Capitolo 2

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Ai chiuse i fogli protocollo in un cassetto. Non credeva che avrebbe fatto vedere all'insegnante quella storia. E poi...perché aveva scritto tutti quei nomi? Il suo amore per Shinichi era davvero così grande?

"Se dovesse leggerla...Io morirei dalla vergogna...Non avrei più il coraggio di guardarlo in faccia!"

Cenò silenziosamente con il dottor Agasa che prontamente evitò di farle domande. L'ex donna in nero entrò nella camera gentilmente offerta dal dottore e si affacciò al balcone. Da lì poteva vedere il balcone della camera di Shinichi. Vide il suo letto e la scrivania piena di libri di Sherlock Holmes. Abbozzò un sorrisetto.

"Scommetto che vorresti leggerli ancora, vero?"

Poi, chiuse di scatto le tendine della sua camera, irritata. Si mise il pigiama e prese i libri da usare il giorno dopo nello zaino. Aveva visto un triste oggetto che l'aveva riportata alla realtà. La foto di Shinichi e Ran da bambini sulla scrivania del ragazzo.

"Lui ama lei e non me"

Andò a dormire. O meglio, provò a dormire. Non ci riusciva. Con un momento fulmineo, si alzò, prese i fogli protocollo della sua storia e si mise all'opera.

-Il diario della Cenerentola alla Ciliegia_

Capitolo 2: Il mio castello.

Erano trascorsi dodici anni dalla morte di Akemi, e Shiho non fu più la stessa. Quando lo venne a sapere pianse e cercò di ribellarsi dall'accettare la realtà. Non aveva mai considerato che anche Akemi poteva andarsene, e non l'aveva nemmeno salutata con un abbraccio...vero Intanto, Vermouth usò il suo incarico di tutrice per prendere il controllo del castello e della villa. Quest'ultima la usò per prendere tutto ciò che possedeva Shiho, compreso il suo pianoforte, impedendole di usarlo. Inoltre, la ridusse ad essere una domestica. Nonostante fosse l'ultima erede dei Miyano. La piccola e sorridente Shiho si era chiusa in se stessa, troppo scioccata per la morte della sorella, senza accorgersi nemmeno che l'avevano privata della libertà. Fu costretta ad abitare nella soffitta del castello e l'edificio venne reso il luogo personale della tutrice, che si divertiva a spese degli altri. In tutto quel tempo, Shiho continuò ad eseguire tutti i lavori che le venivano assegnati, compresi molti dei quali riguardavano la scienza. Nelle domestiche non trovava minimamente conforto. Non potevano capirla. Era taciturna, fredda. Più del solito. Non poteva nemmeno frequentare la scuola. Della piccola e timida Shiho Miyano, non era rimasto niente. Mentre era intenta, quei dodici anni dopo, a pulire il giardino del palazzo, vide la sua unica confidente, Ayumi che si incamminava con un cesto di arance da portare per un ricevimento speciale. Ayumi vide Shiho e le sorrise avvicinandosi.

-Giornata pesante?

-Non direi. Sono tutte così per noi domestiche.

Ayumi la guardò.

-Vuoi un'arancia? Ne ho prese alcune in più per noi.

-Sai bene che non è permesso mangiare cibo al di fuori della mensa.

-Sì, ma sono quasi cinque giorni che non mangi.

-Lo so.- Disse Shiho alzandosi e prendendo un rastrello- Ma come sai, non sono amata dalla padrona di casa.

-Beh, finchè svolgi il tuo lavoro...

Anche Ayumi era una sguattera. Sfortunatamente, i genitori avevano debiti con Vermouth e lei era costretta a ripagarli lavorando.

-Dai prendila!- Insistette lei

Shiho scrollò le spalle. Ne prese una e la sbucciò con un coltellino velocemente.

-Vorrei darti una rosa- Disse cupamente lei- ma non posso staccarle.

Oltre che non poteva staccarle, non sapeva con quale approccio donare qualcosa a qualcuno.

-Fa niente. Beh, io vado. Questo pomeriggio arriverà una famiglia ricca...

-Ah davvero?- Domandò Shiho con non curanza.

-Non sei arrabbiata?

-No, Ayumi. Non me ne importa niente.

-Ma...vogliono comprare la villa...

-COME?!- Domandò la ragazza con i capelli corti e ramati alzando lo sguardo terrorizzata.

-Sì... Pensavo che lo sapessi...

Shiho si alzò fulminea e corse verso l'entrata del palazzo.

-Dove vai?- Domandò Ayumi preoccupata.

Shiho non le rispose. C'entrava Vermouth, ne era sicura. Non potevano vendere la villa. Non ne avevano il diritto! Quella era la sua proprietà!

-Vermouth!- Urlò

La donna vestita di nero, stava discutendo con la portinaia del castello,ormai Hotel. La guardò sprezzante.

-Voglio che tu mi dia una spiegazione!

-Una spiegazione? Per cosa?- Domandò lei melliflua

-LA VILLA! NON HAI IL DIRITTO DI VENDERLA! E' MIA!

-Oh, Shiho...Sciocca ragazzina!- Disse lei guardandola- Sei solo un'orfanella, nulla è tuo qui...Non hai nulla e nessun diritto...E ora, finisci il tuo lavoro.

-Vermouth io...

-Esci da qui!

Fu cacciata via con le cattive. Si chiuse alle spalle la porta e si inginocchiò nella camera. Non voleva piangere. Si sentiva tremare, ma si alzò prontamente.

-Io...presto sarò maggiorenne, e allora vedremo! Tornerà tutto nelle mie mani!

Uscì dalla camera e continuò a svolgere il suo lavoro. Verso le sei, terminò anche di cucinare.

-Hai sentito che ti venderanno la casa?- Domandò Yuri cercando di attaccare discorso, nel peggior modo possibile, con Shiho.

-Sì...- Sibilò lei fredda- Ma non ci riusciranno.

-E cosa pensi di fare?- Domandò ancora la domestica.

-Qualcosa mi inventerò...

Ayumi le sorrise mentre continuava a lavare i piatti. Si sentì il potente cancello aprirsi.

-Vai ad accogliere gli ospiti va!- Le disse Yuri.

Shiho si pettinò e levò il grembiule, avviandosi verso il salone di ingresso.

"Solo poca sofferenza, e poi potrò riavere tutto...e potrò cercarti... Non lo sai, ma tu sei l'unico che mi fa sopportare tutto questo..."

Aprì la porta della portineria, e con stupore, vide una ragazza della sua stessa età sorridente con un sacco di valigie. Troppe per lei, pensò Shiho.

-Oh, salve!- Le disse la ragazza appena intravide Shiho.

La ragazza, ricambiò con il solito cenno della testa.

-Mi chiamo Shiho, sarò felice di accoglierla e mostrare le camere.

-Grazie, molto gentile. Io sono Ran Mouri.

Shiho deglutì. Somigliava così tanto ad Akemi. In immediato,pensò che non le era simpatica.

-Perdonate se domando- Disse la Miyano dopo un momento di silenzio- Ma lei è da sola?

Ran rise divertita.

-No. Sono qui con il mio ragazzo e i suoi genitori. Sa, fra poco ci sposeremo e vivremo nella villa accanto! Se tutto va bene ovvio.

Shiho assunse un sorriso freddo e fra i denti mormorò:

-Oh, sono felice per lei.

-Grazie!

Quell'entusiasmo era rivoltante per Shiho. Come se si stesse prendendo gioco di lei. Come se la stesse prendendo in giro...

-Grazie, Shiho. Ora puoi allontanarti. Mostrerò io alla signorina tutto.- Disse la voce calcolatrice di Vermouth che superò Shiho.

La ragazza si congedò uscendo dal palazzo.

Il diario della Cenerentola alla ciliegia (fanfiction ShinxShiho)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora