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*strecatto pov's*

mi svegliai alle 6:00, mi alzai dal letto e corsi a lavarmi i denti e la faccia, uscii dal bagno e andai in camera con l'intento di svegliare cico quando mi accorsi che era già sveglio ed era alla scrivania con il portatile acceso, mi avvicinai a lui e mettendogli una mano sulla spalla gli chiesi cosa stesse facendo, lui non mi rispose, notai un numero sproporzionato di lattine vuote di energy drink e un posacenere dove dentro si trovavano minimo una ventina di cicche che so benissimo non esserci mai stato prima di quel momento

S: cico!?

si girò e quasi mi spaventai per le occhiaie che aveva

S: cico da quanto non dormi? ma poi che stai facendo?

C: devo cercarmi un lavoro non posso continuare gli studi, devo trovare un posto dove stare e pagarlo, con quei 600 euro non ci faccio nemmeno un mese 

S: ascolta, dopo ci penseremo, ora hai seriamente bisogno di dormire

C: non ti preoccupare dopo dormirò, ora prepariamoci per andare a scuola

rimasi perplesso, ma nonostante questo andai a finire di prepararmi, ci vestimmo e dopo aver preso gli zaini andammo a scuola, nel tragitto si vedeva proprio che cico non stava bene, barcollava e a malapena riusciva a tenere gli occhi aperti, cercai di non farci caso fino al nostro arrivo. Entrammo in classe e ci sedemmo ai nostri banchi, la prof di diritto fece l'appello saltando cico

C: mi ha saltato prof

Pd: no, non sei in elenco

cico aperse gli occhi più che poteva con aria perplessa

C: impossibile deve esserci un errore 

cico si alzò per avvicinarsi a vedere l'elenco e effettivamente lui non c'era più, chiese così di andare dalla preside, la prof acconsentì e lo lasciò andare. tornò l'ora successiva, non disse una parola, riprese lo zaino e salutò, ero al quanto confuso, così chiesi di andare in bagno e quando la professoressa mi mandò corsi verso cico poco prima che varcasse la porta per andarsene 

S: perchè vai via, che succede?

C: i miei genitori mi hanno tolto da questa scuola

non sapevo cosa dire così lo abbracciai, decisi di dargli le chiavi di casa 

S: prendile e vai a riposarti, ok?

C: va bene, grazie stre

S: però mi prometti che quando tornerò tu ci sarai?

C: non preoccuparti

tornai in classe e in qualche modo riuscii a superare quelle 3 ore che mi sembrarono infinite, uscii da scuola e tornai a casa facendo il più veloce possibile, suonai visto che non avevo le chiavi, ma nessuno mi aperse, così suonai un'altra volta, e questa volta ad aprirmi fu Daniele, entrai e corsi in casa, feci le scale ed entrai in camera, ma cico non c'era, realizzai che mi aveva mentito e che era andato via, mi sedetti sul letto e vidi che le chiavi erano sulla mia scrivania e accanto ad esse c'era un biglietto, mi alzai per leggerlo

"ciao stre, si me ne sono andato anche se ti avevo promesso che non l'avrei fatto, è solo che non riuscivo più a stare a casa tua, sono andato solo a farmi un giro, prometto che tornerò il prima possibile, scusami"

preso dalla rabbia accartocciai il bigliettino per poi buttarlo, mi distesi sul letto e preso dalla tristezza mi passò anche la fame. passarono 10 minuti quando qualcuno suonò al campanello, scesi e andai ad aprire, fu lì che vidi cico, gli apersi il cancello e lo feci entrare in casa, mi salutò ma io non gli risposi, salimmo le scale ed entrammo in camera, chiusi la porta e nel mentre cico di sedette sul letto, rimasi in silenzio fino a quando decise di parlare

C: mi dispiace

S: perchè mi hai mentito?

C: che palle però

mi infastidì la sua risposta, così rimasi in silenzio

C: sono uscito per farmi un giro e sono tornato è possibile che tu mi debba comunque rompere il cazzo?

cico si alzò dal letto per iniziare a camminare nervosamente avanti e indietro, si sfregò la faccia e si risedette

S: capisco il tuo nervosismo, ma ti chiedo lo stesso di cercare di stare calmo 

C: non ho un posto dove vivere, in tre giorni ho dormito si e no 2 ore, vivo di energy drink e sigarette, non posso studiare e non ho un lavoro. Perciò non chiedermi di stare calmo

S: e in che modo è colpa mia?

C: NON L'HO MAI DETTO

calò il silenzio, la tensione era nell'aria e si percepiva. Cico si alzò di nuovo, questa volta però iniziò a preparare le sue cose, si mise lo zaino e mi salutò

C: me ne vado, ci becchiamo in giro

S: ciao...

sentii la porta di casa chiudersi e fu in quel preciso istante che il mio cuore si spezzò del tutto, mi appoggiai sulla scrivania e mettendomi una mano sulla bocca iniziai a piangere 











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