P.O.V. PERCY
Qualche ora prima:
Dopo essermi svegliato, mi sedetti sul bordo del letto per qualche minuto per cercare di svegliarmi dato che era presto e non avevo dormito quasi niente. Scesi in cucina per fare colazione, avevo molta fame perché la sera precedente non avevo cenato. Mi vestii e, dopo essermi lavato la faccia e i denti, cominciai a dirigermi verso la scuola. Prima di uscire presi il mio mp3 e mi misi le cuffie con la musica al massimo. Volevo cercare di pensare il meno possibile a quello che era successo il pomeriggio prima. -Non ci credo che possa lasciarmi così senza una spiegazione apparente..-. Ero così assorto nei miei pensieri che non mi accorsi di un camion che, passato con il rosso, si dirigeva verso di me. Non feci in tempo a capire quello che stava succedendo e scansarmi che il veicolo mi prese in pieno e poi buio. Non riuscivo a muovermi, vedevo tutto appannato: sagome indistinte che correvano a destra e sinistra. Tra queste una delle figure si avvicinò una che riconobbi all'istante: era Annabeth, e stava piangendo sul mio petto cercando di scuotermi da quel torpore che stava dilagando nel mio corpo. Volevo dirle che andava tutto bene, che si sarebbe risolto tutto per il meglio, ma non lo sapevo neanche io.
Sentivo le mie forse che si stavano riducendo sempre di più, finché non svenni. Mi svegliai dopo un tempo indeterminabile. Mi trovavo in una stanza tutta bianca, sdraiato su un letto e con una gamba completamente ingessata e qualche sutura qua e la. Il miei primi pensieri sono la mamma e Annabeth.
Non vorrei che mia madre mi vedesse in questo stato perché so che, anche se è una donna forte, penso che sarebbe crollata a piangere se mi avesse visto in queste condizioni. Dopo diverse analisi effettuate da vari dottori per verificare le mie condizioni, entrò di corsa nella camera Annabeth, che mi saltò quasi addosso, facendomi gemere dal dolore.
-Oh scusa Percy!- aveva un espressione di paura mista a felicità. -In un primo momento credevo di averti perso- e cominciò a piangere mentre mi abbracciava, stavolta con più garbo. Per tranquillizzarla la baciai, un bacio pieno di emozioni, passione e parole non dette. Non so quanto durò: un minuto? un?ora? sinceramente non lo so, ma non mi sarei mai voluto staccare.
Mi sentivo uno schifo per come mi ero comportato il giorno prima.. dopo essermi staccato dal contatto presi la parola.
-Annabeth.. mi dispiace per come ho reagito ieri pomeriggio.. non avrei dovuto risponderti in quel modo e scappare come un vigliacco. Se vuoi andare da tuo padre per me va bene, sappi che io sarò sempre qui ad aspettarti.. Tanto per ora penso proprio di non potermi muovere per andare da nessuna parte- e scoppiai a ridere, nonostante il dolore al torace. Ma non volevo farmi vedere da lei mentre soffrivo. Non in questo momento.
-Percy ti prometto che troveremo una soluzione, non ti voglio lasciare per nessun motivo.. Da ora staremo insieme per sempre-
-Per sempre- risposi baciandola con più passione di prima.
_ANGOLO_AUTORE_
Buon pomeriggio!!!! Sono riuscito tra un impegno e l'altro a strappare un po' di tempo per la stesura di questo piccolo capitolo di passaggio, e niente spero che vi piaccia;) commentate e votate e ditemi com'è!! Ricomincerò a postare capitoli da lunedì prossimo causa comunioni...;( Comunque passatevi tutti un buon primo maggio ciao belliii!!!
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Colpi Di Fulmine [PERCABETH]
Hayran KurguAnnabeth, una ragazza di 17 anni che si è appena trasferita a New York da San Francisco, deve cominciare il nuovo anno nella Good High School, una nuova scuola appena inaugurata. Qui conoscerà diverse personalità tra cui una in particolare.. Ho dec...