4. «Papà, no, pericolo.»

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>Jungkook<




Se c'era una cosa che adoravo quando avevo i pomeriggi liberi, era poter rimanere in casa per aiutare Areum e Jongdae a fare i compiti per il giorno successivo. Quel pomeriggio stavamo facendo matematica e precisamente dovevano completare delle espressioni che contenevano tutte le operazioni seguendo le regole spiegate loro dalla maestra. Taehyung odiava la matematica, era sempre un dramma per lui seguirli nelle materie scientifiche pur essendo programmi di quinta elementare mentre io ero molto più ferrato, ci completavamo anche in questo.

«Scrivete.» Dissi loro. Avevo il libro degli esercizi di fronte e dovevo dettargli l'espressione in modo che loro potessero riportarla sul quaderno e poi svolgerla. «28 : 7 + 16 - 24 : 6 x 2.» Attesi che entrambi ebbero finito. «Come procediamo?»

«Prima le divisioni e le moltiplicazioni nell'ordine in cui sono scritte.» Rispose velocemente Jongdae.

«Corretto.»

«Papà, posso mettere le parentesi tonde per indicare le divisioni e le moltiplicazioni?» Chiese Areum.

«Certo. Dove metteresti le parentesi?»

«28 : 7 e poi 24 : 6.»

«Perfetto. Dae, fai tu i primi calcoli.»

«Sì, allora...» Lo vidi contare con le dita ed ero certo che stesse ripetendo la tabellina del 7 per capire quante volte si sarebbero ripetuto quel numero per arrivare a 28. «28 : 7 fa 4.» Io annuii. «E 24 : 6 fa sempre 4.»

«Continuo io, continuo io!» Si sbracciò Areum e il fratello glielo concesse. «Quindi 4 + 16 - 4 x 2. Metto le parentesi tra 4 x 2 che fa 8, giusto?» Io annuii nuovamente. Per insegnare ad entrambi alla perfezione tutte le tabelline avevamo creato un quiz e avevamo passato un weekend a giocare. Il lunedì mattina in classe erano gli unici due a saperle tutte. Io e Taehyung ne andavamo molto fieri. «4 + 16 - 8.»

«Fai 16 + 4, è più facile.» Le suggerì il fratello ed io sorrisi.

«20 - 8 che fa 12.» Io controllai il risultato sul libro degli esercizi e lo cerchiai con la penna verde dal momento che il risultato era quello corretto.

«Okay, benissimo. Ora vi detto la prossima però la svolgete in silenzio e poi controlliamo insieme.»

«Sì, papà!» Esclamarono in coro.

Purtroppo però non feci neanche in tempo a cercare l'esercizio successivo perché qualcuno bussò ripetutamente alla nostra porta di casa ed io riconobbi immediatamente quel profumo di miele. Mi alzai dalla sedia però Taehyung, che fino a quel momento era rimasto in soggiorno a giocare con Joshua e Felix, mi disse che ci pensava lui, che era sicuramente Jimin. Annuii però drizzai i miei sensi perché così come avevo riconosciuto l'odore di Jimin, percepivo anche una strana agitazione nei suoi feromoni.

«Tae, ciao.» Lo sentii parlare non appena il mio omega ebbe aperto la porta. «Jungkook è in casa? È urgente.» Feci segno a Jongdae e ad Areum di copiare la successiva espressione ed uscii dalla cucina, raggiungendo gli altri due all'ingresso.

«Sono qui, che succede?»

«Devi venire alla reggia.» Osservò me, osservò Taehyung. «Dovete venire tutti alla reggia.»

«Perché? È il mio pomeriggio libero e-»

«Jungkook.» Non avevo mai visto Jimin con così tanta preoccupazione in volto, sembrava stesse emotivamente male come se avesse ricevuto una terribile notizia ma non riuscivo a capire che cosa centrassimo io e Taehyung. «Guardami, sono in divisa. Non sono qua in amicizia, sono qua in veste di membro della Guardia perché l'Alpha Superiore mi ha mandato a richiedere la tua presenza immediata.» Non andava affatto bene.

Our red eyes shine brighter | kooktaeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora