Capitolo 2.

33 3 0
                                    

Le guance di Eveline si infiammarono quando il ragazzo la presentò alla combricola pronunciando il suo nome che echeggiò nell'aria.
Poi Edgar presentò i ragazzi: Charlie,un ragazzetto biondo e magro che la guardò sotto degli occhialetti blu,Big Jim,chiamato così per le sue dimensioni non troppo ridotte,e infine quello che possiamo definite il capo del gruppo:tutti lo chiamavano Dan,ma erano quasi certi che non fosse il suo vero nome.
Eveline rimase colpita da quest'ultimo,che aveva sbirciato solo un secondo sotto i suoi ricci neri che gli coprivano il volto. Interessante,pensò la ragazza.
La reazione del gruppo non era quella che si aspettava Edgar anzi la loro non era proprio una reazione,non si accorsero nemmeno della presenza della cugina.
L'imbarazzo dei due cugini aleggiò leggero nell'aria fino a quando tutti e tre alzarono la testa attirati da un fischio.
Proveniva da un ragazzo sulla ventina,rasato,abbastanza massiccio seguito da sei ragazzi. Portava una camicia a quadrettoni rossi e neri con le maniche strappate per far risaltare i bicipiti.Teneva il mento alto in tono di sfida e portava con se un piede di porco dall'aria non troppo innocente.
«Portala via» disse Dan ad Edgar senza voltarsi a guardarlo.
Quindi mi ha notato,pensò Eveline.
«Che succede?» chiese a suo cugino.
«Non preoccuparti» le rispose «Vai a berti qualcosa poi andiamo a casa». Il suo tono si fece più serio e lei non volle infrangere il desiderio di Edgar quindi si allontanò.
«Come mai l'hai mandata via? Forse perché lei sa combattere meglio di voi,figli di puttana?» disse il ragazzo incamiciato. Barney era il suo nome ed era famoso per il suo quoziente intellettivo non troppo elevato e per la sua voglia di far risse. E quella sera aveva una particolare voglia di una bella azzuffata.
Erano note le risse tra quelle due piccole bande,che avvenivano per il solo diletto di Barney o di Dan.
Dato che la musica era talmente alta da permettere l'azzuffata senza che nessuno se ne rendesse conto Big Jim partì come un treno.Era sempre il primo,quasi si divertiva. Si scagliò contro i due ragazzi di sinistra,mentre Charlie prese i due di destra lasciando ad Edgar quello più smilzo. Dan puntò Barney e con un grido si gettò sull'avversario che fu più veloce di lui. Dan aveva un fisico agile che lo avvantaggiava nello schivare i colpi mente Barney era tozzo e impacciato e fu facile disarmarlo.
Il combattimento si concentrò sul contatto fisico.Volavano calci e pugni anche in posti non consentiti.
Big Jim era riuscito facilmente a stenderne uno,ma l'altro non demordeva e,con una mossa sleale,lo colpì alla testa con una grossa pietra. Big Jim brancolò un po' prima di cadere di peso sul prato. Notando che il bestione non si alzava l'altro ragazzo scappò a gambe levate,magari l'aveva ucciso e aveva già troppi problemi con gli sbirri.
Ma nessuno l'aveva notato.
Charlie si era decretato vincitore dato che aveva steso tutti e due i ragazzi,decise quindi di aiutare Edgar che si trovava un po' in difficoltà.
Barney aveva bloccato Dan sotto il suo "dolce" peso e stringeva le mani al suo collo. La rabbia e la ferocia del colosso trasparirono dal suo volto,mentre Dan si divincolava cercando di sfuggine a quella morsa sempre più stretta.
D'un tratto si sentì un rumore metallico.
Barney strabuzzò gli occhi senza capire che cosa stesse accadendo.
Lo capì solo quando cadde di lato come se fosse un orso abbattuto da un cacciatore.
Dietro all'animale si stagliò la figura di Eveline che teneva in mano il piede di porco.
Stupito dell'evento Dan si sollevò abbastanza per guardarla.
«Non dovevi» disse dopo un attimo di esitazione con un tono un po' sprezzante ma riconoscente.
Lei lasciò cadere l'arma e gli tese la mano.
Lui l'afferrò senza sapere il perché,Dan non accettava mai nessun tipo di aiuto men che meno da una ragazza,era sempre stato in grado di cavarsela da solo.
Andarono verso gli altri due che nel frattempo avevano scaraventato a terra lo smilzo.
«Tu che ci fai qui? Ti avevo detto di tornare alla festa» disse Edgar a Eveline,preoccupato.
«Sapevo che non sarebbe successo niente di buono. Ma non ne manca uno?» chiese seria.
Tutti e quattro si girarono e notarono il corpo inerme di Big Jim. Eveline fu la prima ad accorrere e a notare l'enorme quantità di sangue che usciva dalla testa del bestione.
«Chiamate l'ambulanza» disse la ragazza sinceramente preoccupata.
«Attirerebbe l'attenzione di tutti e avremmo gli sbirri alle calcagna di nuovo» notò Charlie.
Dan scostò il ciuffo ribelle di riccioli che gli cadeva sul viso e decretò di portare Big Jim all'ospedale con il suo pick-up.
«È un'idea idiota!» puntualizzò Charlie innervosendosi.
«Ne trovi altre?» urlò arrabbiato Dan.
«Sta perdendo molto sangue dobbiamo sbrigarci» disse Eveline seria. Tutti si convinsero che il piano di Dan era quello più sicuro ma sollevare Big Jim non era di certo un impresa facile.
La ragazza si tolse il fular dalla borsa e lo premette sulla nuca del bestione. Dan lo prese per i piedi,Charlie per un braccio ed Edgar per l'altro mente Eveline teneva la testa e con uno sforzo sovrumano ,rischiando di farlo cadere varie volte,riuscirono a trascinarlo.
Ci misero alcuni minuti per arrivare al furgone. Lo caricarono sul retro dove si sistemò anche Charlie.
Dan si sistemò sul sedile del guidatore,Edgar era alla sua sinistra affiancato dalla cugina.
Sfrecciarono velocemente lungo le strade deserte del paese.

You're not like them.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora