You're not like them.

Capitolo 13.

And if the night is burning
I will cover my eyes
For if the dark returns then
My brothers will die
And as the sky's falling down
It crashed into this lonely town
And with that shadow upon the ground
I hear my people screaming out

La voce dolce e melodiosa di Ed Sheeran riecheggiò in tutta la stanza. Eveline aprì un occhio. Continuò a farsi cullare dal dolce suono.

Now I see fire, inside the mountain

Mosse lievemente le gambe verso la fine del letto.

I see fire, burning the trees

Aprì entrambi gli occhi.

I see fire, hollowing souls

Sollevò il busto,sedendosi sul letto.

I see fire, blood in the breeze

Si alzò. Camminò verso la cassettiera.

I see fire, oh you know I saw a city burning

Prese il telefono e,trascinando il dito,rispose alla chiamata senza vedere chi fosse,interrompendo quella fantastica melodia.
«Pronto?»
«Amore!» una voce squillante femminile la ridestò improvvisamente dal dormiveglia.
«Amore ma ci sei? Perché non rispondi?»
«Sì Giorgia ci sono»
Giorgia. Questo è il nome del suo risveglio.
Era una delle sue migliori amiche.
Giorgia non era troppo alta,era leggermente paffutella,con un viso tondeggiante e due grandi occhi castani. Era insolito il fatto che risultasse bella solo se truccata. Avete presente quelle ragazze splendide,solo con quintali di trucco? E nel momento in cui non lo hanno e le incontri per la strada,non le riconosci neanche più? Ecco Giorgia era così.
Si credeva immensamente bella. Truccata e non,ovviamente. Aveva lunghi capelli biondi,esplicitamente tinti che le arrivavano appena sopra il (grosso) sedere. Eveline invidiava quei capelli.
Giorgia aveva lo strano difetto di chiamare tutti amore.
«Amore? Stai dormendo in piedi?»
«In realtà sì,sai com'è..» rispose Eveline lasciando la frase in sospeso per guardare l'ora sul telefono. Le otto e cinquantotto di mattina.
«Oddio amore ti ho svegliata?» chiese preoccupata l'altra.
«Beh..» Eveline era incerta se dirle di sì o di no.
Ma Giorgia non le diede tempo nemmeno di pensare.
«Dai amore non fa niente,ora sei sveglia e parli con me,non sei felice?»
«Felicissima» rispose in tono sarcastico l'altra ragazza facendosi passare una mano sul viso.
«Comunque ti ho chiamato per dirti una cosa» riprese subito Giorgia «Hai presente Logan? Il ragazzo con cui ti sentivi?»
Eveline l'aveva ben presente.
Logan era un ragazzo molto particolare. Aveva dei occhi azzurri che definirei penetranti e ammaliatori e dei morbidi capelli neri riportati su un lato. Il naso perfetto e le labbra sottili consentivano di affibbiargli l'appellativo di 'bel ragazzo'. Logan era riuscito a stupire Eveline perché non sembrava solo un bamboccione con il cranio vuoto.
Povera,quanto si sbagliava.
Si conoscevano dall'inizio della scuola ma non si erano mai parlati più di tanto. Fin quando,un giorno di febbraio,durante l'ora di motoria,lui le aveva tirato una pallonata dritta in faccia.
Lì era nato tutto,tra le scuse e il sangue dal naso.
Logan aveva iniziato a scriverle tutti i giorni,ad accompagnarla a casa fin quando lei,piano piano,si abituò della sua presenza.
Un pomeriggio di metà maggio la baciò,ripetutamente,e la settimana successiva con un semplice messaggio arrivato all'improvviso le disse che aveva bisogno di rimanere da solo,che si sarebbe fatto sentire quando sarebbe riuscito a sistemare per bene la sua vita.
Eveline perdette tutti i contatti nel giro di due settimane. Due estranei,due completi estranei.
«Amore?» la ridestò Giorgia.
«Sì» sospirò «ho presente» abbassò lo sguardo guardandosi i piedi.
«Praticamente ha iniziato a scrivermi e a chiedermi di vederlo,così siamo usciti due volte settimana scorsa. La seconda volta mi ha baciato e ora mi ha chiesto di andare a letto con lui,però io non sono sicura,così ho pensato di chiedere a te che lo conosci meglio di me.
Potrei fidarmi?»