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Dopo aver pagato il libro e aver guardato ancora un po' il bel ragazzo,Eveline uscì dal negozio,estrasse il telefono dalla tasca dei pantaloncini e chiamò sua zia.
«Sì cara?» rispose dopo appena due squilli.
«Ciao zia,passi a prendermi?» chiese lei con un filo di voce.
«Sì tesoro arrivo subito» e riagganciò.
Non le aveva chiesto nemmeno dove fosse. Guardo l'orario sul telefono. Undici e cinquantaquattro. Lo stomaco si fece sentire.
Attraversò la strada,attirata da un bell'abito color acqua,aveva le maniche lunghe lavorate in pizzo,sotto lo scollo a cuore una fascia divideva il pizzo da una lunga gonna a pieghe. Affianco all'abito c'era un cartellone con una modella che lo indossava. Come le stava bene. Era uno degli abiti più belli che avesse mai visto.
Sentì un clacson,si voltò di scatto. Sua zia la salutò con la mano. Percorse il piccolo marciapiede voltandosi ancora una volta a guardare l'abito verde prima di entrare nella macchina.
«Cosa hai preso di bello cara?» chiese Constance curiosa.
«Un libro zia» rispose «Ho conosciuto un ragazzo,mi ha invitato a bere qualcosa stasera» ammise Eveline mentre un largo sorriso si formò sul suo viso.
«Davvero? E chi è il fortunato cara?» ridacchiò sua zia.
«Si chiama Josh,lavora alla libreria»
«Che bel nome» sorrise e spinse l'acceleratore.
Dieci minuti dopo arrivarono a casa,la signora Carewall parcheggiò nel posto riservato di fronte al grande cedro. Eveline scese dalla macchina,percorse il vialetto,aprì la porta.
Davanti a lei il grande salotto,due grandi divani e due immense poltrone costeggiavano un piccolo tavolino di vetro. Edgar era seduto su una poltrona,di fronte a lui si trovava Dan mentre Charlie era seduto sul divano.
«Ciao» disse Eveline con un filo di voce,le sue guance diventarono rosse. Aveva tre occhi puntati su di lei.
«Ehi Eve!» la salutò il cugino «Come è andata?»
La ragazza entrò in casa,chiuse la porta dietro di se,poi guardò Edgar.
«Direi piuttosto bene,un ragazzo mi ha invitato ad uscire stasera» disse sorridendo.
I tre ragazzi si scambiarono un'occhiata.
«Chi?» chiese curioso Charlie.
«Si chiama Josh,lavora alla libreria» rispose tranquilla Eveline. Si guardarono ancora.
«Non so chi sia» rispose Ed scuotendo la testa «Va bene esci,però ti porto io,non sia mai che sia un cattivo ragazzo» disse ammiccando un sorriso sarcastico.
«Sono abituata ai cattivi ragazzi» rispose la ragazza alla provocazione. Edgar si ammutolì mentre Charlie picchiò dentro a Dan,lanciandogli uno sguardo.
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You're not like them.
General FictionCome può una ragazza di città,abituata a tutti i generi di comodità,trascorrere un'intera estate in una piccola cittadina? L'aiuterà suo cugino e i suoi amici: un gruppo di ragazzi esclusi dalla società con un passato misterioso e starà a lei metter...