Tutto Così Inaspettato

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Finalmente arriva il giorno della partenza, arriviamo nella mia isola a tarda mattinata. Veniamo accolte da Anna che mostra le stanze alle ragazze, chiedo anche a Chiara e Floriana di restare in villa anche se loro una casa a Ischia l'avevano e loro accettano ma sarebbero andate a salutare la famiglia. Mi organizzo con Anna per l'indomani sera, volevo organizzare un barbecue fuori. A Ischia il clima era già più mite, in più c'era anche una veranda dove avremmo potuto organizzare un buffet. Chiamo la mia famiglia e i miei amici per invitarli. Purtroppo, il tempo era sempre poco. Porto le ragazze in giro per Ischia. Siccome era una bellissima giornata andiamo a Forio. Passiamo la giornata ai Giardini Poseidon che è un parco termale che affaccia sulla splendida baia di Citara. Il parco si compone in un complesso di piscine immerse nel verde che variano tra i ventotto ai quaranta gradi alimentate con acque termali altamente curative. Ci sono anche tre piscine con acqua di mare, tra cui una olimpionica per il nuoto sportivo e il divertimento dei bambini, una grotta di vapore termale scavata nel tufo secondo la tradizione greco - romana, cinque gruppi di vasche 'kneipp' (bagni alternati a temperature tra i quaranta e i quindici gradi) con effetto sul sistema circolatorio e la il bagno giapponese, un percorso alternato caldo /freddo disseminato in ciottoli su cui camminare per riattivare la circolazione. C'è una spiaggia privata, un centro salute e benessere e tre ristoranti.

Propongo di mangiare in uno di questi ristoranti che si trova in alto ed è scavato in una roccia dove c'è una vista stupenda. Alle sette di sera il parco è in chiusura quindi ci spostiamo in piazza dove ci sono dei chioschetti. Decidiamo di fare un aperitivo e mentre scende la sera ci godiamo il tramonto più bello dell'isola. Giriamo ancora un po' per i negozietti e le ragazze fanno piccoli acquisti. Torniamo a casa tardi e ci mettiamo d'accordo che l'indomani lo avremo passato alla villa in totale relax. Mi ritiro in camera, controllo il cellulare e avevo dei messaggi dei ragazzi nella chat di gruppo a cui rispondo e due chiamate perse. Una era di Nam l'altra di Jin. Mando un messaggio a Nam dicendo che ci saremmo visti presto. È il turno di Jin, sono incerta se chiamarlo ma compongo il numero, il cellulare risultava spento. Sarà andato a dormire. Dopo la doccia mi accorgo che la mia pelle aveva preso colore, sono di carnagione olivastra quindi mi scurisco facilmente. Riprovo a chiamare Jin ma niente, pazienza ci sentiremo domani.

Come stabilito il mattino seguente dopo una colazione abbondante preparata da Anna porto le ragazze a vistare la villa centro benessere, restano stupite. «Wow Marina è tutto stupendo!» esclama Sara. Io la ringrazio, poi dico a tutte che possono fare ciò che vogliono e che io andrò a correre e poi sarò in piscina. Finalmente corro all'aperto respirando l'aria pulita della mia terra. Dopo un'ora vado a cambiarmi e indosso un costume per andare a nuotare. Le ragazze intanto sono un po' sparse, alcune giocano a tennis le avevo viste mentre entravo nel centro, Debora e Sara invece erano in piscina che aspettavano per andare su, avevano prenotato un massaggio. «Ragazze mentre aspettate volete fare qualche vasca con me?» Loro si guardano e poi fanno no con la testa. «Io mi chiedo come fai a fare tutto questo sport» chiede Debora. Io faccio spallucce. «È tutta questione di abitudine». Indosso gli occhiolini e mi tuffo. Nuoto velocemente a stile libero ma dopo una decina di vasche mi sento stanca e decido di fermarmi. Sto per arrivare alla fine della vasca quando vedo un'ombra a bordo piscina, una sagoma nera alta. Esco dall'acqua e credo di vedere Jin, in tutto il suo splendore. Indossava una pantalone classico, un lupetto e uno spolverino lungo tutto in nero e indossava degli occhiali da vista.

Vado sotto acqua per riprendermi. «Oggi avrò esagerato con l'allenamento ho le allucinazioni», dico rivolgendomi alle ragazze che erano ancora lì e mi facevano strani gesti. Tolgo gli occhialini perché non le vedo bene e loro mi facevano segno di guardare davanti a me in alto. Mi rigiro e niente vedo sempre Jin che mi osserva divertito. Io sono senza parole. Lui si abbassa e mi prede da sotto le ascelle e senza il minimo sforzo mi alza dall'acqua. In un gesto spontaneo mi avvinghio al suo corpo e lui mi piazza le mani sotto i glutei per sostenermi. Adesso siamo faccia a faccia. «Jin ma sei pazzo? Ti sei bagnato tutto, mettimi giù!» «Mi sei mancata scricciolo» e così dicendo mi bacia. Il suo sapore mi era mancato. «Anche tu, tantissimo», questa volta sono io a baciare lui. In quel momento tutti i pensieri negativi e le incertezze erano scomparse. «Aggrappati forte a me, sto per lasciarti un attimo». Io obbedisco, ma che vuole fare? Vedo che si sfila il cappotto, le scarpe e gli occhiali, poi mi abbraccia forte e senza che potessi parlare si tuffa. Emergiamo dall'acqua e io sono ancora ancorata a lui. «Ma tu hai qualcosa che non va ragazzo te lo voglio dire. Tu sei pazzo!» Lui mi stampa un bacio. «Sì, di te», sto per sentirmi male lo so. «Ma che dici Jin?» Mi nascondo nel suo collo. «Tu nuoti sempre con questo fazzoletto addosso?» Io lo guardo stranita. «Fazzoletto? Che fazzoletto?» Lui indica con la testa in giù. «Questo coso che hai addosso», io non so se ridere o piangere. «Intendi il costume?» Lui annuisce «.... Ma non è un fazzoletto, è un costume tecnico per il nuoto...» spiego io. «A me sembra un fazzoletto, ti copre a stento». «Ah e dimmi, cosa dovrei indossare per nuotare sentiamo». Adesso ero divertita e anche lusingata perché lui era geloso anche di un costume. «Che ne so, una muta?» Io annuisco. «Sì, una muta dici? Una di quelle strette che fasciano tutto il corpo ed evidenziano....» «Ok aish, no, niente muta, facciamo una tuta!» Io non posso più trattenere una risata e lui mi fa il broncio. Poi non resisto più e lo bacio appassionatamente.

Quando mi stacco da lui mi rendo conto che siamo ancora in acqua e che qualcuno ci stava osservando, qualcuno di troppo. Erano le ragazze.... TUTTE. «Jin, ci stanno guardando tutti, adesso che facciamo?» Lui si guarda intorno. «Ma sono le tue ragazze, ormai penso lo avranno capito che stiamo insieme! Usciamo dall'acqua e basta». Io lo guardo stupita. «Scusa puoi ripetere? Forse non ho capito bene, hai detto che stiamo insieme?» Lui mi fa una smorfia con la bocca e gli occhi e io sto per ridergli in faccia un'altra volta. «Perché, hai qualche problema a riguardo? Cioè non è così? Per caso hai trovato qualcun altro? Uno che ti può vedere tutti i giorni? Uno più bello? No, aspetta che sto dicendo, più bello di me è impossibile. Lo so che ultimamente non ho potuto dedicarti del tempo....» oddio sta diventando isterico. «Jin, smettila, stavo scherzando!» Lui inclina la testa da un lato. «Jin usciamo dall'acqua e andiamo a cambiarci», lui annuisce. Usciamo insieme senza curarci degli sguardi delle ragazze e di alcuni clienti del centro. Domani sarò sulla bocca di tutti e la gente avrà di che sparlare ancora per un po' su di me.

".. Sfondare il muro tra ciò che voglio dire e quello che non posso dire..." Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora