19. «Resta con me.»

1.7K 181 111
                                    

>Jungkook<



Tutta la situazione si era improvvisamente trasformata in qualcosa di surreale, sembrava di essere su un campo di battaglia, il bosco alle nostre spalle, un esercito a nostra protezione e di fronte a me la fazione opposta, l'uomo che aveva organizzato tutto e il ragazzo che si era finto mio figlio che teneva sotto scacco il mio omega, puntandogli una pistola alla tempia. Accanto a lui altri uomini, uno teneva fermo Joshua, un altro Felix. A Jongdae avevano legato le braccia dietro la schiena ed erano in due a tenerlo sotto controllo. Fino all'ultimo secondo avevo sperato che Taehyung e i miei figli fossero abbastanza veloci da percorrere quei pochi metri che separavano il cancello della casa al bosco ma avevano fatto bene a fermarsi quando erano stati minacciati con delle armi. Quelli erano oggetti che avrebbero potuto ucciderli.

E ora io mi ritrovavo in piedi, stringendo forte la mano di mia figlia ed insieme camminavamo nella loro direzione, diminuendo passo dopo passo quei pochi metri che ci dividevano. Jimin, Yoongi, Namjoon dietro o accanto a noi. Non sapevo che cosa sarebbe successo, non lo potevo prevedere e quella incertezza mi terrorizzava.

«Jungkook-ssi, ce ne hai messo di tempo.» Fu Seung a rompere il ghiaccio quando ci fummo avvicinati abbastanza.

«Ho saputo che mio figlio ti ha dato del filo da torcere, ho preferito lasciargli del tempo per sfogarsi.» Risposi con lo stesso tono di sfida, non mi sarei fatto sconfiggere da un altro alpha. Lui sbuffò, nascondendo la mano destra dietro la schiena. Era completamente guarito ma io mi sarei sentito meglio a vedere il segno dei denti di Jongdae sulla sua pelle. Ancora mi chiedevo quanta forza e quanto coraggio doveva aver avuto per compiere un gesto del genere.

«Non ti conviene scherzare, non sei nella posizione per farlo.»

«Non ho paura di te, Seung.»

«Dovresti.» Fu la prima parola che pronunciò Junhyuk e involontariamente fu anche quello il modo per ottenere la mia attenzione.

Mi concentrai su di lui, sulla sua mano che reggeva la pistola, la canna della pistola appoggiata alla tempia di Taehyung, Taehyung...d'istinto inspirai profondamente e lo sentii. Per la prima volta percepii l'odore di mia figlia. Era floreale, esotico, quasi sensuale e lo ricopriva totalmente, era dentro di lui, tutto intorno a lui, lo avvolgeva come un abbraccio.

Non resistetti, mi prudevano le mani e i miei piedi si mossero da soli, dovevo andare da lui, dovevo toccarlo, stringerlo, avevo bisogno fisico di spingere il mio naso in corrispondenza della sua pancia e riempirmi la testa del profumo di mia figlia.

Lasciai andare la mano di Areum e feci un paio di passi appena. Junhyuk tolse la sicura alla pistola, posizionò il dito sul grilletto ed io mi fermai.

«Per favore...»

«Anche zia Jisoo ti ha chiesto per favore quando l'hai condannata?» Cercai gli occhi di Taehyung, sembrava quasi che non avesse paura per sé stesso. Se ne stava lì, aveva dei segni sul collo, i capelli in disordine, le occhiaie. Mi si stava spaccando il cuore a vederlo in quelle condizioni.

«Jisoo è stata punita per i peccati commessi.» Risposi ed era vero. Aveva tradito il suo branco, aveva tentato di uccidere i miei figli e di conseguenza la progenie dei Full Moon.

«Tu credi di essere innocente?»

«No, ho sbagliato anche io.» Guardai Taehyung, lo dissi a lui più che a chiunque altro. «Tante volte.» Lui scosse la testa. Sapevo che mi considerava l'alpha, il marito e il padre perfetto ma io non riuscivo a vedermi come tale, non in quel momento.

«E pagherai per questo.» Abbassò il braccio e quando la punta della pistola toccò la pancia di Taehyung, io venni preso dal panico.

«No, aspetta. Junhyuk, fermo, ascoltami-»

Our red eyes shine brighter | kooktaeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora