14. «Lei lo sa che la ami.»

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>Jungkook<





Jimin era un fottuto traditore ed io lo odiavo tanto da volerlo sbranare.

Non era vero però in parte mi aveva molto infastidito il fatto che si fosse inventato una scusa e che fosse stato un attore abbastanza convincente da spronarmi a seguirlo senza fargli ulteriori domande. Mi aveva detto che la squadra di ricognizione aveva percepito qualcosa di strano nei boschi in direzione delle cascate, mi aveva fatto attraversare quel muro di acqua per poi afferrarmi in malo modo e farmi scalare una collina. Avevo capito che tutto quello fosse una messa in scena non appena ci eravamo inoltrati nei boschi perché mi aveva sorriso sornione però qualcosa dentro di me mi aveva detto di fidarmi di lui e continuare a seguirlo anche in caso di trappola. Jimin non avrebbe mai fatto nulla solo per farmi un dispetto, aveva una motivazione ed io volevo capire quale fosse.

Quando arrivammo in cima alla collina, lui sospirò.

«Beh? Che ci facciamo qui?»

«Jungkook, ascolta. Avevi del lavoro da fare oggi?» Sembrò quasi che avesse posto più enfasi nella parola -lavoro-, come a volerla sottolineare e mi stava guardando in modo strano, stava studiando la mia espressione.

«C'è sempre del lavoro da fare per il braccio destro dell'Alpha Superiore.»

«E con Junhyuk?» Di nuovo scrutò con attenzione la mia reazione.

«Perché parli di lui?»

«Non hai del lavoro da fare con Junhyuk?»

«Jimin.» Mi stavo irritando e mi voltai totalmente nella sua direzione. «Mi spieghi perché cazzo siamo qui-»

«Da quante ore non lo vedi?»

«Chi?» Chiesi esasperato.

«Junhyuk.»

«Oh Luna, sei ossessionato? Non lo so, da ieri sera. Dovrei sapere quante ore sono?»

«Quindi da più di sette ore. Sono riuscito ad intercettarti prima che lo facesse lui quindi sei tu, sei lucido.» Parlò velocemente e nessuna delle parole che uscirono dalla sua bocca ebbero senso per me.

«Jimin.»

«Guarda.» Mi afferrò per le spalle e mi fece voltare. Poi indicò un punto preciso ed io seguii quella traiettoria con lo sguardo.

Li vidi immediatamente, quattro cuccioli che sghignazzavano nelle acque limpide e fresche del lago ed un omega semi disteso sulla riva che li osservava. C'era tutta la mia famiglia, le cinque persone che amavo più di qualsiasi altra cosa, più della mia stessa vita.

«Perché mi hai portato qui, Jimin?»

«Che cosa vedi?» Io sbuffai e lui mi costrinse e tenere il volto bloccato nella direzione della vallata che si estendeva ai piedi della collina. «Dimmi che cosa vedi.»

«La mia famiglia. Taehyung ha organizzato una gita al lago invece che portare i cuccioli a scuola.»

«Non fare lo stronzo.» Mi tirò un calcio ed io gli ringhiai ma lui neanche si scompose, riportando il mio viso a guardare dritto di fronte a me. «Pensa col cuore invece che con la testa e dimmi cosa cazzo vedi. Concentrati.» Io sospirai e sbuffai però poi seguii il suo consiglio. Emersero i miei poteri da lupo, la mia vista si accentuò, aiutandomi a mettere tutto più a fuoco e il mio fiuto si fece più preciso.

«Siamo in primavera inoltrata però l'acqua del lago è ancora molto fredda. Areum e Jongdae riescono a tuffarsi perché sono due alpha e hanno una sopportazione più alta alle varie temperature. Probabilmente neanche hanno i brividi stando immersi in quell'acqua fredda.» Parlai. Spostai l'attenzione agli altri due. «Joshua ha freddo ma lo sta sopportando bene. O è più curioso e divertito che freddoloso oppure la teoria di Areum e Jongdae è vera e lui sarà effettivamente un beta dominante e quindi anche lui riesce a mantenere il calore del corpo. Felix è un po' più remissivo, ha l'acqua solo fino alle cosce e non sembra abbia intenzione di buttarsi anche se i fratelli lo stanno spronando.» Continuai. Se ci fossi stato io con loro, mi sarei decisamente proposto di tenerlo al caldo ed insegnarli a nuotare.

Our red eyes shine brighter | kooktaeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora