Sono nervosa, non lo sono mai quando si tratta di lavoro, ma questa volta per qualche strano motivo mi sento irrequieta. Ok, faccio un respiro profondo e apro la porta.
Lo scenario che mi trovo davanti mi colpisce come un cazzotto in faccia, nella mia mente incominciano ad affiorare tutte le immagini che per molto tempo avevo fatto fatica ad eliminare, sogni, sogni di ragazzi che ridevano, cantavano o suonavano. Erano solo immagini frammentarie, niente di veramente concreto, spezzoni che mi hanno tormentata per anni, voci che mi hanno accompagnata per lunghe notti, quelle notti dove mi svegliavo di colpo e non riuscivo più ad addormentarmi. Tutto sembrava così irreale, ma questo era reale: di fronte a me c'erano sette ragazzi che mi guardavano con aria preoccupata, insieme ad altre persone che non conoscevo, ma per quanto possa sembrare assurdo, pur non avendo mai visto nessuno di loro, io conoscevo quei ragazzi. Poi il buio......
Anno 2020
BIIIP BIIIP BIIIP. Il suono della sveglia riempie la mia camera da letto. Apro gli occhi a fatica e tocco il cellulare per far cessare quel rumore assordante. Mi alzo, scendo giù in cucina apro le tende per far entrare la luce. Oggi è una bella giornata, faccio un caffè, accendo la tv per le notizie, devo smetterla di farlo, il notiziario mi mette sempre di malumore, il mondo sta andando a rotoli e noi siamo fermi a guardare mentre accade tutto ciò. Spengo e vado direttamente nella mia cabina armadio, tutto è in ordine classificato per modello e colore. Vado al reparto sportivo, oggi per andare a correre scelgo un completo fuxia e grigio, calze tecniche e scarpe abbinate. Prendo le chiavi di casa, chiamo le mie gatte «Leaaa, Kiraa, forza è ora della vostra uscita, mamma torna tra un'ora.» Le gatte mi guardano interdette ma escono, fanno sempre ciò che dico. Respiro a fondo l'aria mattutina, un po' di stretching e poi si parte. Correre mi libera la mente e mi mantiene in forma, finalmente sento di stare bene, riesco e dormire e a non sognare persone che poi ricordo a malapena e soprattutto non sento più quelle voci nella mia testa.
Oggi ho deciso di correre fino ad Ischia Ponte, mi fermerò in libreria e poi tornerò camminando a casa. «Buongiorno Antonietta, hai qualcosa per me?»
«Buongiorno Marina, beh si, ti ho messo da parte gli ultimi arrivi della saga che stai leggendo.»Nel frattempo, faccio un giro nella libreria che è formata da due stanze, mi piace l'odore dei libri, mi fa stare bene. Nella libreria non sono sola, ci sono altre due donne, si avvicinano ad Antonietta e senza un reale motivo incominciano a spettegolare, non si accorgono di me che nel frattempo ero tornata dalla seconda stanza ed ero proprio dietro allo scaffale alto che divide la prima stanza.
«Ah eccola, la scansa fatiche ricca, oggi si è degnata di uscire dal suo castello e fare visita a noi poveri plebei.»
«Zitta, che può sentirti, lo sai che ha un bel caratterino, ti metterai nei guai.»
«Signore, fossi in voi mi affretterei a prendere ciò per cui siete venute, si è fatta una certa e sicuramente avrete case da rassettare e pranzi da cucinare per i vostri mariti.»
Le signore rosse in viso ormai dalla vergogna pagano e vanno via.
Io intanto sghignazzavo dietro allo scaffale, Antonietta è una cara amica e insieme al mio migliore amico Mauro sono due delle poche persone che conoscono la mia storia. Il fatto che mi abbia difesa con tanta diplomazia mi ha scaldato il cuore. Esco da dietro allo scaffale, la guardo e le sorrido.
«Grazie, non dovevi, lo sai che non do peso a certe cose.»
«Non l'ho fatto per te, ma perché mi danno fastidio le persone che giudicano senza sapere i fatti. »
«Va bene» le dico con un sorriso. «Stasera farò il sushi, perché tu e Mauro non venite a casa? Chiamerò anche Marika, è da tempo che non ci vediamo, parleremo un po' davanti ad una bottiglia di vino bianco»
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".. Sfondare il muro tra ciò che voglio dire e quello che non posso dire..."
FanfictionNon ho una vera descrizione per questa storia, ho sempre pensato che fosse un delirio di una pazza. Un giorno incoraggiata da alcune amiche ho cominciato a scrivere e poi ho continuato..... Ogni riferimento a fatti o persone è puramente casuale e d...