"Alle volte uno si crede incompleto ed è soltanto giovane"
(I. Calvino)
Passo buona parte del pomeriggio a zonzo per Parigi, insieme a Félix, a smaltire la sbornia ingozzandomi di croissant burrosi e friabili e, non meno importante, alla ricerca di un piano per poter parlare con Pierre Deveraux.
Verso le sei del pomeriggio, esausti, ci riposiamo su una panchina proprio difronte ad un carosello e nel frattempo sorseggio un caffè americano sperando che mi aiuti a riprendere coscienza. Non berrò mai più tutto quel vino a pranzo, questo è certo.
Sospiro guardando una bambina dai tratti nordici che, su un cavallino finge di sventolare un cappello da cowboy; i suoi genitori sono seduti più in là e stanno aprendo i loro zaini da scout per tirarne fuori dei panini.
«Beata gioventù ...» commento con fare arreso.
Félix mi lancia un'occhiataccia. «Scusa, ma quanti anni hai?»
«Quasi trenta».
«E pensi di essere un'anziana signora che ha lasciato dietro sé tutte le possibilità della vita?! Chérie, hai trent'anni e sei a Parigi! Dovresti divertirti come se non ci fosse un domani! Sai quante cazzate farà quella bambina da oggi al suo trentesimo compleanno? A nessuno è data la possibilità di tornare indietro per riaggiustare i propri errori. Si rimedia imparando dal passato e provando a non ripetersi nel futuro!»
«Sì, ma ho perso il lavoro senza neanche dimostrare di che stoffa sono fatta! Questa è la storia della mia vita! Anche nelle relazioni sentimentali: gli uomini mi scelgono, come se non avessi nulla di meno, come se avessi un curriculum perfetto, e poi ... POUF! Improvvisamente vengo scartata, senza che abbiano mai visto chi sono davvero! È snervante essere l'eterna "Ecco è il tuo turno. Anzi no. Avanti il prossimo!"»
«E cosa hai imparato da questo loop dal quale pensi di non poter uscire?» mi domanda alzando un sopracciglio.
Faccio spallucce. «Che non posso farci niente. Oggi è stato chiaro!»
In questo esatto momento lo vedo mettersi in piedi in uno scatto e sollevare un braccio verso il cielo come Sailor Moon: «E e invece è proprio qui che sbagli, ma chère! Devi reagire e ottenere quello che ti spetta con le mani e con i denti, costi quel che costi! Devi afferrare il colletto di quel bastardo che ha la faccia tosta di dirti che non è ancora arrivato il tuo momento, dargli uno schiaffo e andare dritta verso ciò che vuoi e meriti!»
Lo ascolto con gli occhi spalancati.
Cavolo, Félix è un grande motivatore, non c'è che dire.
Perciò mi alzo, mossa da uno strano entusiasmo e mentre gli do il cinque, come se stessi parlando a tutti i parigini, annuisco. «Hai ragione! Posso essere determinata abbastanza da non arrendermi difronte alle avversità!»
«Vai! Ti voglio così: combattiva, sorella!»
Iniziamo a fare uno strano balletto di rito, come se nelle nostre menti risuonasse la stessa musica ancestrale ma quando l'allegra famigliola di turisti ci passa davanti guardandoci come dei fenomeni da baraccone ci ricomponiamo all'istante e torniamo ad essere due eleganti amici che passeggiano ai piedi della Tour Eiffel.
«Adesso torniamo a casa, penseremo domani a come conquistare Dior. E mi raccomando: stasera, se non hai nulla da fare, telefonami! Ti porto n giro! Parigi di notte è magica! »
«Giusto. Devo smetterla di nascondermi! Ti farò sapere, grazie Félix».
Mi manda un bacio al volo e corre a fermare un taxi.
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Per un incidente a Parigi
ChickLitUna frizzante commedia romantica che parla di sentimenti, amicizia e realizzazione personale; del coraggio di esprimere sé stessi per trovare un posto nel mondo. Dopo una fallimentare convivenza con l'ex fidanzato e la perdita del padre, Ella deci...