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*Cico pov's*

finita la ricreazione rientrammo in classe, fortunatamente quel giorno saremmo usciti un'ora prima a causa di un professore che mancava, venne il prof di diritto ed economia che cominciò a spiegarci il parlamento e il governo, senza rendermene conto gli occhi mi si stavano iniziando a chiudere dal sonno, non ne ero sorpreso visto che quella notte avevo dormito si e no 3 ore, non ce la facevo più così decisi di cedere al sonno, ma prima che potessi farlo io, sentii un peso sulla spalla, mi girai e vidi la testa di strecatto, cercai di farlo alzare muovendo su e giù la spalla, ma non sembrava avere intenzione di svegliarsi, decisi quindi di lasciarlo perdere, gli tolsi gli occhiali e li appoggiai sul banco per non farli rovinare, in quel momento di nuovo quel mal di pancia mi venne, cominciai così a riflettere tra me e me

C: "ho paura che io mi sia innamorato di questo ragazzo...ma com'è possibile, io non sono gay, sono sempre stato etero e poi che penseranno i miei amici? come reagiranno i miei genitori? nonono nessuno deve sapere niente, probabilmente è una cotta che mi passerà. deve passarmi. per forza"

venni interrotto da Anna che mi chiamò battendomi sulla schiena la penna, mi girai a guardarla e lei ridacchiando mi parlò sottovoce per non farsi sentire

A: ti piace stre vero?

C: no ma che dici...ti pare?

A: hai gli occhi da innamorato, si vede che speri in qualcosa e poi se non ti piace perché non l'hai svegliato, ma anzi gli hai tolto gli occhiali affinché non gli dessero fastidio?

C: va bene forse si mi piace, ma non ne sono sicuro, non mi era mai successo prima, tu ti prego non dire niente a nessuno

A: ma va, figurati

mi rigirai nell'esatto momento in cui suonò la campanella, svegliai il più dolcemente possibile strecatto e preparammo lo zaino, me lo misi in spalla e prima che potessi uscire stre mi chiamò, ormai eravamo rimasti solo noi due in classe e Anna fuori dalla porta che lo aspettava

S: comunque scusami se ti sono sembrato invadente, volevo solo aiutarti

C: tranquillo lo so... comunque oggi se vuoi possiamo vederci per fare il progetto, che dici?

S: va benissimo, vieni quando vuoi

C: allora vengo anche subito, tanto non ho nulla da fare e nessuno da avvisare

S: va bene andiamo allora

uscimmo da scuola, accompagnammo anna alla fermata dell'autobus e noi andammo a casa di stre, entrammo in casa, sua mamma gli diede un bacio e gli disse che gli aveva lasciato il pranzo nel forno, la vedemmo uscire e noi salimmo le scale 

C: non pranzi?

S: non ho fame tranquillo, tu piuttosto, vuoi qualcosa?

C: nono tranquillo 

entrammo in camera sua, così pulita e lilla, aveva un buonissimo odore di lavanda, mi disse di aspettarlo un secondo lì sul letto perchè lui sarebbe dovuto andare a chiedere una cosa a suo fratello, così io rimasi da solo in camera, realizzando quanto fosse silenziosa e tranquilla, senza urla o cose che si rompevano, rimasi lì per pochi minuti, infatti stre tornò subito dopo con in mano vari evidenziatori che gli sarebbero serviti, mi alzai e ci mettemmo alla scrivania, stre prese il suo quaderno e iniziò a scrivere, io però non avevo nulla, così stre mi regalò uno dei suoi quaderni con la copertina viola e piena di glitter

C: ma no tranquillo, anche solo un foglio mi va bene

S: prendilo davvero, te lo regalo

gli sorrisi e iniziammo a cercare informazioni per la ricerca, fortunatamente finimmo quasi subito

C: che vogliamo fare?

S: non so, scegli tu

C: per me possiamo anche rimanere qui, onestamente oggi non ho troppa voglia di uscire

il telefono nella tasca inziò a vibrarmi, lo afferrai e lo sfilai fuori dalla tasca per vedere chi mi stava chiamando, era mio padre, mi feci prendere un po' dal panico, ma non volevo darlo a vedere, perciò feci finta di nulla, accettai la chiamata e cercando di usare il tono più calmo possibile risposi, mio padre cominciò a urlarmi addosso chiedendomi perchè non fossi a casa, mi chiese dove fossi, con chi e a che ora sarei tornato, gli dissi che ero da un mio amico e che probabilmente avrei dormito fuori, a quelle parole si incazzò ancora di più e mi disse che sarei dovuto tornare a casa perchè aveva avuto una giornataccia e doveva sfogarsi, stre si insospettì un po' e con aria preoccupata mi chiese se fosse tutto ok e io gli dissi di non preoccuparsi

C: va bene pa' ci vediamo domani allora...ciao

Pc: ammazzati

mi chiuse in faccia, staccai il telefono dal mio orecchio e lo rimisi in tasca, mi buttai a peso morto sullo schienale della sedia di stre che era pieghevole, lui si avvicinò a me e mi richiese un po' preoccupato se fosse tutto ok, fu lì che sbottai

C: no, non è tutto ok, non posso tornare a casa almeno per oggi e non so dove dormire 

S: tipo da me?

C: nono...non voglio disturbarti

S: preferisci dormire su una panchina solo con la felpa con 3 gradi?

C: va bene resto...

S: tanto mia madre non torna, ha il turno di notte, lei lavora in ospedale 

C: figo, va bene allora resto

stre si alzò, ma io lo presi per il braccio e lo ringraziai, mi sorrise e mi disse di non preoccuparmi 

gli opposti si attraggono~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora