P.O.V. PERCY
Ormai è passata quasi una settimana dall'incidente e i dottori, dopo essere stati certi della stabilità della mia salute, mi diedero il permesso di lasciare l'ospedale. Avevo ancora la gamba ingessata, ma grazie alle stampelle riuscivo per lo meno a muovermi per casa. Era il 14 dicembre e tra quattro giorni saremmo partiti per San Francisco: non ci potevo ancora credere di avere fatto una cosa del genere.
Inizialmente mia madre, quando all'ospedale le avevo detto di voler andare con Annabeth a San Francisco, si era opposta oppostafermamentefermamente alla mia decisione ma, capendo che non avrei mai cambiato idea, acconsentì.
Fortunatamente tra quattro giorni avrei potuto rivedere Annabeth, che nel mentre era indaffarata nel preparare le sue cose. Aveva anche rescisso il contratto per l'appartamento nel quale era in affitto a New York. Mia madre, invece, mi aveva preparato tutto per il viaggio. Per la prima volta da quando stiamo insieme avrei visto la famiglia di Annabeth, e non sapevo se essere felice o un po' teso.
Sapevo che per lei la sua famiglia era un tasto dolente ma chissà, forse sarebbe potuto cambiare qualcosa.
Era ancora pomeriggio e avevo voglia di fare un giro per sgranchirmi le gambe, cioè la gamba, e decisi di chiamare Jason e Nico. Avrei approfittato per parlargli della mia decisione di seguire Annabeth.
Dopo circa venti minuti...
Ero davanti all'entrata di un negozio di abbigliamento che sia Jason che Nico conoscevano sulla diciannovesima strada, e stavo guardando le vetrine mentre aspettavo i miei due migliori amici. Nico arrivò per primo, sbucando da un violetto buio, mentre Jason arrivò dopo pochi minuti.
Ci incamminammo verso Central Park conversando piacevolmente del più e del meno: ero intento a passare uno degli ultimi giorni a New York con i miei amici nel miglior modo possibile e volevo che tutto andasse per il verso giusto. Sulla strada incontrammo anche Will Solace, il nuovo ragazzo di Nico, e lo invitammo ad unirsi con noi. Si, avete capito bene Nico, il bel tenebroso, è gay ( per la tristezza di Thalia ). Quando ce lo aveva confessato io e Jason eravamo sorpresi, ma più che altro arrabbiati, dato che non aveva voluto dircelo discepoleper molto tempo. Comunque girammo per Central Park finché la mia gamba cominciò a farmi un po' male. Ci sedemmo dunque in un tavolo di uno starbucks starbucksee ordinammo quattro frappé. A rompere il silenzio fui io - ragazzi devo parlarvi di una cosa -
- Dicci pure Perce - mi incitarono.
- Allora... come sapete Annabeth partirà per San Francisco il 18... - loro annuirono - ... e io ho deciso di partire insieme a lei -.
Aspettai una risposta, ma non ne ebbi nessuna.
- A che ora partite? - mi chiese infine Jason.
- Penso che andremo in aeroporto per le undici, anche se il volo ce lo abbiamo alle tre - sbuffai - Annabeth vuole fare tutto con calma -.
- Significa che ci vedremo in aeroporto per un ultimo saluto - mi disse Nico - Ma voglio una cartolina da San Francisco - e ammiccò uno dei suoi rari ma veri sorrisi.
- Certo ragazzi, vi scriverò tutti i giorni, dovrò pur tenermi informato su quello che combinate qui. Io ora però devo andare che è quasi ora di cena e ci metto un secolo ad arrivare a casa; se mai ci sentiamo per un altro giro domani - e, salutati tutti e tre, mi diressi verso casa.
P.O.V. JASON
- Quindi Percy se ne andrà da qui... - disse Nico con uno sguardo nuovamente triste. Percy, per Nico, era come un fratello maggiore ed era stato il primo ad accettarlo per come era davvero e lo capivo molto bene se stava male per la sua partenza. Anche io ero triste. Percy era l'unica persona che, oltre a Piper naturalmente, riusciva sempre a capirmi e a strapparmi un sorriso in qualunque circostanza. Mi venne in mente un'idea folle - Ragazzi... chiamo Piper e Thalia e nel mentre voi correte a casa -
- Perché? - Will e Nico mi guardarono come se fossi pazzo.
- Abbiamo un volo da prendere e delle valigie da preparare! Faremo una sorpresina a Percy - E con un sorrisetto malizioso i due corsero alle loro case per prepararsi e prenotare cinque biglietti . Io nel mentre chiamai Piper, che era a fare shopping con Thalia, e le spiegai cosa avevo in mente di fare. Subito accettò di buon grado, convincendo pure mia sorella. Mancavano quattro giorni alla partenza e non vedevo l'ora di vedere l'espressione di Percy quando gli diremo che partiremo con loro.
_ANGOLO_AUTORE_
Buon pomeriggio a tutti i lettori di wattpad!! Dopo un lungo silenzio eccomi con la stesura del diciottesimo capitolo. Ora gli eventi stanno prendendo una nuova piega! Ci sentiremo al prossimo capitolo che penso di postare domani pomeriggio.
Ciao demigods!!
STAI LEGGENDO
Colpi Di Fulmine [PERCABETH]
FanfictionAnnabeth, una ragazza di 17 anni che si è appena trasferita a New York da San Francisco, deve cominciare il nuovo anno nella Good High School, una nuova scuola appena inaugurata. Qui conoscerà diverse personalità tra cui una in particolare.. Ho dec...