#12

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*strecatto pov's*

mi svegliai con accanto cico che guardava il telefono, mi sedetti e subito lo posò per poi chiedermi con aria preoccupata come stessi, ero ancora stordito quindi non risposi subito, stavo vivendo in un mondo che mai avevo visto, andava tutto a rallentatore, mi veniva da ridere per ogni cosa, ma soprattutto mi veniva da vomitare, al passare di qualche secondo mi girai verso cico

S: sembra come se non riuscissi a fare una frase sensata e sento di dover vomitare

C: non preoccuparti tra qualche oretta dovrebbe passare, mi raccomando non agitarti

rimanemmo in silenzio per qualche minuto quando mi alzai di colpo e corsi in bagno, mi inginocchiai di fronte al water per poi vomitare, sentii arrivare cico che venne ad assistermi, mi tirò indietro i capelli e mi accarezzò la schiena. Quando finii mi lavai i denti e mi risedetti accanto al water, cico tirò l'acqua e mi chiese come stessi

S: mi sento molto meglio

C: ma come mai ti sei sentito così male?

S: può essere per le medicine che prendo?

cico sbiancò improvvisamente e spaventato mi chiese quali fossero

S: prendo gli antidepressivi 

cico si alzò di colpo e innervosito iniziò a girare per il bagno

C: ma sei coglione o cosa?

S: perchè?

C: perchè si può morire dio cane. ma a cosa cazzo pensavi? no vabbò

cico continuò a urlarmi contro quando fece come per tirarmi uno schiaffo e io istintivamente misi le braccia di fronte la mia faccia

C: no scusami

mi alzai da per terra e mi misi di fronte a lui

S: mi dispiace non avertelo detto, ma non ti permettere mai più

cico non mi rispose, andò in camera mentre io lo seguii a ruota, riprese lo zaino per poi andarsene, un po' intristito mi buttai sul letto per poi farmi prendere dalla tristezza, incominciando così a piangere

*cico pov's*

lasciai casa di stre e non volendo andare dai miei genitori mi sedetti alla fermata dell'autobus, tirai fuori dal mio zaino il pacchetto di sigarette e ne presi una per poi accenderla e cominciare a fumare, girai la testa e vidi il fratello di stre avvicinarsi, per poi sedersi accanto a me

C: hey

D: ciao cico

gli offersi la mia sigaretta, lui la prese e cominciò a fumarla per poi ridarmela

D: come mai sei qui e non con stre?

C: abbiamo avuto una discussione...e non me la sento di tornare a casa mia

D: prendi il mio numero, in caso avessi bisogno di qualsiasi cosa 

sorrisi e ringraziandolo registrai il suo contatto 

si alzò e salutandomi lo vidi rientrare in casa, rimasi lì per non so quanto tempo, ma calò il buio, guardai il mio cellulare e vidi che erano le 20:30, decisi così d'incamminarmi per tornare a casa, arrivato al condominio dove vivevo apersi il portone, salii le scale e arrivato alla porta di casa mia misi la chiave nella serratura, ma la chiave non entrava, chiamai mio padre e gli chiesi di aprirmi, lui con tono arrabbiato mi disse che aveva cambiato la serratura, iniziammo a litigare per telefono

C: aprimi almeno prendo le mie cose e me ne vado

Pc: ti do 3 minuti

aperse la porta e corsi in camera mia a prendere, il caricatore del telefono e l'alimentatore del computer, il computer per l'appunto, qualche vestito pulito e decisi di fare una cosa per il quale avrei rischiato veramente di morire, rubare gli unici soldi rimasti in casa, senza farmi ne sentire ne vedere entrai in camera di mio padre, apersi il cassetto del suo comodino e presi quei scarsi 600 euro, uscii dalla sua camera e me ne andai di casa...per sempre.
uscii dal condominio e iniziai a girare per roma, non sapevo dove andare o da chi, quando mi ricordai di Daniele, presi il mio telefono e lo chiamai

D: pronto?

C: Daniele!

D: cico, dimmi

C: senti è successo un casino, posso venire a casa tua? ti prego

D: certo, ti aspetto

chiusi la chiamata e m'incamminai verso casa di stre, quando iniziò a piovere a dirotto, non avevo nemmeno l'ombrello perciò quando arrivai ero completamente fradicio, suonai e Daniele che mi aperse subito, quando entrai a casa gocciolavo acqua per quanto ero bagnato

D: che è successo?

Ms: ciao cico! tutto bene? sembri distrutto

C: non si preoccupi, grazie mille

stre si affacciò per le scale e vedendomi si incupì subito

S: perchè sei qua?

disse stre pulendo gli occhiali con la maglietta 

C: possiamo parlare? ti prego

daniele e sua madre non dissero nulla continuando a guardare perplessi stre che tirò un sospiro e mi fece cenno con la testa di venire, gli sorrisi e andai da lui, entrammo in camera, chiuse la porta e mi fece sedere sulla sedia della sua scrivania

S: che succede?

non riuscivo a parlare, per la prima volta in vita mia non avevo più la forza di reagire, cominciai così a piangere, stre si alzò e mi abbracciò continuando a chiedermi cosa mi stesse succedendo, vedendo che non riceveva risposta cercò di farmi calmare riuscendoci dopo 10 minuti, mi asciugai le lacrime e gli chiesi come prima cosa scusa per quel pomeriggio e poi gli spiegai di cosa era successo a casa, stre mi prese il volto e mi diede un bacio, inizialmente sarebbe dovuto essere un bacio a stampo, poi continuò come un limone, mi alzai in piedi e prendendolo per i fianchi continuammo a baciarci

gli opposti si attraggono~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora