Sono già in sala riunioni quando i ragazzi arrivano, li vedo entrare uno ad uno e sono tutti bellissimi come sempre e sorridenti. Jin entra per ultimo e mi strizza un occhio e mi butta un bacio e io credo di essere arrostita come una stupida. Ovviamente le sensazioni cambiavano in base a come uno le percepiva e io adesso non mi arrabbiavo più quando lui faceva così ma mi sentivo una cretina.... Ecco.
«Coach tutto a posto?» Ecco qua, se nessuno si fosse accorto di nulla arriva lui che, come mi salva così, mi atterra. «Sì Jk è tutto a posto», lui ride. «Ti ho vista strana e ho chiesto», niente, continua e tutti continuano a guardarmi. «Strana, io? E va bè , voglio dire, non lo pensate ogni secondo che lo sono? Continuate a farlo e ignoratemi!» Loro si mettono a sedere.
«Come stai Marina ti sei ripresa?» Domanda Nam che questa volta non si siede al solito posto ma lo lascia a Jin. «Sto molto meglio grazie». «Ti assicuro che stava benissimo già ieri mattina, per starle dietro mentre correva ho faticato», interviene Jhope facendo ridere tutti tranne Jin. Sapevo che lui si fidava di Jhope ma credo che sia ancora un po' geloso. Io gli carezzo il ginocchio sotto al tavolo per rassicurarlo, mi viene spontaneo farlo. Lui mi guarda e io lo rassicuro ancora con lo sguardo. «OH! Vedo che c'è stato un chiarimento qui!» Questo ragazzo mi farà impazzire un giorno lo so. «Jk stamattina vedo che ti sei svegliato in forma. In ogni caso ragazzi non sto ignorando quello che è successo l'altro giorno. Adesso però c'è una cosa più importante che dovete sapere». Ho l'attenzione di tutti. «Jin, lascio la parola a te». «Vi spostate?» Tutti ci giriamo increduli verso Tae. «Ma cosa avete mangiato per colazione stamattina?» Tae fa un'espressione facciale che non riesco a descrivere ma ho dovuto trattenere una risata. Questi ragazzi sono matti.
«Ragazzi...» Jin prede coraggio e inizia a parlare. «... ho preso una decisione. Ci sto pensando già da molto tempo e adesso è arrivato il momento che lo sappiate. Dopo il nostro comeback avvierò le pratiche per il servizio militare» Un silenzio di tomba scende sulla sala, non riesco a leggere le espressioni dei ragazzi perché la prima che devo analizzare sono io. Quando Jin ha pronunciato quelle parole, dentro di me si è scatenato il panico. Vengo risvegliata dai miei pensieri dal caos dei ragazzi che adesso dicevano la loro accavallandosi e non si capiva nulla. Jin era seduto tranquillo con le braccia conserte e con l'espressione di una persona che finalmente si era tolta un peso. Io ne approfitto per stringergli la mano, tanto nessuno ci avrebbe visti e quel gesto era servito più a me che a lui.
Finalmente Nam si decide a far stare zitti tutti e a prendere parola. «Young sei sicuro che vuoi farlo proprio dopo il comeback? Potresti aspettare un altro po', vedere se succede qualcosa con il governo. Aspettare la reazione degli army alla notizia della pausa. Già dovranno metabolizzare questo, poi gli diamo anche quest'altra notizia, soffriranno». Effettivamente Nam non aveva torto, è davvero bellissimo il loro modo di pensare al loro fandom. «Hai ragione, potei aspettare un po', ma non voglio che si faccia inverno. Per quanto riguarda il governo, non voglio essere più il loro burattino partirò alle mie regole non alle loro», risponde Jin fiero e io sono orgogliosa di lui. «Io sono con te fratello, gli army capiranno tutto, noi ci fidiamo di loro e loro si sfideranno di noi. Ci aspetteranno», dice Suga. «Dici che ci aspetteranno?» Domanda Jk. «Certo che lo faranno. E tu? Tu mi aspetterai?» Allora dice Jin rivolgendosi a me. «Che? Cosa? Aspettare in che senso?» stavo morendo dall'imbarazzo, avevo tutti gli occhi puntati addosso e Jin se la rideva sotto i baffi. Stronzo. «Dove vuoi che vada, lavoro qui ormai a meno che non mi licenzino, mi troverai qui esaurita tra le scartoffie», riesco a dire seriamente. «Solo per questo?» Continua a fare lo stronzo. Io lo guardo storto da sotto gli occhiali. «Non avete da lavorare stamattina? Volete per caso che mi trasformi nel direttore rompipalle?» Tutti scattano in piedi e mi prendono in giro mettendosi sull'attenti, tranne Jin.
Mentre uscivano dalla stanza mi salutavano con un "buona giornata direttore»" o cose del genere ridendo e scherzando. Non ce la posso mai fare con questi qua. Restiamo soli io e Jin. «Jin dovresti andare, ti prego, non diamo possibilità a nessuno di sparlare soprattutto adesso in questo momento delicato per voi. E non mi riferisco ai ragazzi». Lui mi accarezza il viso con un dito e si avvicina con il suo al mio, poi mi bacia leggermente le labbra. «Va bene, ma prima o poi dovrai rispondere alla mia domanda. Mi aspetteresti?» Io non parlo e come risposta gli do un bacio, mi alzo e vado via.
Durante la giornata ricevo un messaggio da Chiara e Floriana che mi informano che avevano risolto tutto e che l'indomani sarebbero arrivate per ora di pranzo. Chiamo Debora e le dico di predisporre tutto per accoglierle. Quando finisce la giornata mi rendo conto che sono stanca e che non riuscirò a vedere Jin. Mi aveva avvisato che avrebbero fatto tardi con le prove. Forse era meglio così, mi serviva del tempo da sola per pensare a ciò che stava accadendo.
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".. Sfondare il muro tra ciò che voglio dire e quello che non posso dire..."
FanfictionNon ho una vera descrizione per questa storia, ho sempre pensato che fosse un delirio di una pazza. Un giorno incoraggiata da alcune amiche ho cominciato a scrivere e poi ho continuato..... Ogni riferimento a fatti o persone è puramente casuale e d...