Capitolo 7

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Christian si svegliò il mattino seguente per i raggi della luce del sole che arrivavano attraverso le finestre del lucernario. Stirandosi, sentì la pesantezza sul suo corpo, e lo tirò più vicino a sé.

Il movimento della sua mano si fermò quando divenne consapevole di cosa stava facendo. Aprendo gli occhi, guardò in basso ai capelli biondi scompigliati sparsi sopra il suo petto e il piccolo corpo sotto il suo braccio, raggomitolato sul suo corpo.

Coprendolo con una coperta, si sedette per guardarlo.

Questa era una complicazione.

Merda.

Si mosse con cautela, così da non svegliarlo. Christian scivolò fuori da sotto il corpo di Mattia.

Uscì dal letto velocemente e restò in piedi accanto al suo letto guardando in basso verso di lui, preso dai suoi lineamenti. I lividi e le ferite sul suo viso erano verdi e violacei, un assortimento in technicolor pieno di colori dal giallo al rosa. Le sue mani erano incrociate davanti a lui, ma era la sua bocca su cui continuava a tornare ancora e ancora. Era così dannatamente vicina alla perfezione. Poi vide le gambe del ragazzo con la sua maglietta venire in su.

Le mani di Christian si strinsero e fece un passo indietro come fermò se stesso dal chinarsi in basso per baciare quelle labbra. Facendo correre le dita fra i suoi capelli, si girò velocemente e afferrò dei vestiti puliti e corse in bagno per stare sotto a una doccia fredda. Era abituato a svegliarsi con un'erezione mattutina, non era abituato a svegliarsi con qualcuno nel suo letto allo stesso tempo.

Problema. Lui era decisamente un problema.

Christian restò sotto la doccia facendosi una ramanzina sulla sua vita e sulle scelte che aveva fatto, o che aveva rifiutato di fare, mentre l'acqua fredda faceva lentamente diventare la sua pelle blu. Stando con un asciugamano intorno alla vita, si fissò nello specchio. La sua faccia aveva bisogno di rasatura. Erano passati quasi dieci giorni e stava diventando brutta. Mattia lo avrebbe preferito con la barba o senza? Probabilmente senza. Il suo viso era dolorante a sufficienza, e... Christian ringhiò a sé stesso con disprezzo e gettò il rasoio.

Raccogliendo gli abiti sporchi nel suo bagno, raccolse la veste ospedaliera messa in disparte. Avrebbe dovuto buttarla via, ma in qualche modo poteva vedere il seccante Agente Speciale Rudy che scavava nella sua spazzatura e la trovava. Sembrava un buon giorno per accendere un fuoco. Piegandosi in basso, Christian raccolse molti vestiti fino a quando le sue dita toccarono qualcosa di piccolo e setoso. Boxer. Non un paio qualsiasi. Un bel paio. Di seta e di colore verde ghiaccio. Di Mattia. Quello voleva dire che lui stava indossando la sua maglietta dei Metallica senza...che aveva dormito nel letto con lui tutta la notte senza... Dannazione.

Christian raggiunse e tornò alla doccia fredda.

Ore più tardi Mattia si svegliò al suono di Christian che si muoveva intorno.

Nel primo momento in cui si svegliò, sorrise e poi si stirò, ma il vuoto nella sua mente ritornò velocemente, colmando il vuoto con nient'altro che paura. Alzandosi velocemente, e affrettandosi di nuovo sul letto, le sue mani ferite colpirono il materasso in un momento di dolore cieco.

"Che diavolo!" Christian andò velocemente sul letto e lo sollevò in posizione seduta guardandogli le mani. Stavano sanguinando di nuovo. Imprecando, lo guardò severamente. "Non muoverti!"

Mattia stette solo seduto lì, guardandosi le mani e ispezionando la stanza. Lui aveva pulito.

Il luogo era in ordine dalla prima volta che lo aveva visto. Rimase in silenzio quando lui gli si sedette vicino. Guardò le mani di lui muoversi sulle sue, il modo in cui lui gentilmente tolse le bende alle sue mani e imprecò dal momento che la garza si impigliò su chiazze di sangue asciutto facendolo gridare di nuovo.

Fuori dall'oscurità |Zenzonelli|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora