CAPITOLO 6

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Percy era impaziente di aspettare. Il tempo sembrava quasi aver smesso di scorrere: ogni secondo che passava sembravano ore. Non ce la faceva più. IL suo stato di impazienza era causato anche dalla voglia di rivedere Annabeth, anche se erano passate a malapena due ore dal loro ultimo incontro.

Quel pomeriggio si erano messi d'accordo per studiare matematica e a Percy andava bene, dato che era una frana.

Mancava ormai mezz'ora e decise di andare a farsi una doccia per poi vestirsi e uscire di casa. Mentre camminava non poteva fare a meno di pensare ad Annabeth: "o dei se era fantastica" pensò il ragazzo. Era così assorto nei suoi pensieri che non si accorse che era già arrivato a casa di Annabeth. Erano le tre precise e stranamente era in orario. Bussò.

Ad aprire la porta arrivò proprio Annabet, che lo fece accomodare nel suo appartamento: Percy notò che le dimensioni della casa erano molto ridotte, c'era solamente una camera, un bagno, un piccolo ripostiglio e una cucina con salotto. Sembrava una casa solo per due persone e al momento vi era solo Annabeth. "Che avesse già un fidanzato con cui convive?" pensò Percy. Decise però di rimandare le domande a più tardi.

Annabeth era una brava insegnante, sempre disposta a ripetere quello che Percy non capiva (praticamente tutto) e non si arrabbiava mai con lui quando sbagliava, anzi cercava di fargli dare il meglio di lui per farlo concentrare. Non era facile fare i compiti con le lettere e i numeri che danzano sul foglio.

Finalmente finiti i compiti si presero una pausa e parlarono un po'. Percy decise di chiederle se viveva ancora con i suoi o aveva un coinquilino. 
Subito lo sguardo di Annabeth, che fino a poco prima era sorridente, si fece scuro. "D'altronde dove chiedermelo prima o poi qualcuno" pensò la ragazza dai capelli biondi. Decise di dirgli la verità e cominciò a narrargli la storia della sua infanzia. Le emozioni continuavano ad uscirle dal cuore incessantemente. Cercò di non piangere ma fu inutile. Percy rimase zitto tutto il tempo  nel quale Annabeth parlò, fino a quando lei non cominciò a piangere senza sosta. A quel punto l
e si avvicinò le le cinse le spalle con un abbraccio il più confortante possibile.

A quel punto tutte le emozioni che erano riaffiorate dentro Annabeth cominciarono a placarsi al solo contatto con il suo corpo. Era caldo, sapeva di mare ed emanava un aura di tranquillità. 

Rimasero così per diversi minuti, fino a quando Annabeth non si calmò: si era addormentata tra le braccia di Percy, che la portò nella stanza e la coprì con una coperta.

_ANGOLO_AUTORE_

Buongiorno a tutti ragazzi e ragazze!;) Ecco il sesto capitolo della ff spero che vi piaccia l'ho scritto un po' di corsa ma dettagli! Come sempre commentate e ditemi che ne pensate e ripeto che durante le vacanze non so se riuscirò a postare capitoli. Vi auguro una buona lettura e buone vacanze di Pasqua ciaooo!!!

Colpi Di Fulmine [PERCABETH]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora