Un Giorno Sarà Nostro....

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I giorni precedenti all'esibizione erano stati estenuanti. Jk era entrato in live per un paio di giorni di fila ed era stato attaccato da una sasaeng. Il controllo dei commenti e dei post era stato difficile da gestire, per fortuna il famdon ci dava una mano con le segnalazioni. I ragazzi venivano filmati costantemente, queste riprese venivano mandate a noi per ricavarne poi degli episodi per gli army. Erano tesi e preoccupati così ho chiesto di vederci in video per parlarne un po', erano al completo adesso e avevano finalmente provato tutti assieme mi dicono. Finalmente, forse vedo una luce.

Il giorno dei Grammy è arrivato e io seguo i ragazzi dalla sala controllo. Sono bellissimi nei loro completi e come sempre quando arrivano al Red Carpet, il mondo si ferma a guardarli, non importa di quale parte del globo fai parte. La performance era ispirata allo spionaggio. Inizia con Jk che si cala dall'alto sul palco, Jin in sala controllo e il resto dei ragazzi tra il pubblico. Le note della canzone risuonano e mentre tutti si riuniscono sul palco Jhope inciampa, maledizione, si riprende subito e i ragazzi danno vita ad un'esibizione straordinaria. Il pubblico si alza tutto in piedi per applaudire ma questo non è servito a far vincere il premio. Gli unici commenti negativi erano di fan tossiche che criticavano la povera ragazza che aveva interagito con Tae l'inizio della coreografia.

Quando la trasmissione è finita i ragazzi sono entrati in live per ringraziare gli army e commentare la serata. La loro delusione gli si leggeva in faccia anche se facevano finta che non gli importava. Dopo la live decido di video chiamare Yoongi. «Stavo andando a dormire, se vuoi Jin lo sto salutando in questo momento», mi risponde facendo finta di essere scocciato. «Suga Young se volevo sentire Jin avrei chiamato lui, è con te che voglio parlare», gli rispondo ironicamente prendendolo in giro. Vedo Jin che si affaccia al telefono e io gli faccio un cuore come di solito fanno loro e gli dico che ci saremmo sentiti tra qualche minuto. Quando restiamo soli gli chiedo se fosse tutto a posto.

«Dimmi che vuoi sapere e non ci girare intorno ho sonno e sono stanco». «Yoongi, non fare lo stronzo con me, tanto non attacca. Ci sei rimasto male che non abbiate vinto il premio e non c'è niente di male se lo dimostri...», lui fa spallucce «... quel commento "tanto noi eravamo di passaggio ai Grammy, siamo qui per i concerti" nasconde tanta delusione». Lo vedo sbuffare. «Perché non lo meritavamo quel premio?» Io annuisco. «Oh, non c'è nessuno che lo merita più di voi. Purtroppo, viviamo in questo mondo corrotto e razzista. Porta pazienza prima o poi aggiungeremo anche questo premio alla lunga lista», lui mi sorride. «Vedo che hai studiato parecchio su di noi. Aggiungeremo? Hai detto così?», io gli faccio una linguaccia. «Se il nostro obiettivo è il cambiamento, allora faremo il possibile per cambiare le opinioni. Arriverà un giorno che non potranno più trovare scuse che reggano». Si acciglia. «Vorrei avere la tua stessa positività. Saremo per un paio di anni in pausa e quando ritorneremo tutto sarà andato avanti senza di noi», stava dicendo una verità. «Hai ragione, ma la musica cambia, i gusti cambiano e anche le opinioni delle persone. Ritornerete più maturi e farete sicuramente cose diverse. Quello che avete dato in questi anni non verrà cancellato facilmente, l'impronta che avete lasciato resterà fissa senza sbiadirsi. Fidati è così. Il vostro famdon è enorme e vi ama moltissimo non permetteranno che si dimentichino di voi e in ogni caso questo non accadrà». Finalmente mi sorride. «Un giorno vinceremo i Grammy», afferma. «Sì, prima o poi quel premio sarà vostro». Lui resta in silenzio.

«Adesso che farai? Andrai in un drive in e sposerai in segreto Jimin?» Non riesco a trattenere una risata quando vedo la sua faccia. «Ma come ti salta in mente?» mi dice guardandosi intorno come se qualcuno avesse potuto sentirmi. «Perché, cosa ho detto di strano? L'idea è stata tua l'ho sentito, sai pure come funziona», la sua faccia è sempre più allibita. «Tu devi avere davvero qualche rotella che non ti funziona», io non posso fare a meno di ridere, davvero. «Ma guardati, tu che sei sempre stato un anticonformista tutto di un pezzo e che non hai paura di urlare contro nessuno nei tuoi testi, adesso stai avendo un attacco di panico», lui sbuffa. «E tu che sei sempre distaccata e che sei allergica a certi comportamenti, perché ti vengono certe idee?» «Ma perché no? Cioè chi lo saprebbe? Tu lui e io ovviamente. Volete un cambiamento, beh iniziate a cambiare il vostro modo di comportarvi». Lui muove la testa incredulo. «Ma non è questo il modo di iniziare». «Pensa, mentre siete sul palco tu gli sussurri all'orecchio "Jimin domani ci sposiamo...» «Ok ok basta stai delirando», io ormai talmente dal ridere avevo le lacrime. «Scusami Yoongi, ma la tua faccia è troppo divertente non ho resistito. Su una cosa però non scherzo, dovete cambiare prima il vostro modo di pensare, avere il coraggio di uscire dagli schemi che vi hanno sempre imposto», lui mi guarda ancora allibito. «Jin ti sta aspettando, magari chiedi a lui se ti vuole sposare», io smetto di ridere e alzando un sopracciglio dico: «Io e Jin ci conosciamo da un paio di mesi non sappiamo ancora nulla di noi, è diverso». «Sì adesso è diverso, quando non ti conviene è diverso. Vai Marina, vai buonanotte» e mi stacca la telefonata così.

Chiamo subito Jin che apre la video chiamata mezzo addormentato. «Scusami, mi sono prolungata più di quanto pensassi con Yoongi», lui cerca di riprendersi. «Mi devo preoccupare? Cosa c'è che non va?» «Niente ho visto la live, anche se avete scherzato per tutto il tempo si vedeva che ci eravate rimasti male e ho notato che Yoongi un po' più di tutti». Lui mi dice che era un'impressione mia e io invece insisto per il contrario. «Allora Jin, ho sentito anche che ballerai la coreografia che ti è mancato tanto fare», lui mi guarda storto. «Non iniziare anche tu con questa storia», io gli faccio gli occhietti. «Nemmeno per me lo faresti o per gli army?» «Sei sleale», io gli faccio il musetto. «Dai, solo qualche passo, fallo per me», lui sbuffa. «E va bene, solo perché me lo hai chiesto in modo dolce ed è più unico che raro». Lui inizia ballare e io lo riprendo con il cellulare di nascosto, aveva fatto solo un paio di minuti di coreografia, mando il video nella chat di gruppo. Nessuno a quanto pare dormiva ancora perché tutti iniziano a prevedere in giro Jin e a elogiare me dicendo che solo io potevo riuscire a fargli fare questa cosa. «Sei una traditrice lo sai? Dovevo immaginare che quello sguardo dolce non era vero», mi accusa ma non è arrabbiato. «Jin, ti prego quello sguardo dolce era vero però è stato troppo divertente i ragazzi ci tenevano troppo e anche io», lui mi sorride. «Mi prenderanno in giro per tanto tempo lo sai?» «Lo so, lo farò anche io», gli dico ridendo ma smetto nel momento in cui mi accorgo che mi sta fissando in un modo indescrivibile e bellissimo. «Mi piace vederti sorridere, dovresti farlo più spesso», il tono della sua voce è dolce. «Mi manchi», confesso sentendomi un po' a disagio. «Ci vedremo presto e ce ne andremo per un paio di giorni da qualche parte solo noi due», io annuisco. «La mano ti fa male?» Lui mi rassicura dicendomi che faceva meno male. Dopo qualche minuto, ci salutiamo. Quella sera sono tornata a casa e mi sentivo più rilassata, il primo scoglio era superato.

".. Sfondare il muro tra ciò che voglio dire e quello che non posso dire..." Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora