#22

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*strecatto pov's*

ero un po' perplesso e non sapevo bene come comportarmi

S: va bene...

C: stavo pensando che forse potrei tornare a scuola, tecnicamente sono maggiorenne e potrei compilare i moduli per rientrare, almeno staremmo insieme

S: mi sembra una buona idea, almeno avresti un diploma e potresti fare qualcos'altro in futuro

non sapevo perché questa scelta di cico, però non me la sentivo di dargli contro specialmente in una situazione del genere e poi a essere onesti mi mancava averlo come compagno di banco quindi non vedevo dove fosse il problema, così gli sorrisi e ci avviamo verso il parco che si trovava accanto a casa mia. Arrivammo e ci sedemmo al tavolo, cominciammo a chiacchierare quando una ragazza tutta in tiro e truccata al massimo si avvicinò a passo svelto verso di noi e tiró uno schiaffo a mano aperta sulla guancia di cico iniziando a urlargli contro, io rimasi sconvolto, cico invece non sembrava troppo stranito, si alzò in piedi e cominciò a urlare

C: che cazzo fai stronza? ma sei fuori?

K: vaffanculo cico sei un pezzo di merda, ti sei fatto la mia migliore amica

urlò lei in lacrime e la voce tremolante. Io ero completamente interdetto, avevo la bocca aperta e gli occhi sgranati

C: DEVI STARE ZITTA HAI CAPITO?!

K: NON STO ZITTA, DEVONO SAPERE TUTTI CHE MERDA CHE SEI, LO DEVE SAPERE ANCHE IL TUO AMICO

C: KATYA CHIUDI QUELLA CAZZO DI BOCCA TROIA

a quelle parole katya tirò un altro schiaffo a cico, al ché lui ricambiò lo schiaffo, di scatto mi alzai e mi misi davanti a cico

S: ma sei completamente fuori di testa?!

C: è una pazza di merda

K: dillo al tuo amico perché hai cambiato scuola, digli che a momenti ti saresti scopato anche le professoresse, devono sapere tutti che puttaniere eri e sei ancora

C: se non stai zitta ti crepo di mazzate

S: CICO SMETTILA.

urlai così forte che entrambi si zittirono, non avevo mai urlato così in vita mia, ero sconvolto da tutto quello che stava succedendo e non sapevo come farli smettere, quel silenzio però venne interrotto da katya che tra un singhiozzo e un altro riprese a parlare con il tono di chi era appena stato tradito nel peggiore dei modi

K: sono passata sopra al fatto che ti sei scopato metà delle mie amiche nonostante fossimo fidanzati... ma sapere che tre giorni fa ti sei fatto anche la mia migliore amica proprio no... perché mi hai fatto questo cico...?

sbiancai e mi girai verso Katya

S: come scusa?

C: merda, ti avevo detto di stare zitta

la ragazza tirò su col naso per poi ripetere

K: si hai capito bene, tre giorni fa si è fatto la mia migliore amica

rimasi spiazzato, non avevo il coraggio di dire nulla, mi sedetti e rimasi in silenzio, anche loro non ebbero il coraggio di dire nulla, tranne cico che provó a parlarmi

C: stre ti posso spiegare te lo giuro, mi dispiace

scossi leggermente la testa per poi prendere le mie cose e andarmene a casa da mio fratello, lasciai lì nel parco cico e quella ragazza. Arrivai a casa, mi chiusi in camera per poi scoppiare a piangere, presi il telefono e chiamai Anna, ero disperato, stavo avendo un attacco d'ansia e fortunatamente nonostante fosse a scuola rispose

A: stre tutto bene?

S: cico si è scopato un'altra l'altro ieri, mi sento morire

A: merda stre mi dispiace da morire, cerco di uscire da scuola e arrivo, dammi 10 minuti

S: no Anna, non mi lasciare ti prego rimani con me a telefono

A: va bene tranquillo, io sto arrivando, cerca di respirare profondamente amore

rimanemmo a telefono fino a quando arrivò a casa mia, si sedette sul letto mentre io mi appoggiai al muro, le spiegai tutto quello che era successo e per la prima volta in 18 anni non sapeva cosa dirmi, ero sconsolato, mi sedetti accanto a lei in lacrime

A: secondo me è stato tutto un enorme errore stre, quella tipa deve essersi confusa

S: non mi sembrava una matta, ma solo una persona addolorata

A: beh stre non la conosci, alla fine non sai chi è, cerca di stare tranquillo, sono certa che cico non è così una merda

S: e se in realtà io non gli piacessi? se avessimo corso troppo?

A: ma dai smettila, ti stai facendo mille paranoie

non dissi nulla, continuavo a piangere, Anna aperse il suo zaino mi porse un fazzoletto e io le sorrisi, mi mise una mano dietro la schiena e rimanemmo in silenzio fino a quando sentimmo il campanello

A: vado io tranquillo

Anna si alzò, scese le scale e andò ad aprire la porta, intanto io rimasi sul letto a pensare e farmi mille paranoie, avevo troppe domande, ma forse era troppo presto per avere delle risposte, finché il silenzio assordante che ormai mi circondava fu spezzato da qualcuno che urlava il mio nome mentre saliva le scale... era la voce di cico?!

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