P.O.V. ANNABETH
Non ci potevo ancora. Percy verrà a San Francisco per rimanere con me! Ero appena uscita dall'ospedale e decisi, anche se controvoglia, di chiamare mio padre per dirgli che sarei tornata lì, ma non da sola.
Erano passati ormai tre anni dall'ultima chiamata di mio padre fino ad allora. Avevo pure cambiato il numero di telefono per cercare di non essere rintracciata. E all'inizio ero riuscita nel mio intento: nessun messaggio, nessuna chiamata e nessuna lettera. Ma pochi giorni fa era arrivata una chiamata; molto probabilmente mio padre aveva cercato il mio numero sugli elenchi telefonici. Appena sentii la voce di mio padre e quello che doveva dirmi, ero rimasta spiazzata dalla sua "proposta" ( era più un obbligo ), ma fu un problema dirlo a Percy il giorno prima, il quale non aveva preso molto bene l'idea di separarci a tempo indeterminato.
Digitai il suo numero sul cellulare e premetti la cornetta verde: suonava. Mentre aspettavo una risposta dall'altra parte del telefono pensai di riattaccare ma fui interrotta da un - Pronto? -. improvvisamente rimasi sprovvista di parole ma mi feci avanti e risposi.
- Ciao papà, sono Annabeth -
- Hey Annie, come stai? Allora quando torni a San Francisco? -
- Sto bene papà... comunque penso che nel giro di qualche giorno mi arriveranno i biglietti -
- I biglietti? - mi chiese con il tono di chi è confuso.
- Si... i biglietti hai capito bene - risposi con un tono forse un po' troppo acido - che ti piaccia o non insieme a me verrà Percy, il mio ragazzo, perché senza di lui non mi muovo da qui - cercai di tenere un tono il più autoritario possibile.
Ci fu un attimo di silenzio - Va bene Annie, se per te questo Percy è così importante non posso evitare di farlo venire, quindi dirò a Jasset di riordinare la stanza per gli ospiti e avviserò i tuoi fratelli del vostro arrivo - . - Ti aspettiamo presto ora devo andare, ci vedremo tra qualche giorno ciao! -
- Ciao Papà - e attaccai il telefono, lasciando andare un lungo sospiro di sollievo.
San Francisco... una città di cui il solo nome mi ricordava la mia triste infanzia: le giornate passate fino a tardi il più lontano possibile dalla casa, mia madre, Atena, che era stata l'unica persona che ci teneva davvero a me fino a quando non morì, quando avevo solamente sette anni. La mia matrigna, che mi faceva sentire sbagliata ed emarginata da quella che oramai non era più la mia famiglia ma la loro. Ma adesso non ero più sola: potevo sempre contare sull'aiuto di Percy. Con lui a fianco sapevo che tutto sarebbe andato bene.
_ANGOLO_AUTORE_
Ecco a voi dopo una grande attesa ( mi scuso per il notevole ritardo ) il diciassettesimo capitolo di questa storia. Ci tengo a ringraziare tutti quelli che stanno seguendo le mie storie e mi incitano a continuare. Ringrazio in primis @eolide98 che mi ha aiutato, grazie alle sue storie, a capire che scrivere è qualcosa di più di un passatempo e per avermi pubblicizzato. Ringrazio inoltre @Luna4501 per commentare e seguire la mia storia da quando ho cominciato a scrivere.
Questo capitolo è stato scritto sulle "dolci note" di Highway to Hell degli AC/DC.
_ANGOLO_PUBBLICITA'_
Vi consiglio di andare a leggere:
- Eroi dell'Olimpo, La figlia del mare di @Bianca_Hadesdaughter
- After all || Percabeth di @books_my_escapes
- Remember me di @eolide98 ( ormai è nella mia top 3 )
Ciao demigods alla prossima e buona lettura!!
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Colpi Di Fulmine [PERCABETH]
FanfictionAnnabeth, una ragazza di 17 anni che si è appena trasferita a New York da San Francisco, deve cominciare il nuovo anno nella Good High School, una nuova scuola appena inaugurata. Qui conoscerà diverse personalità tra cui una in particolare.. Ho dec...