10 - La Corona di Spine

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Il viaggio proseguì.

Ennesima levataccia, ennesima lenta avanzata lungo la strada del commercio, ennesima breve sosta per mangiare qualcosa.

Poi tutti in sella.

Ancora.

Fergus non pensava che viaggiare fosse così ripetitivo e stancante.

Non era abituato a cavalcare tanto. In effetti, non aveva mai cavalcato per più di un paio d'ore in vita sua. Il sedere gli doleva, le gambe gli dolevano, la schiena, le braccia...

Avrebbe fatto prima concentrandosi sulle parti sane del suo corpo.

Corha era messa peggio di lui.

Non era mai stata brava ad andare a cavallo. Ogni tanto la vedeva scivolare di lato sulla sella, in procinto di cadere.

Per fortuna riusciva a tirarsi su in tempo.

Prima di scivolare dalla parte opposta.

Avrebbe dovuto imparare in fretta se voleva sopravvivere.

Dopo la sosta per il pranzo, la strada virò bruscamente a destra. Una curva a gomito coperta da alti alberi che scendeva verso una valle.

Quando la visuale fu libera, Fergus rimase a bocca aperta mentre Corha non riuscì a trattenere un'esclamazione di sorpresa.

"Quella è..."

"La Corona di Spine..."

Davanti a loro, a pochi chilometri di distanza, sorgeva una catena montuosa dalla singolare forma ad anello.

La strada del commercio s'inoltrava nella pianura racchiusa dall'anello di roccia passando attraverso un'ampia gola che spezzava la parete scoscesa.

Da quell'apertura s'intravedeva una parte della pianura stessa, puntellata di laghi e quasi interamente coltivata.

Fergus e Corha raggiunsero il Cercatore, ansiosi di scoprire se avrebbero proseguito lungo la strada principale.

Corha si affiancò a Fergus.

Un cenno del mento a indicare una stradina sdrucciolevole e sconnessa che si snodava dalla via del commercio e saliva erta lungo il fianco della parete rocciosa.

Avevano avuto lo stesso presentimento.

Quando raggiunsero il bivio il Cercatore imboccò senza fretta proprio quel sentiero poco battuto.

Fu allora che Corha decise di passare all'attacco. Superò Fergus, barcollando sulla sella. Raggiunse il Cercatore.

"Non avrai intenzione di farci inerpicare per quella cengia, vero? Perché non possiamo passare di là come tutti gli altri?"

Il Cercatore fece arrestare lo stallone. Si girò verso di lei, viso nascosto, aria minacciosa.

"Regola numero due: l'attendente non si rivolge in modo scortese al suo padrone"

"Perché non rispondi?"

"Regola numero tre: l'attendente non mette in discussione le decisioni del suo padrone"

"La vuoi..."

"Regola numero quattro: l'attendente esegue. E basta"

"Significa che non mi risponderai?"

Intervenne Fergus.

"Sono sicuro che Corha non volesse mancarti di rispetto, Cercatore"

Un'occhiata severa.

Il Bastone del Verbo - Libro Primo (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora