Capitolo 1.

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Arrivò alle sei e trentasette con un taxi che puzzava di vecchio. Fece presto ad adattarsi alla nuova dimora che l'avrebbe accolta fino a settembre e trovò deliziosa la nuova stanza.
Edgar non c'era,aveva deciso di andare ad avvisare i suoi amici dell'imminente arrivo di Eveline.
Lei chiese aiuto a sua zia,la padrona di casa,per i preparativi in vista della serata. La signora,a volte così gentile a volte così dura, le consigliò un bel vestito color pesca,con un accenno di scollatura che non risultava volgare. Il vestito era più corto davanti e cadeva morbido sul corpo di Eveline,né troppo magno ma nemmeno grasso. Le si addiceva perfettamente e le dava una caratteristica singolare che la faceva apparire bella agli occhi altrui.
Si truccò e si sistemò i capelli in un modo delizioso,come definì sua zia,che decise di accompagnarla fino alla festa.
Arrivò quando il cielo già imbruniva. Non vedendo il cugino,Eveline si sedette ad un tavolo scrutando le persone,con una leggera timidezza.
Edgar la riconobbe subito,non poteva di certo sbagliarsi,la guardò e congedando i suoi compagni si diresse verso di lei. Eveline lo notò dopo alcuni minuti. Si alzò,lasciò il tavolo e gli corse incontro rischiando di cadere rovinosamente,a causa dei suoi tacchi forse troppo alti per lei,addosso ad un ragazzo che la guardò male e si allontanò quasi spaventato.
«Eve!» gridò il cugino distraendola dall'espressione buffa del ragazzo.
Si abbracciarono ed Edgar la condusse dai suoi amici,rimandando i convenevoli,per togliersi il peso della presentazione che tanto lo innervosiva.
Lui e gli altri si erano appartati lontano dalla pista da ballo,e stavano seduti sugli ultimi gradoni degli spalti,volgendo lo sguardo verso la festa.

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