Eveline si era addormentata su una sedia posta nel corridoio centrale dell'ospedale. Indossava la giacca che le aveva dato Edgar. Faceva davvero freddo,forse troppo freddo per una sera d'estate.
Gli altri aspettavano nella stanza d'attesa della sala operatoria.
Erano seduti tutti vicini. Vietato entrare avevano detto quelli mentre portavano d'urgenza Big Jim su una barella troppo piccola per la sua stazza. Erano già passate due ore da quando erano lì dentro con lui. Tutti erano tesi,preoccupati per le sorti dell'amico,ma uno di loro ,Edgar,si fece rapire da un altro pensiero.
«Porta a casa mia cugina» chiese guardando Dan con uno sguardo di supplica. In effetti era l'unico che aveva la macchina.
Il ragazzo ci rifletté un poco poi lo guardò «La svegli tu» disse con un tono duro,di uno che non regge più la tensione.
Edgar si alzò sbadigliando. Uscì dal corridoio della sala d'attesa della stanza operatoria e vide davanti a se sua cugina che dormiva come un angioletto. Guardandola si ricordò gli anni trascorsi con lei,si avvicinò con passi lenti,si inginocchiò accanto a lei e sussurrò con tono dolce «Eve,svegliati,Dan ti porta a casa».
Lei si stiracchiò «No non voglio tornare a casa» farfugliò,poi si girò e si riaddormentò. Edgar si voltò ed incontrò lo sguardo impassibile di Dan,si rigirò,prese in braccio la ragazza e la portò fino al furgone. La sistemò sul sedile e disse rivolgendosi all'amico «Mi raccomando». Dan fece un piccolo cenno con la testa e poi montò a bordo del veicolo. Dirigendosi verso la casa del compagno guardò diverse volte Eveline dormire beata sul sedile. Quando si fermò davanti al vialetto,pose il suo sguardo sulla ragazza. Una ciocca era caduta sul suo volto. Si avvicinò a lei. Guardandola bene aveva un nonsoche che gli piacque molto. Con la mano un po' tremante le scostò i capelli e sentì quanto la sua pelle fosse morbida. Non aveva mai toccato una ragazza. Il cuore gli prese a battere velocemente. Se fosse sveglia sarebbe già fuggita lontano,pensò Dan e ritrasse la mano sconsolato. Scese dalla macchina,percorse il vialetto e suonò il campanello. Gli aprì la signora Carewall con uno sguardo preoccupato. Il ragazzo le raccontò tutto e infine le disse che aveva sua nipote che dormiva nella sua macchina.
«Portala in mansarda Dan,per favore. Perché mio figlio non mi ha chiamato?» disse mentre scomparì in casa.
Dan tornò alla macchina,aprì la portiera e stette a guardare. Perché anche questo,pensò. Se non aveva mai toccato una ragazza non l'aveva nemmeno mai presa in braccio. Pensò alla tecnica utilizzata da Edgar e la riprodusse quasi perfettamente. Sebbene le sue braccia erano forti,trovò che la ragazza non era pesante,anzi tutt'altro. Trovò che i loro visi erano troppo vicini per i suoi gusti e non sapeva se essere infastidito o sollevato perché lei dormiva. Salì le scale lentamente,non voleva di certo svegliarla. Quando arrivò in mansarda e vide il piccolo letto vicino alla finestra,la appoggiò con delicatezza e non poté fare a meno di passare ancora la sua mano su quella pelle così vellutata. La guardò a lungo senza far trapelare nessuna emozione mentre il suo cuore invece stava impazzendo. Questa era la caratteristica di Dan,non esternava mai nessun sentimento. Non si riusciva mai a capire se fosse felice,emozionato o triste,l'unica emozione che traspariva dal suo sguardo era la rabbia,una rabbia trattenuta forse per troppo tempo. Ma lì,con quell'angelo addormentato,era stato avvolto da emozioni nuove: non era mai stato così vicino a una ragazza che per giunta gli aveva pure salvato la vita. Si riprese dopo alcuni minuti,forse imbarazzato. Decise di scendere,salutò la signora Carewall che stava parlando al telefono animatamente,probabilmente con Edgar,chiuse la porta alle sue spalle,percorse il vialetto e risalì in macchina deciso a tornare in ospedale.
STAI LEGGENDO
You're not like them.
General FictionCome può una ragazza di città,abituata a tutti i generi di comodità,trascorrere un'intera estate in una piccola cittadina? L'aiuterà suo cugino e i suoi amici: un gruppo di ragazzi esclusi dalla società con un passato misterioso e starà a lei metter...