Capitolo 34

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Mi giro e me ne vado seguita da Emanuele, usciamo dalla festa e dico:-Tu stai da me:-mi guarda stranito:-Tu vieni ad abitare da me questo mesetto che i tuoi non sono a casa:-mi guarda senza dire nulla e saliamo in auto.

Saliti inizio a piangere e lui mentre è ancora concentrato alla guida dice:-Scusa, mi è venuto spontaneo...tra noi non ci potrà mai essere nulla lo capisco scusami ma:-lo zittisco e dico:-Ema non c'è l'ho con te, c'è l'ho con Nico...prima con me:-e non dico altro che piango lacrime su lacrime.

Dopo varie lacrime e tentativi del spiegare tutto ciò tra me e Nico ferma la macchina,

Lo guardo non capendo:-Tea è un coglione, lascialo stare:-lo guardo e gli piango adosso macchiando la camicia bianca con il mascara lo guardo e dico:-Scusa, te la lavo io:-mi sorride:-Ma figurati, ti ricordo che mi hai macchiato di mascara anche la felpa ufficiale bianca della NASA dopo un'insufficienza, figurati se mi frega della camicia tra l'altro di uno stronzo:-e rido.

Poco dopo mi addormento sul sedile della macchina, non sento nulla tranne le braccia del mio migliore amico sollevarmi e portarmi in braccio fino al mio letto per poi sdraiarsi affianco.

Il Migliore Amico Di Mio Padre|| Nicolò Barella🖤💙 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora