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*strecatto pov's*

ritornai in classe che era l'ora di matematica, salutai il professore e mi asciugai le lacrime per poi andare a sedermi al banco, mi misi a braccia conserte e appoggiai la testa su esse, fino ad addormentarmi, mi risvegliai dopo una ventina di minuti per la scomodità della posizione in cui ero e a causa del professore

Pm: mi piacerebbe che nelle mie lezioni non si dorma signor de lucis

S: mi scusi, non si ripeterà

rialzai la testa e vidi che Cico non era ancora tornato, una parte di me voleva uscire a controllare, ma un'altra mi diceva di mandarlo a fanculo per sempre, appoggiai la testa contro il muro e mi misi a pensare, sia a quel ragazzo e ai sentimenti che mi creava, fino a quando rientrò, si scusò con il professore per il ritardo e venne a sedersi

C: tutto bene? ho visto che ti sono caduti gli occhiali e non vorrei che ti si siano rotti

lo guardai male per poi continuare ad ascoltare la lezione, o almeno ci provai perché lui continuò a parlarmi imperterrito, cercava in tutti i modi di avere una conversazione con me, fino a quando il professore ci sentí parlare e si arrabbiò

Pm: basta. de lucis e tobbi fuori dalla classe immediatamente

ci alzammo e uscimmo, Cico si sedette su una sedia mentre io rimasi in piedi con la schiena attaccata al muro e le braccia dietro ad esse, fino a quando si alzò e venne verso di me

C: senti lo so che ti sei incazzato e ti chiedo scusa, ma smettila di fare il gioco del silenzio ti prego

era veramente molto vicino alla mia faccia, ero tentato di baciarlo, ma mi feci forza e invece lo spinsi via toccandolo dalla spalla, lui subito se la prese iniziando a lamentarsi del dolore, era ovvio che c'era qualcosa che non andava e io avevo deciso di aiutarlo a tutti i costi, così lo presi per un braccio e lo tirai fino in bagno

S: senti, io voglio solo aiutarti, sappi che lo so e lo vedo che qualcosa non va in casa tua e questa cosa è che uno dei tuoi familiari è violento con te

Cico non disse nulla, ma i suoi occhi lo fecero per lui, inizio infatti a piangere, forse ero stato troppo invadente, ma ormai era tardi per pensarci, lo vidi entrare in uno dei bagni e mi fece cenno di seguirlo chiudendo la porta, io obbedì per poi vederlo togliersi la maglietta, oltre ai suoi pettorali scolpiti vidi che sul corpo era pieno di lividi, tagli e cicatrici, si sedette sul water e coprendosi gli occhi con le mani scoppiò a piangere, ero pietrificato, non sapevo cosa dire, così lo feci alzare e lo abbracciai come non avevo mai fatto con qualcuno, nel mentre che eravamo immersi in quell'abbraccio iniziai a sussurrargli nell'orecchio

S: ti prometto che ti aiuterò e che ti starò vicino, ti prometto che sarò la persona su cui potrai contare quando ne avrai bisogno, non ti lascerò da solo

gli occhi mi divennero lucidi, cercai di non piangere, per non sembrare debole, ma quando realizzai che Cico lo stava già facendo scoppiai anche io. mai avrei pensato che mi sarei ritrovato a piangere sulla spalla del ragazzo che mi piaceva, e mai avrei pensato che lui potesse fare lo stesso quasi facendomi male mentre mi abbracciava. rimanemmo attaccati per un po' fino a quando sentimmo la campanella, era ricreazione, Cico si rimise la maglietta, si asciugó gli occhi e ringraziandomi uscì dal bagno, io rimasi lì per qualche secondo, ripensai a quello che era appena successo e un sorrisetto mi spuntò in volto seguito poi dalle farfalle nello stomaco, uscii dal bagno e rientrai in classe

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