La convinzione che con Camilla avrebbe condiviso soltanto l'inferno, gli era venuta durante una domenica in cui i suoi genitori decisero di andare alla messa del paese. Era un fatto nuovo per lui, ma ebbe l'occasione di vederla. Stava giocando nella piazza insieme agli altri ragazzi, gli stessi che aveva spiato giocare a calcio. I giovanotti ronzavano intorno a Camilla e lei ridendo li allontanava tutti con modi molto graziosi, ma quando tra questi sopraggiunse quel bellimbusto a cavallo della sua Leoncino 125 Lusso, l'atteggiamento della ragazza cambiò.
Era davvero un bel ragazzo, aveva fascino, Micheal lo constatò. Notò che anche Camilla sembrava essere a disagio davanti a quella presenza che sembrava essere amata da tutti. Le ragazze facevano a gara per riuscire a fare un giro in moto con lui, i ragazzi gli cercavano attenzioni. Camilla restava in disparte, immobile, come pietrificata.
Quella domenica il tale le chiese se desiderasse fare un giro in moto: lei avvampò e con lei anche Micheal, afferrato alla gola dalla solita sensazione di gelosia.
«Micheal», lo richiamò sua madre, «accelera il passo. Muoviti, andiamo.»
Nessuno si era accorto di Micheal. Forse neanche Camilla lo aveva notato. Giunti davanti alla chiesa, poco prima di entrare, si fermò ancora un istante per guardarla. Era giusto soffrire così tanto per amore? Eppure, lei, lo sentì, perché si voltò e i suoi occhi si sposarono con quelli di Micheal. Fu come la prima volta; fu come ogni volta in cui i loro sguardi si erano incrociati; fu come sarebbe sempre stato. I loro cuori iniziavano a battere quando i loro sguardi si incontravano per baciarsi.
«Di' un po'? Chi è quel ragazzino?» le domandò il giovane in moto.
«Nessuno in particolare», rispose Camilla fingendo indifferenza.
«Lo hai guardato con certi occhi», constatò allora il ragazzo, «sembra che tu lo conosca molto bene.»
A quelle parole il cuore della ragazza palpitò e il suo unico pensiero fu quello di abbracciare Micheal forte a sé per tenerlo lontano dalla gelosia e l'invidia degli altri. Così, senza rendersene conto, con un sottile velo di sarcasmo, rispose: «se anche fosse? Non dovrei comunque renderne conto a te.»
«Vacci calma signorina, non ti alterare. Ho fatto solo una domanda», rispose il giovanotto sentendosi aggredire.
«A te cosa importa chi sia quel ragazzo?» continuò rigida Camilla.
«Per me può essere chiunque. Non mi ingelosirò di certo di quello smidollato», disse ridendo il giovane seduto sulla sua moto con fare molto sicuro.
«Non è affatto uno smidollato», rispose con un tono di voce più opaco Camilla.
«E come lo descriveresti uno che esce solo alla domenica accompagnato da mammina e papino per andare alla messa?» domandò con altrettanto sarcasmo il giovane incrociando le braccia.
Attendeva una risposta, certo. Sapeva di aver colto nel segno. Sapeva di aver detto una verità che a Camilla bruciava dentro. Micheal era cresciuto sotto la protezione dei suoi genitori e per chiunque non lo conoscesse poteva apparire un inetto, ma Camilla sapeva che non era così.
«Allora? Non rispondi?» sollecitò lui sicuro di aver smosso qualcosa nell'animo della ragazza.
«A cosa dovrei rispondere?»
«Magari potresti dirmi come mai lo difendi se neanche lo conosci», continuò spavaldo il giovane in moto.
«Non lo sto difendendo. Ho solo detto che non è uno smidollato», ribadì la ragazza.
«Ok, hai vinto. Non è uno smidollato. Non volevo farti arrabbiare», rispose alleggerendosi dopo aver capito che, in quel modo, non avrebbe mai ottenuto nulla da Camilla che, nel frattempo, si era rabbuiata.
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La famiglia Hofer
Misteri / ThrillerVuoi scoprire i segreti della famiglia Hofer? In un mondo dove la perfezione non esiste, questa famiglia di nobili natali nasconde molto di più di quello che sembra. Tra verità mai svelate e bugie, seguiremo le vicende di Michael, il ragazzo prodigi...