#5

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*strecatto pov's*

mi svegliai e alle 7:50 entrai a scuola per farmi ritrovare in classe alle 8:00, appoggiai le cose sul banco e vidi arrivare piano piano anche tutti gli altri, tra cui i miei amici. Anna appoggiò il suo zaino sul banco e si avvicinò a me

A: com'è andata ieri?

S: male...ho appoggiato la testa sulla sua spalla per "provarci" ma lui si è scansato dicendo di non essere frocio, poi se n'è andato

A: mi dispiace, però ti avevo avvisato Ciccio :( ora come stai?

S: spero che venga per parlargli

neanche il tempo di finire la frase che lo vedemmo arrivare, notai che barcollava un po' e che in faccia era pieno di lividi, si mise accanto a me e senza nemmeno salutarmi tirò fuori dalla cartella tabacco, cartine e filtri, iniziò a rollare senza dire una parola, Anna si alzò dal mio banco e salutandomi si andò a sedere vicino ad Ettore, mi feci i fatti miei e appena suonò la campanella la professoressa di filosofia cominciò a fare lezione, ci introdusse schopenhauer, ci spiegò la sua vita e le sue idee, si girò per scrivere un piccolo schema alla lavagna, ma si rigirò subito perchè cico chiese di andare al bagno, lei annuii e continuò la lezione, sapevo che qualcosa non andava, così chiesi anche io di uscire e la prof mi mandò, uscii dalla classe e andai in bagno dove c'era una puzza di fumo indescrivibile, bussai a una delle porte e lo sentì dire "occupato", apersi la porta e prima che mi potesse vedere si incazzò

C: per dio ho detto occupato

C: ah, scusami, ciao stre, vieni entra e chiudi la porta

entrai con lui che era seduto sul water a gambe incrociate a fumare, mi porse il drummino, decisi di prenderlo e provare, lo afferrai con indice e medio e lo portai alle labbra per aspirare, respirai e quando buttai fuori cominciai a tossire

C: prima volta?

annuii mentre continuavo a tossire

C: potevi dirmelo, non te l'avrei offerto, comunque perchè sei qui?

S: sei strano, barcolli, non parli da quando sei entrato in classe e sei pieno di lividi. che succede?

vidi cico buttare la cicca nel water e guardarmi male per poi alzarsi in piedi

C: fatti i cazzi tuoi

aperse la porta e uscì, lo seguii a ruota

S: perchè fai così? voglio solo aiutarti 

gli afferrai i polsi per bloccarlo, ma lui s'incazzò e inziò a dimenarsi urlandomi di lasciarlo stare e di non toccarlo, quando lasciai la presa mi tirò una sberla facendomi cadere a terra gli occhiali, mi guardò con aria triste, ma a quel punto ero io ad essere incazzato

C: mi dispiace...scusami, ti ho fatto male?

mi appoggiò una mano sulla spalla, ma io mi scansai, mi piegai a riprendere gli occhiali e quando li raccolsi lo guardai

S: vattene a fanculo, ecco cosa

uscii dal bagno ancora con gli occhiali in mano, ma mi appoggiai al muro per poi sedermi e iniziare a piangere

S: vaffanculo ragazzino del cazzo, sei solo uno stronzo e vaffanculo anche a me e a quando mi sono innamorato di te

*cico pov's*

vidi strecatto andarsene, un senso di vuoto iniziò a divorarmi lentamente, che cazzo mi stava succedendo? iniziai a tremare e mi misi una mano sul petto cercando di calmare quell'attacco d'ansia, mi accasciai a terra e cominciai a piangere, mi misi una mano nei capelli e con l'altra iniziai a tirarmi degli schiaffi come per farmi reagire. Ma non ci riuscivo, c'era qualcosa in quel ragazzo che mi piaceva, i miei pensieri erano tanti e poco lucidi, smisi di schiaffeggiarmi e tappandomi la bocca con il braccio tirai un grido, avevo bisogno di piangere, piangere e essere abbracciato così forte da dimenticarmi tutti i problemi, appoggiai la testa sulle ginocchia e continuai a piangere, fino a quando sentii una mano toccarmi i capelli, alzai di scatto la testa e asciugandomi le lacrime il più in fretta possibile vidi chi mi aveva appena chiamato e realizzai che era la prof di filosofia

Pf: tutto bene cico? sei fuori da tutta l'ora

C: s-si sto bene, ho avuto un semplice attacco d'ansia

Pf: vogliamo chiamare casa?

C: nono la prego

Pf: c'è qualche problema?

C: n-no è solo che ora mi riprendo

Pf: come mai sei pieno di lividi in faccia e sulle braccia? hai qualche problema a casa?

C: si, mi picchiano a sangue, lasciandomi spesso per terra, i miei sono dei tossici che spendono tutti i loro soldi in droga, alcol e gioco d'azzardo, spesso vado a dormire senza cena perchè non abbiamo soldi, mi sembra ovvio che c'è qualche problema a casa

o almeno questo era ciò che avrei voluto dirle, ma mi limitai a scuotere la testa in segno di negazione e a dire che era tutto apposto, mi appoggiò la mano sulla spalla

Pf: sai, anche io avevo un padre violento, perciò posso capire che tu non me lo voglia dire, ma sappi che mi ci rivedo nella tua paura, quindi se mai avessi bisogno di aiuto vieni a cercarmi, io posso aiutarti

mi sorrise e si rialzò da per terra, mi aiutò a rialzarmi e mi invitò a tornare in classe, mi sciacquai un attimo la faccia e rientrai in classe

gli opposti si attraggono~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora