𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝟐𝟐

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Quando tutti i WGF ripresero conoscenza, si accorsero di trovarsi in un posto completamente diverso dal precedente ma che conservava la stessa sensazione angosciante e claustrofobica.

L'ampia sala dove si erano risvegliati aveva un aspetto fantascientifico, con pareti e mattonelle prettamente grigie come il metallo ed enormi porte meccaniche, presumibilmente apribili con la pulsantiera vicina.
Alle loro spalle vi era un ennesimo portellone ma era molto più largo degli altri. Sembrava il più importante ma allo stesso tempo il più pericoloso con cui interagire, date le icone di pericolo sugli schermi.
Per la stanza c'erano sparsi dei grandi tavoli circolari con delle panche e tutti loro erano riuniti attorno a quello centrale.
Sembrava vagamente una mensa.

«Dove...siamo?» domandò la voce confusa di Giorgio.

«E... Cosa abbiamo addosso???» domandò anche la voce di Cico.

Solo allora si accorsero di indossare qualcosa di diverso, ancora.
Sembrava una tuta unica, spessa ed aderente, con scarponi e guanti ben saldi al pantalone e alle maniche, e tutto del medesimo colore. Sentivano anche di avere un peso sulla schiena, avvolto attorno alle spalle come se fosse uno zaino, e anche un pesante copricapo con la zona frontale al viso trasparente per poter vedere - solo la visione periferica degli occhi era ostacolata -.

Non capirono di cosa si trattasse fino a che non si osservarono a vicenda.

«Sono... Tute spaziali?!?» esclamò sorpreso Lyon, con una tuta arancione.

«E questo cosa significa? Che siamo davvero nello spazio??» chiese intimorito Stefano, con una tuta verde.

«Macché, sarà l'ennesima illusione!» rispose con uno sbuffo Cico, in una tuta rossa.

«Potrà anche essere una illusione, un incubo o chissà che... Ma adesso cosa dobbiamo fare?» chiese Alex, con la tuta azzurra.

«Forse è un labirinto come quello di prima.» provò a dedurre Mario, in una tuta blu.

«E se invece dovessimo guidare l'astronave fino alla Terra?» disse Strecatto, con la tuta viola «Insomma, siamo nello spazio, quindi dovremmo per forza essere su una astronave!»

«Allora non ce ne andremo mai! Voi sapete per caso guidare una astronave?» domandò Giorgio, con la tuta grigia scura.

«Suvvia, quanto sarà difficile! Schiacci un po' di pulsani a caso e il gioco è fatto!» affermò con nochalance Piadina, in una tuta marrone.

«Certo, così apriremo il portellone principale e verremo risucchiati tutti nello spazio! Bel piano!» esclamò Alex.

«E allora? Qualcuno di voi sa DAVVERO come pilotare una astronave?» poi Piadina prese ad indicarli a turno «Tu lo sai? E tu? E tu? E tu?»

L'ultima persona che indicò rispose solo facendo spallucce. Indossava una tuta spaziale verde, piu chiara di quella di Stefano, e la visiera del casco era leggermente appannata, non permettendo di vedere bene i lineamenti del suo viso. Risaltavano soltanto un paio di iridi verdi brillanti.

"Deve essere DD!" pensò Lyon.

«Ma quanta fantasia tiene questo demone?» disse Mario con le braccia incrociate «Prima in un labirinto degli orrori, adesso su un'astronave!»

«Più che fantasia mi pare codardia. Non ci vuole affrontare direttamente e si serve di questi mezzucci!» esclamò Cico.

«Non penso sia il caso di provocarla!» disse Giorgio «Potrebbe essere il suo modo per metterci sotto pressione, per stancarci, prima di affrontarla!»

𝑾𝒆 𝒂𝒓𝒆 𝒕𝒉𝒆 𝒃𝒓𝒂𝒗𝒆 ❬𝚆𝙶𝙵 𝙵𝚊𝚗𝙵𝚒𝚌𝚝𝚒𝚘𝚗❭Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora