𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝟐𝟒

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I loro cuori persero almeno un paio di battiti e non respirarono per un po' mentre i loro cervelli cercavano di realizzare cosa fosse successo.
Il non aver strillato dalla paura era costata loro parecchia sanità mentale e la restante sarebbe andata a farsi benedire presto se non si fosse accesa la piccola torcia di emergenza delle loro tute spaziali. Si trovava all'altezza della loro spalla e permetteva di illuminare almeno ad un paio di metri di fronte a loro.

Anche la mappa in Amministrazione si riaccese ma era diventata tutta grigia ad eccezione di una icona lampeggiante rossa nella stanza della Manutenzione.
Si resero conto, con orrore, che la luce era saltata non solo in quella stanza ma per tutta la nave e che non poteva trattarsi di una coincidenza: era stata la creatura a causare il danno.

«Ha... Ha staccato la corrente...» disse con un fil di voce Alex.

«A-Anche le porte si saranno....» provò a dire Stre.

«Shhh calmatevi!»

Per quanto potesse cercare di calmarli, Lyon stava anch'esso andando nel panico. Erano al buio e tutti all'interno di una stanza con una unica uscita. Se l'alieno li avesse raggiunti lì avrebbe fatto una strage, perciò doveva inventarsi qualcosa alla svelta.
Osservò l'icona rossa lampeggiante sulla mappa e gli venne in mente solo una cosa.

«Dobbiamo andare ad aggiustare!»

«Sei pazzo??» esclamò Stefano «Non vediamo nulla! Quel mostro potrebbe starci aspettando!»

«E se invece stesse venendo qui non avremo modo di scappare! Io vado!»

«Vengo con te!» affermò Piadina «Qualcuno dovrà pur fare da diversivo in caso di necessità!»

«Vengo anche io!» disse Mario.

«Okay.» poi Lyon si voltò verso gli altri «Invece voi... Lo so che è buio ma restare qui è una pessima idea. Andate in qualche altra stanza, non restate mai fermi!»

Non erano molto sicuri che fosse il migliore dei piani ma lo accettarono. Prima di andarsene, Lyon lanciò una occhiata complice a DD, anche se la visiera appannata della tuta verde gli impedì di incrociare gli sguardi ma lei annuì, avendo recepito il messaggio.

Si addentrò nel buio insieme a Mario e Piadina. Tramite le loro deboli lucine cercarono di illuminare ogni direzione per non venir attaccati di sorpresa, di guardarsi vicendevolmente le spalle.
Navigare in quel buio così profondo con la consapevolezza che potessero ritrovarsi a pochi centimetri da una creatura senza accorgersene era una esperienza terribile. Almeno nella prima prova, il labirinto non era completamente immerso nel buio e il mostro faceva abbastanza rumore quando si avvicinava. Quell'alieno, invece, sembrava più intelligente e subdolo.

Arrivati al corridoio giusto, il silenzio venne disturbato da un debole respiro affannoso. Dovevano essere vicini al mostro.
Si avvicinarono con estrema lentezza all'entrata della Manutenzione e quando questa venne appena illuminata dalle loro torce Piadina notò subito la punta di un tentacolo scuro sbucare dalla porta.

«Allora ci sta davvero aspettando...» disse Mario con voce talmente bassa da dubitare che gli altri l'avessero sentito.

Piadina fece cenno agli altri due che ci avrebbe pensato lui e alzò il passo, lasciandoli indietro.
Lyon avrebbe avuto qualcosa da ridire, sembrava un piano fin troppo azzardato ma si rese conto di non avere il tempo di obiettare e che i piani azzardati erano la loro unica opzione in una situazione del genere.

L'astronauta dalla tuta marrone camminò lento, avvicinandosi sempre di più all'ingresso della Manutenzione. Ci passò davanti stando attaccato alla parete opposta con una sorta di nonchalance malcelata che però parve funzionare, nei primi 5 secondi dopo essere entrato nella ipotetica visuale dell'alieno questo non gli si era subito lanciato addosso. Aveva persino superato la stanza della Manutenzione e stava per imboccare quella del Motore prima che la creatura decise di inseguirlo.
Anche se urlò di sorpresa, Piadina riuscì a sfuggirgli e ad allontanarlo da lì.

𝑾𝒆 𝒂𝒓𝒆 𝒕𝒉𝒆 𝒃𝒓𝒂𝒗𝒆 ❬𝚆𝙶𝙵 𝙵𝚊𝚗𝙵𝚒𝚌𝚝𝚒𝚘𝚗❭Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora