si stringeva le braccia al petto.

Si chinò a raccogliere un sasso dal terreno. «È come se questi avessero preso vita e si fossero organizzati dal nulla. Hai idea del perché?»

«Vorrei poterti dare una risposta.»

«Pensavo aveste studiato questo posto.»

«Sì e no. Il periodo migliore sarebbe adesso, ma con le creature è da stupidi mandare qualcuno. Potremmo pensare a qualcosa se esce il bisogno.»

L'infima annuì con un cenno della testa. Lasciò cadere il sasso a terra e poi la raggiunse.

Bridget strinse i pugni. Non solo Clelia, ora ci si metteva pure lei a ricordarle che era un fallimento. Se non ci fosse stata, sarebbe morta.

«Non sei costretta a ringraziarmi.»

Bridget si voltò verso di lei.

«Per quanto sia molto felice di essere qui con te, sei anche l'unica che può farmi tornare a casa.»

«Ho forse detto o promesso che lo farai?»

L'infima fece un passo avanti, incrociò le braccia e la guardò negli occhi. Era la prima volta che si soffermava a guardarla così da vicino, le iridi chiare le ricordavano la fontana del giardino che si congelava d'inverno. Avrebbe dovuto scacciarla, trascinarsela dietro e lasciarla morire alla prima occasione.

Perché non sembrava più la cosa giusta da fare, fiamme sacre?

«Sono qui solo perché tu hai avuto qualche capriccio e la secunda mi ha preso alla sprovvista. Tu non mi vuoi tra i piedi e io non ho alcun interesse a rimanere qui. Ti ho salvato la vita, penso sia il momento perfetto per chiederti un accordo.»

«Che tipo di accordo?» le chiese con un filo di voce.

«Ti aiuto a fare quello che devi fare, ma mi fai tornare a Ragac Point e mi lasci in pace. Non voglio più avere a che fare con te, con la prima o con Scaldenn.»

Bridget serrò le labbra: per quanto semplice, non era una richiesta facile. Non si era mai sentito che qualcuno della quinta gens tornasse a casa come se nulla fosse successo. La sicurezza di Scaldenn sarebbe stata messa in pericolo se le informazioni si fossero sparse.

«Ci devo pensare. Non posso rischiare che tu sia la causa di qualche rivolta.»

«Cosa pensi che faccia a Ragac Point? Organizzi una rivolta contro di voi?»

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