Capitolo 14

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"Ognuno di noi è una luna, ha un lato oscuro che non mostra mai a nessuno".

(M. Twain)


Io e Lia scendiamo dal taxi in Place Colette e avanziamo verso il grande porticato sotto il quale, l'ingresso dello storico palazzo dove si tiene il party è aperto.

All'interno intravediamo una fila di fashion blogger che attendono il loro turno per accedere.

«Cugina, dove mi stai portando?» è la domanda euforica di Lia.

Le sorrido. «In un posto in cui non potrai non smettere di pensare ai tuoi problemi!»

Ridiamo insieme mentre la prendo per mano e la trascino su per le scale, oltre la fila di influencers (tutte rigorosamente glam ma con un tocco di macabro nei loro travestimenti anni '20).

Sono un'organizzatrice, quindi mi basta mostrare il pass e siamo dentro in cinque secondi.

La location è spettacolare oltre che spettrale.

Quella notte, io e Cédric siamo rimasti al telefono sino all'alba per discutere della mia nuova idea.

Il party di lancio dei prodotti haircare di Lapraire è slittato alla notte di Halloween, in cui modelle e partecipanti sfoggiano acconciature super glamour anni '20 utilizzando i prodotti della nota casa di cosmesi.

Il palazzo storico è perfetto con i suoi pannelli di legno e broccati rossi, lampadari in cristallo, candelabri sparsi qua e là, ragnatele e oggetti in vetro sbiadito posizionati ad arte insieme a vasi colmi di fiori secchi; il tutto per dare un tocco di decadenza.

Le donne sfoggiano abiti nello stile dei roaring twenties, gli uomini in rigorosissimi smoking e tutti hanno qualche stramberia da mostrare.

Céline, per esempio ha mezzo volto truccato alla perfezione e mezzo completamente tumefatto: un makeup a regola d'arte. Félix sfoggia uno splendido smoking bianco, maniche e mani sono sporche di sangue artificiale mentre dal taschino fuoriesce una lama affilata (finta, suppongo).

Lia ha optato per un completo maschile che la rende molto sexy, ha tirato i capelli neri in uno chignon e si è disegnata un baffetto piuttosto noto aggiungendo pallore al suo bel viso. Come Charlie Chaplin sembra abbastanza credibile. Io invece ho scelto un abito rosa, morbido sino al ginocchio con perline, boa di pelliccia di finto visone e, per completare un makeup spettrale.

«Non fate molta paura, ve l'hanno detto?»

Ci voltiamo verso Félix che, dal bancone bar, ci ha raggiunte in un battibaleno.

Scrollo le spalle. «Volevo sembrare uno spirito tormentato!»

Lia se la ride. «Sei molto chic. Io non avevo nessuna voglia di mettermi in ghingheri e l'idea di Chaplin mi allettava più per la comodità del costume che per altro».

«Io sono un feroce assassino dell'alta società».

«Potevi impegnarti di più!» esclama Céline appoggiando un braccio sulle sue spalle.

È stupenda nel suo abito da sera interamente paillettato.

«Stai molto bene, Céline» dico con garbo, lei tira dal suo bocchino e mi strizza l'occhio. «Ottima idea quella di spostare il lancio per Halloween. Ci sono acconciature assurde» dice indicando un'elegantissima signora Frankenstein con i capelli tesi verso l'alto.

«Sfidano la forza di gravità!»

Ridiamo all'inaspettata battuta di Cédric che si sta avvicinando con passo felpato, alle mie spalle.

Per un incidente a ParigiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora