Ci volle un po' prima che il bagno fosse pronto e Judith riuscì a rimanere sola con Corha solo dopo aver insistito.
Il Cercatore era restio a lasciarla andare, forse sempre a causa della promessa che gli era stata estorta o forse per ragioni che Judith non conosceva ed era meglio così.
Qualunque fosse il motivo del suo comportamento, sembrava che qualcosa l'avesse sconvolto.
"Riesci ad alzarti, cara?"
Judith scrutò la giovane campagnola con occhio critico.
Davvero nelle Profezie era menzionata quella scialba ragazzina?
Corha, stretta in una coperta, alzò lo sguardo sulla Guaritrice, cercando di metterla a fuoco.
Quando i loro occhi s'incrociarono, Judith sussultò.
C'era qualcosa di antico in quelle iridi nocciola, qualcosa che avrebbe preferito non vedere.
Corha si mise in piedi a fatica.
Judith la raggiunse e l'aiutò ad arrivare fino alla vasca ma quando la guardò nuovamente i suoi occhi le sembrarono normali.
Che si fosse ingannata?
La fece scivolare nella vasca con delicatezza.
Le lavò i capelli con cura e, nel giro di pochi minuti, l'acqua si tinse di marrone.
"Chi sei?"
La domanda non giunse certo inaspettata.
"Mi chiamo Judith Maclura, sono una Guaritrice di Bethel"
Corha ci mise un po' per assimilare le nuove informazioni.
"Bethel? Siamo a Bethel?" domandò, guardandosi attorno. Fece una pausa.
"Non ricordo nulla..."
"È normale, presto ricorderai tutto. O quasi"
"Cosa mi è successo?"
"Hai usato un oggetto che non avresti nemmeno dovuto toccare. Non sei addestrata a utilizzare il Dono"
"Il Dono..."
"Non sei sorpresa"
"Sospettavo di possederlo ma non ho mai avuto il coraggio di chiedere se fosse vero..."
Judith fissò Corha per un lungo istante, poi notò il ciondolo a forma di sfera che le pendeva tra le clavicole.
Le ci volle un attimo per capire di cosa si trattava.
Quella Guaritrice sapeva bene con chi aveva a che fare se le aveva donato un simile sigillo.
🪟
Il Cercatore, sdraiato sul suo sacco a pelo, era rimasto a fissare il soffitto della piccola stanza fino a quando le prime luci dell'alba avevano fatto capolino dalla finestra.
Aveva avuto modo di ripensare a quello che era successo ma ancora non trovava una spiegazione.
Non era stato un sogno quello che l'aveva spinto a precipitarsi dalla ragazza, era stata una sorta di visione condivisa.
Cosa poteva significare?
Nella visione sembrava cosciente, lo fissava come se lo vedesse davvero.
E poi c'era quella creatura fatta di ombra...
Non aveva mai visto nulla di simile prima d'allora.
Si passò una mano sul viso e solo allora si rese conto di essere ancora sporco di terra.
STAI LEGGENDO
Il Bastone del Verbo - Libro Primo (in revisione)
FantasiCorha, una giovane abitante di Princeps, paesino che sorge ai piedi di un'antica catena montuosa chiamata Aeternum è considerata pericolosa per via del misterioso potere che alberga in lei e che è quasi costato la vita a un bambino. Un tranquillo gi...