Capitolo 28

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Lo guardo e dico:-È il mio migliore amico! Se ha bisogno di una mano, se è l'unico in mezzo a tutto, io per tutto ci sarò per lui:-Nico mi guarda e dice:-E io!?:-sconcertata lo guardo e poi me ne vado dicendogli:-Esci, devo farmi la doccia muoviti:-lui esce andando in camera a vestirsi.

Faccio una doccia veloce e infilo dei gargo blu e una t-shirt bianca, prendo lo zaino e corro a scuola.

Odio camminare tantomeno correre.

Arrivo a scuola con tre minuti in ritardo ma riesco ad entrare dalla finestra di nascosto mentre la professoressa faceva l'appello.

Mi siedo al mio posto e in quel momento la prof chiama il mio nome, alzo la mano dicendo presente e lei sbalordita dice:-Non ti avevo vista! Va bhe, iniziamo la lezione:-e scambio un'occhiata col mio compagno di banco ovvero Emanuele.

La lezione si matematica è stata una tortura, io qualcosa la capivo ma Ema durante la lezione aveva una faccia sconvolta e persa che al solo sguardo morivo dal ridere.

Ad un certo punto mi siedo verso il mio compagno di banco appoggiando la schiena a muro ed essendo all'ultimo banco mi misi a chiaccherare tranquillamente col mio amico.

Quest'ultimo mi chiede:-Che stavi facendo quando ti ho chiamato?:-chiudo gli occhi di scatto e sorrido imbarazzata:-Emh allora...:-

Non avevo mai raccontato nulla di tutto ciò che accadeva tra me e Bare ad Ema, è il mio migliore amico e gli voglio bene come un fratello ma è geloso e protettivo a merda...e sicuramente sapere ciò non lo rende proprio tranquillo.

Però prendo coraggio e gli spiego tutto ciò che è accaduto tra me e Nicolò e tra le sue bestemmie e insulti in aramaico arriviamo a oggi:-Quindi mentre io ti stavo chiamando tu la stavi dando al migliore amico di tuo padre!?:-guardonil soffitto e dico:-Ema...non è così ce:-mi guarda e dice:-Io a questo lo uccido...lo uccido:-

Il Migliore Amico Di Mio Padre|| Nicolò Barella🖤💙 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora